Ringiovanire lo sguardo con la blefaroplastica – Di N. Clementi

Ne parliamo con il dottor Juri Tassinari, specialista che opera anche a Trento

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Se c’è una cosa che al giorno d’oggi è stata sdoganata, quella è la chirurgia estetica. Sempre più donne e uomini hanno messo da parte i pregiudizi e le titubanze e hanno cominciato a rivolgersi ai dottori per correggere delle cose che non amano nel loro corpo.
Un tempo la chirurgia estetica era molto costosa e appannaggio delle star. Oggi, invece, dato che i prezzi sono molto più contenuti, è abbordabile anche per le «persone comuni», che spesso possono pagare in comode rate mensili senza dover tirare fuori migliaia di euro tutti in una volta.
Gli interventi chirurgici più richiesti riguardano parti del corpo considerate molto attraenti, come ad esempio il seno, i glutei, le cosce, i lineamenti del viso, le labbra.
Dunque, ci sono richieste ben specifiche che solitamente donne e uomini rivolgono ai chirurghi estetici, fra queste spiccano: la Mastoplastica additiva, il Lifting al viso, la Rinoplastica, la Liposuzione e la Blefaroplastica.
 
Nella presente intervista affronteremo l’intervento estetico di blefaroplastica che rappresenta il terzo intervento più praticato al mondo non solo per ringiovanire lo sguardo ma anche per esigenze visive.
 Si tratta delle cosiddette borse sotto gli occhi, che costituiscono un problema estetico per molte donne e uomini. E, aldilà del fatto estetico, questi fenomeni possono creare anche difficoltà alla funzione visiva perché intralciano la visuale e riducono il campo visivo, creano difficoltà nell'indossare lenti a contatto, causano irritazioni dovuti allo sfregamento degli strati di pelle in eccesso, determinano stanchezza palpebrale dovuta a un iperlavoro dei muscoli.
La blefaroplastica risolve quest’inestetismo rimuovendo la pelle in eccesso e donando al volto un aspetto fresco e giovane, ne parliamo con lo specialista in chirurgia estetica dott. Juri Tassinari.

 Chi è il Dott. Juri Tassinari
Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna con una specializzazione in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l’Università di Siena con una votazione di 70/70 e lode. Ha eseguito più di duemila interventi di Chirurgia Plastica ed Estetica sulla base di una solida formazione ed esperienza.
Durante il percorso accademico, decide di frequentare, già dal quarto anno di Medicina, il reparto di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dedicando passione e tanto tempo alla Chirurgia e Medicina Estetica.
Oltre alla formazione accademica, partecipa attivamente a numerosi corsi di formazione in Italia e all’estero e a congressi di rilevanza nazionale e internazionale.
Di particolare importanza è stato il periodo di formazione Estetica presso The Institute diretto dal Prof. M. Gasparotti, all’interno della clinica Ars Medica di Roma.
 
Sin dall’abilitazione alla professione di Medico Chirurgo ha proseguito sia l’attività chirurgica che quella clinica tramite la medicina territoriale.
Ha lavorato due anni, con un contratto di assegno di ricerca presso IRCCS CROB, centro Oncologico della regione Basilicata, in Chirurgia Plastica Ricostruttiva, dove ha consolidato le conoscenze e competenze in campo ricostruttivo oncologico.
Ha lavorato un anno in Germania presso il reparto di Orthopaedische Chirurgie, Hand und Wiederherstellungschirurgie, Lukas Krankenhaus in Bϋnde nel Nord Rein Westfallen, dove ha consolidato la conoscenza della lingua tedesca.
Al rientro in Italia, ha superato l’esame del bilinguismo presso la Provincia Autonoma di Bolzano.
 
