Una pianta splendida: il Corbezzolo – Di Davide Brugna

E' una estremamente rustica, tollera benissimo qualsiasi tipo di estate e il freddo invernale fino a 15 gradi sotto zero

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Continuiamo con la scoperta di quelle piante che non vengono utilizzate così spesso dai progettisti, ma che sotto consiglio di vivaisti esperti possono regalare grandi soddisfazioni sia piantate nel nostro giardino che in vaso.
Oggi è il momento del Corbezzolo, dal nome scientifico Arbutus unedo, sicuramente chi lo conosce superficialmente crede che, provenendo da luoghi ben più miti del Trentino, qui da noi non possa essere coltivato anche in piena terra… Ma questo è un errore.
 
Questa pianta è estremamente rustica, tollera benissimo qualsiasi tipo di estate, che sia secca o umida, ma il vero punto di forza è la resistenza al freddo anche intenso, fino a 15 gradi sotto zero!
Possiamo dire che a Trento resiste benissimo (magari evitiamo di piantarlo a Canazei o a Candriai), l'unico neo che si riscontra è che in inverni freddi e lunghi le foglie possano ricoprirsi di piccoli puntini neri; questi a primavera scompariranno, è una situazione molto simile a quella del falso gelsomino della settimana scorsa.
 
Il Corbezzolo viene classificato come «arbusto»; le varietà più compatte si fermano a un paio di metri di altezza, se no può raggiungere anche i 7/8 metri.
Possiamo allevarlo sia a cespuglio, quindi con molti rami che dipartono dal basso, oppure ad alberello, nel qual caso posso garantire che è qualcosa di meraviglioso.
 

 
La pianta è apprezzata per tantissime sue qualità. Partiamo dai rami che hanno un bel colore rosso, il fusto è ricoperto da una corteccia anch'essa rossa, anche se leggermente più scura, e leggermente fessurata.
Le foglie sono di medie dimensioni, persistenti e al tatto la consistenza può ricordare il cuoio, la pagina superiore è verde scura e si contrappone a quella inferiore che è molto più chiara.
  
La caratteristica che rende il Corbezzolo particolare è che nello stesso periodo (ottobre-novembre) nel quale porta i fiori possiamo trovare anche i frutti arrivati a maturazione.
La fioritura è composta da dei piccoli fiori bianchi che ricordano delle lanternine, questi sono riuniti in grappoli e l'effetto che danno sulla pianta è splendido.
 
Come accennato prima, oltre ai fiori troviamo anche i frutti, questi sono delle piccole palline di alcuni centimetri di diametro dalla consistenza dura per via via rendersi più morbida avvicinandosi alla maturazione.
Il frutto per essere mangiato deve essere di un bel colore rosso acceso, può essere consumato direttamente dalla pianta, senza doverlo sbucciare, state attenti che all'interno troverete un seme.
Il gusto è abbastanza dolce, mi è capitato di trovarlo sciroppato in qualche ristorante asiatico e devo dire che non è affatto male.
 

 
Se dovessimo decidere di scegliere questa pianta ricordiamoci che predilige i terreni acidi ma si adatta anche a quelli calcarei, quindi basta aggiungere del terriccio acido nello scavo e concimare con del concime organico di quando in quando.
Possiamo posizionarla sia al pieno sole che alla mezz'ombra, al sole avremo meno problemi dovuti al freddo, l'apporto idrico deve esserci almeno per le prime estati dal trapianto, evitiamo però il ristagno ma per esperienza si tende sempre a darne troppa poca, quindi non siate avari.
 
Per quanto riguarda la potatura, state molto attenti, il Corbezzolo non tollera interventi eccessivi, quindi meglio tagliare poco ogni anno e solo per regolarne la crescita.
Avete capito che abbiamo parlato di una pianta splendida, che decisamente può essere impiegata da sola, rustica e che pure ci regala dei frutti.
Come sempre scegliete la qualità dei floricoltori trentini (AFLOVIT), la lista dei vivai e garden associati è disponibile su internet.
Buon lavoro,
 
Brugna dott. Davide – [email protected]
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