Una cucurbitacea bella e buona – Di Davide Brugna
Tre tipi di zucche: la Marina di Chioggia, la Trombetta d’Albenga e la zucca Patissone

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Sfogliando l’Adigetto.it di oggi, scopriamo che la Pro Loco di Lasino-Lagolo organizza una sagra incentrata sulle zucche (vedi).
Oggi vorrei aiutarvi a scoprire questa pianta e a scegliere quale specie impiantare nel vostro orto il prossimo anno.
Il genere Cucurbita comprende una vastissima gamma di specie e varietà, molte di queste sono caratterizzate da una semplicissima coltivazione, solitamente necessitano di acqua in abbondanza e un terreno molto ricco.
In questo mese nei vivai possiamo trovare varietà di zucche ornamentali dai colori, forme e variegature più disparate; per chi cucina la zucca, è noto il fatto che ad ogni specie corrisponde un ben preciso sapore, ci sono addirittura varietà dal gusto di nocciola e carciofo…
Ma bado alle ciance, scopriamo un po' di queste specie.
I trapianti ed i semi più richiesti nel mio vivaio sono sicuramente quelli appartenenti alla zucca Marina di Chioggia, questa specie è da immemore tempo che viene coltivata, questo sicuramente perché ha un periodo di conservazione di oltre 8 mesi e nei momenti di carestia e di guerra non era da poco avere un alimento che durasse così tanto.
I frutti possono raggiungere e superare i 10kg, la buccia è verde scuro e rugosa, l'interno è di un bel arancione intenso.
Questa zucca viene molto utilizzata in cucina, sia per i classici tortelli e vellutata alla zucca che per dolci. Proprio come annunciato nei menù dalla Pro Loco di Lasino-Lagolo.
Zucca Marina di Chioggia.
Altra specie utilizzata in cucina ma dall'aspetto più particolare è la zucca Trombetta d'Albenga.
Questa, se coltivata a terra, si arrotola su se stessa prendendo la forma, appunto, di una trombetta.
Io preferisco coltivarla su di una recinzione, perché in questo modo rimane allungata e all'estremità presenta un rigonfiamento.
Se allevata con questo metodo può superare anche il metro.
Può essere consumata quando ancora non è arrivata alla maturazione, il colore deve essere come quello di una zucchina, se lasciata sulla pianta prende un colorito marroncino, in questo caso il gusto ricorderà vagamente quello della nocciola.
Zucca Trombetta d’Albenga.
La zucca Patissone è sicuramente più utilizzata dal punto di vista estetico che culinario. Questa specie ha la forma di un disco, può coprire il range dai pochi centimetri a oltre trenta di diametro.
I colori passano dal bianco all'arancione passando da screziature e striature, la buccia può essere liscia o ruvida e le estremità possono presentare dei piccoli cornetti.
Anche il peso del frutto varia molto dalla varietà, si passa da poche centinaia di grammi a qualche chilo.
La pianta non è molto grande, più o meno ha le dimensioni di quella di zucchino.
Gli intenditori la usano anche in cucina, dopo averla lessata, chiaramente il tempo varia in base alla grandezza della zucca, si lascia raffreddare, si incide la parte superiore portando via il «coperchio», si ripulisce l'interno dai semi e con un cucchiaio tolgo la polpa che verrà preferibilmente spadellata con un sugo di mare.
Zucca Patissone.
Chiaramente non buttiamo via l'involucro della zucca, riutilizziamolo come ciotola per la pietanza!
La prossima settimana continuiamo alla scoperta di altre specie di zucca.
Se vi capitasse di trovarvi a qualche fiera della zucca non esitate a domandare al coltivatore informazioni sul gusto e su come cucinarle.
Come sempre scegliete la qualità dei floricoltori trentini (AFLOVIT), la lista dei vivai e garden associati è disponibile su internet.
Buon lavoro, Brugna dott. Davide
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