Ha esperienze importanti e formative presso le seguenti strutture:
Chirurgia Plastica Ricostruttiva di Bologna
Chirurgia Plastica Ricostruttiva di Bari
Chirurgia Plastica Ricostruttiva di Palermo
Chirurgia Cervico-Faciale dell’ IEO a Milano
Chirurgia Plastica Ricostruttiva di Potenza
Chirurgia del Piede Diabetico a Cotignola
Centro Traumatologico di Torino
Centro Grandi Ustionati di Pisa
Centro Traumatologico di Firenze
Chirurgia Plastica Ricostruttiva a Pisa
È Autore di oltre trenta pubblicazioni scientifiche di interesse specifico della Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica.

Dottor Tassinari cos’è la blefaroplastica?
«È un intervento chirurgico a carico dell’area palpebrale che andrà a modificare i tegumenti esterni. Si esegue in regime ambulatoriale ed è molto richiesto proprio perché è una condizione quasi fisiologica che nell’arco della vita si possa presentare. Interessa sia uomini che donne e anche questo condiziona l’alta frequenza di richiesta.
L’intervento dona uno sguardo meno stanco, più fresco e riposato. Può essere eseguito alla palpebra superiore, quindi prenderà il nome di blefaroplastica superiore, mentre se l’interessamento dell’inestetismo è a carico della palpebra inferiore, si eseguirà una blefaroplastica inferiore.»
 

Prima e dopo, due casi.
 
Per quali motivi ci si rivolge al chirurgo plastico per l'intervento di blefaroplastica? Spesso il disagio non è solo di carattere estetico di cosa si tratta? Quali le cause?
«La maggior parte delle richieste derivano dall’eccesso di cute (blefarocalasi) che si adagia sulla palpebra superiore fino a spingere verso il basso la rima cigliare; in alcuni casi, questa pelle va ad impedire la corretta visione dall’abbondanza di tale inestetismo. Perciò da un inestetismo può diventare una problematica di carattere funzionale, quando il visus viene coperto.
«Le cause sono per la stragrande maggioranza delle volte di origine genetica. Spesso le pazienti mi raccontano di averlo ereditato dai genitori o dai nonni. Si può comunque affermare che vi è una componente non solo genetica, ma anche condizioni esogene ed endogene. Come l’atteggiamento della muscolatura mimica facciale, lo stress, il ritmo sonno-veglia, l’alimentazione e altre condizioni che possono andare ad accelerare spesso una situazione di base già predisponente.»
 
Chi sono i pazienti più interessati al problema, più donne o più uomini di quale età?
«Vi posso dire con certezza che è la donna a richiedere maggiormente questo tipo di intervento. Forse dovuto al fatto che si truccano e arrivano ad un certo punto che non riescono più ad applicare il colore sopra le ciglia, perché ormai totalmente coperto dalla cute in eccedenza. Inoltre, le donne tendono ad informarsi di più e sono più propense alla soluzione della problematica. Diciamo che sono più curiose di noi uomini!»
 
 
 
In cosa consiste l'intervento? Esistono tecniche diverse in base alla «gravità» del problema?
«Sì, esistono diverse tecniche chirurgiche che devono essere scelte accuratamente per riuscire a donare un risultato estetico performante e naturale. Soprattutto naturale!
«Il grande rischio di questi interventi è proprio questo, ereditare una forma diversa del proprio taglio degli occhi. Perciò non mi stancherò mai di dire: affidatevi a persone esperte, perché poi gestire complicanze o interventi venuti male, è sempre più difficile e costoso; ed aimè non sempre risolutivo.»
 
Quanto conta la tecnologia in questo tipo di intervento?
«Per questa chirurgia, la tecnologia non assume un’importanza così determinante. Bene o male, oramai, si riesce ad eseguire tale procedura chirurgica con metodi assodati negli anni e consolidati da vari chirurghi che prima di noi li hanno testati e validati.»
 
Si possono migliorare anche le classiche «borse»?
«Assolutamente sì, le borse a carico delle palpebre inferiori sono determinate da diversi fattori. I due principali sono: ipotonicità dei tessuti che tengono imbrigliate le tre borse adipose e ipertrofia di quest’ultime.
«Questi ed altri fattori determinano la formazione delle borse che possono essere trattate tramite la blefaroplastica inferiore trans-congiuntivale o tramite accesso esterno. Con la prima tecnica chirurgica non risulteranno cicatrici esterne, ma sono nella parte interna della palpebra inferiore.
«Questo approccio permette di aggredire direttamente le borse adipose, mediale, centrale e laterale e quindi di ridurre l’inestetismo.»
 
