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Madame Martis tra i top wine – Di Giuseppe Casagrande

Il gioiello della maison di Martignano (un blend di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier) inserito dal Gambero Rosso nella sezione dei 50 «Vini Rari» d'Italia

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Matteo Ferrari, lo chef de cave di Maso Martis, con la famiglia Stelzer.

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato l'elenco delle etichette del Trentino Alto Adige premiate con il riconoscimento dei «Tre Bicchieri» dal Gambero Rosso. Una delle novità della Guida Vini d'Italia 2025 è la sezione dedicata ai Vini Rari. Cinquanta etichette prodotte in quantità limitatissima (massimo 3mila bottiglie) destinate a collezionisti, wine lover e boutique enogastronomiche.
«Questi vini, frutto di tirature ridotte e processi artigianali - hanno spiegato i responsabili della Guida - spaziano da prestigiose cuvée a vini da meditazione affinati per decenni o provenienti da particelle esclusive. La rarità è quindi prima di tutto connessa al numero di bottiglie, ma non solo.
«Ciò che rende unici e affascinanti i Vini Rari è il messaggio racchiuso in ogni bottiglia. Le etichette premiate hanno un filo comune: c’è dietro un rischio, uno stacco stilistico, la volontà di spostare l’asticella, di testare il limite.
«Si sperimenta e si innova, da un lato, ma non mancano esempi virtuosi che riprendono pratiche del passato, reinterpretandole. Sono bottiglie capaci di ispirare, proprio come l’alta cucina d’avanguardia che, giocando su pochi numeri, si concede il lusso di trasformare il cibo in espressioni di cultura, scomponendo idee e proponendo visioni nuove.»
 

L'azienda agricola Maso Martisdi Martignano, cantina e vigneti.
 
 L'annata 2013, certificata biologica, incoronata al Palaexpo di Roma 
Tra i 50 «Top Wine» inseriti dal Gambero nella sezione riservata ai Vini Rari figura anche «Madame Martis», annata 2013, incoronata domenica scorsa al Palazzo delle Esposizioni di Roma in occasione della presentazione della Guida 2025.
Madame Martis si conferma così una delle bollicine più iconiche d’Italia, affermando sempre di più il suo stile unico, la sua personalità inconfondibile e la sua straordinaria eleganza.
Tra le migliori bollicine d’Italia, certificata biologica, Madame Martis è una delle etichette cult per i wine lover, soprattutto per quelli che prediligono la complessità e le sfaccettature aromatiche di un lunghissimo affinamento.
 

Maddalena, Roberta, Antonio e Alessandra Stelzer brindano con Madame Martis.
 
 E sta per uscire sul mercato il nuovo millesimo: Madame Martis 2015 
Il prestigioso riconoscimento del Gambero coincide - e non poteva esserci momento migliore - con il lancio, proprio in questi giorni, del nuovo millesimo: Madame Martis 2015, prodotto in poco più di 2.000 bottiglie, che torna sul mercato dopo aver saltato l’annata 2014, ritenuta non adeguata per la realizzazione del Trentodoc di punta della premiatissima cantina di Martignano guidata dalla famiglia Stelzer. L’annata 2015, poi, ha saputo regalare sfumature del tutto peculiari, date da un’annata calda, ma con ottime escursioni termiche che ha portato a una perfetta maturazione dei grappoli.
 


 Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier per un Trentodoc affascinante 
Le vigne di Chardonnay, Pinot Nero e Meunier da cui nasce la Madame Martis si trovano nella zona collinare di Martignano, a circa 450 metri d’altitudine, in una zona dal clima fresco e sempre molto ventilato, proprio alle pendici del Monte Calisio.
Le uve vengono pressate delicatamente e vinificate separatamente: il Pinot Nero e il Pinot Meunier fermentano in tini d’acciaio inox, mentre lo Chardonnay affina in barrique di rovere francese. Al termine del periodo di fermentazione, i vini base vengono assemblati per il tiraggio e la seconda fermentazione si svolge in bottiglia con una sosta di 8 anni «sur lattes», in posizione orizzontale, prima del dégorgement.
 
I brillanti riflessi dorati della Madame Martis e il suo perlage sottile, molto persistente, sono solo due delle caratteristiche affascinanti di questo Trentodoc, che al naso inebria con un bouquet di profumi che spazia tra sentori di piccola pasticceria, sfumature di pane tostato, aromi di agrumi e fiori bianchi, sensazioni di frutta esotica. Al sorso è cremoso e avvolgente, con un tocco minerale che una freschezza sorprendente e con un finale molto persistente e appagante. Un Trentodoc che non si dimentica e che si riconosce tra mille per la sua spiccata personalità.
 
Ideale da degustare a tutto pasto con ostriche, crudi di mare e in generale tutte le portate a base di pesce, è perfetto anche con carni bianche pregiate, tartufo, funghi porcini, fritture, preparazioni a base di formaggio e naturalmente salame, culatello e pata negra. Prezzo al pubblico in enoteca a partire da 100 euro.
 
 Premio speciale a Nicola Biasi (Vitigni resistenti, Coredo, Val di Non) 
Oltre ai Tre Bicchieri, l’edizione 2025 della Guida Vini d’Italia ha assegnato 12 premi speciali, un riconoscimento a quani hanno contribuito a dare lustro al settore vitivinicolo italiano.
Questi premi riflettono l’eccellenza e la varietà della produzione vinicola italiana, premiando non solo la qualità del prodotto, ma anche la dedizione e l’attenzione dei produttori a tematiche ambientali, etiche e sostenibili.
 

L'enologo Nicola Biasi nel vigneto di famiglia a Coredo, Val di Non.
 
Questi i premiati: 
- Bollicina dell’Anno: OP Pinot Nero Pas Dosé Poggio dei Duca ’19 – Calatroni (Pavia).
- Bianco dell’Anno: Alto Adige Sauvignon Gran Lafóa Riserva ’21 – Colterenzio (Bolzano).
- Rosato dell’Anno: Valtènesi Chiaretto Antitesi ’23 – Avanzi (Lago di Garda)
- Rosso dell’Anno: Chianti Colli Fiorentini Molino degli Innocenti Riserva ’19 – Torre a Cona.
- Vino da Meditazione dell’Anno: Moscato Passito al Governo di Saracena ’15 – Feudo dei Sanseverino.
- Miglior rapporto qualità prezzo: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Bio ’21 Cantina Settecani.
- Cantina dell’Anno: Tenuta San Leonardo, Borghetto d'Avio (Trento).
- Cantina cooperativa dell’Anno: Belisario di Matelica (Marche).
- Viticoltura sostenibile e vitigni resistenti: Nicola Biasi (Val di Non).
- Cantina emergente: Maugeri Etna Wines, Milo (Catania)
- Viticoltore dell'Anno: Mario Fontana di Castiglione Falletto (Cuneo).
- Progetto Solidale: Lis Neris, San Lorenzo Isontino (Gorizia).

In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande - g.casagrande@ladigetto.it

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