La chirurgia blefaroplastica è utile nei casi di patologie oculari?
«Se si pensa a patologie che interessano il muscolo elevatore della palpebra, trova un suo impiego utile ed indispensabile. Questo è un esempio, che può essere determinato da eventi traumatici, oncologici, neurologici o addirittura iatrogeni. Comunque ci possono essere ulteriori indicazioni per applicare tale procedura chirurgica»
 

Ci sono dei limiti di età per chi decide di sottoporsi a questo intervento? Quali i rischi che potrebbe comportare l'intervento di blefaroplastica?
«Consideriamo un range di età che parte dai trenta anni circa fino agli ottanta ed oltre. Perciò non vi è un’età nella quale eseguire questa chirurgia, ma un’indicazione medica.
«I rischi sono legati a tutte quelle problematiche che si possono creare durante le procedure mediche-chirurgiche.
«Dalla reazione avversa dell’anestetico locale alle complicanze post-operatorie come lagoftalmo, ectropion cicatriziale, occhiaie marcate, interessamento dei muscoli peri-oculari, etc.»
 
Che tipo di anestesia è necessaria per effettuare l’intervento?
«La maggior parte dei chirurghi lo esegue in anestesia locale. Io preferisco aggiungere la sedazione per due aspetti: il primo di sicurezza, perché la presenza dell’anestesista-rianimatore, permette di gestire qualsiasi urgenza-emergenza che possa insorgere durante tali procedure; in secondo luogo, per un fattore di comfort del paziente, in quanto non sente praticamente nulla.»
 
Quanto dura mediamente l’operazione? È dolorosa?
«La durata varia una mezz’oretta ad un’oretta a seconda se si sceglie una procedura singola o combinata. Per combinata si intende una chirurgia che prevede, nello stesso tempo chirurgico, la Blefero sup e Blefero inf.
«Il dolore è quasi assente, o comunque facilmente controllabile tramite con una terapia farmacologica a base di antidolorifici; da assumere a seconda del grado di dolore percepito.
«Dalla mia esperienza ho visto che con le indicazioni suggerite, non occorre quasi mai l’assunzione degli antidolorifici.»
 
Immagino che compariranno lividi e gonfiori: qual è il decorso post operatorio?
«Grazie a protocolli pre-operatori e post-operatori che ho messo a punto in esperienze acquisite in dodici anni di lavoro collaborando con tanti chirurghi italiani e tedeschi, ho, generalmente, un recupero post-operatorio dei miei pazienti, rapido e con un decorso quasi privo di complicanze. Quest’ultime seppur transitorie, si cercano di evitare o quanto meno di ridurle al minimo.»
 
Dopo quanto tempo, si potrà ammirare l’esito definitivo?
«Già dopo la prima settimana si può intravedere quello che potrà essere un risultato semi-definitivo. Ma per avere un quadro definitivo occorre attendere un mesetto.
«La cicatrice sarà dapprima di colore rosso ciliegia, poi come tutte le cicatrici caratterizzate da 4 fasi, si concluderanno nel giro di circa dieci mesi ed al termine, il colore risulterà molto simile a quello della cute circostante.
«Durante il disegno pre-operatorio, fase fondamentale dell’intervento, si cerca di fare cadere la rima cicatriziale in posizioni più nascoste e renderle più lineari possibili.»
 
Ci sono periodi migliori per effettuare l’intervento di blefaroplastica?
«Direi che a parte agosto, i mesi vanno tutti molto bene, perché comunque accorgimenti post-operatori vanno intrapresi in tutti i mesi dell’anno.
«Sempre più spesso, le persone vogliono approfittare del periodo di pausa estiva o natalizia per sottoporsi a questi interventi.
«Perciò, noi chirurghi negli ultimi anni, ci siamo adeguati alle esigenze dei nostri pazienti. Se dovessi scegliere un mese migliore, potrebbe essere da ottobre a marzo, ma si opera tutti i mesi.»
 
L’intervento di blefaroplastica è risolutivo?
«Sicuramente per molti anni, si potrà godere di un risultato molto performante. Non è possibile definire quanti anni durerà il risultato, perché come si diceva poco fa, vi sono svariate variabili che vanno a modificare tale processo.»


 
L’intervento è differente in rapporto all’età della paziente (esempio 35 e 70 anni)?
«In base all’età l’intervento ha qualche piccola sfumatura, ma a grandi linee è pressoché identico. Più il soggetto ha un’età avanzata e più ci sarà non solo più cute, ma anche la presenza di muscolo e di adipe in eccesso. Questo comporterà a modificare la procedura chirurgica, rendendola più lunga e più invasiva. Con conseguente recupero più lungo.»
 
Qual è l’età giusta per effettuare l’intervento?
«Non vi è un’età giusta, ma una indicazione chirurgica giusta. Da qualche anno, vi è una procedura medica che può simulare, in casi selezionati, specie giovani, l’effetto della blefaroplastica.
«Viene chiamata blefaroplastica non chirurgica, perché tramite una tecnologia al plasma, si creano delle micro-bruciature che creano una retrazione cutanea dovuta all’evaporazione della componente acquosa presente nella cute.»
 
Ci sono dei pazienti in cui è sconsigliabile sottoporsi all’intervento o avere delle precauzioni particolari?
«Prima di qualsiasi intervento si procede sempre ad eseguire esami pre-operatori che vanno ad evidenziare problematiche di salute che possono minare il periodo chirurgico e/o post-operatorio. Questo ci permette di limitare i rischi e di studiare bene lo stato di salute del paziente.
«Vi è anche una terapia farmacologica che ho studiato e applicato al protocollo che consegno a tutte le mie pazienti. In definitiva non vi sono delle vere e proprie controindicazioni all’intervento chirurgico. Essendo una chirurgia di superficie i rischi ci sono, ma sono piuttosto bassi e controllabili. Mai però abbassare la guardia!»
 
Quanto costa solitamente?
«Il costo si aggira sui 2.500 euro. Poi ogni caso può avere delle variabili in base al tipo di intervento, se presente l’anestesista o meno, dal tipo di struttura. Io, come dicevo poco fa, ho scelto di operare con la presenza dell’anestesista e come potete capire è una sicurezza in più, ma anche una spesa in più.
«La presenza dell’infermiera di sala, anche questo ha un costo. Credo che quando si parla di salute occorre eseguire tutto in massima sicurezza. Prima cosa operare in sicurezza per salvaguardare la salute delle nostre pazienti.»
 
A seguito del coronavirus quali sono le nuove Norme Igienico Sanitarie necessarie per garantire la sicurezza del paziente?
«Per quanto riguarda le procedure in anestesia locale, qui in Trentino Alto Adige non vi sono richieste particolari.
«All’inizio di maggio, subito dopo il lockdown la richiesta era quella del tampone 72 ore prima al massimo e Rx del Torace. Al momento, queste richieste sono riservate per altri tipi di procedure anestesiologiche e chirurgiche.»
 
Lei opera anche a Trento, in quale ambulatorio?
«Sì esattamente opero, visito ed eseguo trattamenti di Medicina Estetica. Interventi come la blefaroplastica sia superiore che inferiore, li eseguo in clinica a Trento.
«Solitamente per gli interventi più importanti in anestesia generale, i pazienti di Trento li opero a Bolzano o Bologna. Se vi fossero pazienti interessati a consulti è sufficiente prendere un appuntamento tramite la mia segretaria Sofia.»
 
Nadia Clementi - [email protected]
Dott. Juri Tassinari - www.juritassinari.it
 
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