La viticoltura sul Monte Baldo – Di Giuseppe Casagrande
Venerdì 11 ottobre a Brentonico importante convegno sulla presenza equilibrata e sostenibile delle viti nel contesto paesaggistico della montagna trentina
I vigneti del versante trentino del Monte Baldo.
Potrà avere un futuro la viticoltura sul Monte Baldo e quale sarà l'impatto sul territorio?
È il tema del convegno «Il Monte Baldo trentino, un dialogo tra viticoltura e paesaggio di montagna» in programma venerdì prossimo 11 ottobre nelle sale del Palazzo Eccheli Baisi a Brentonico.
Il convegno è promosso dall’azienda Albino Armani Viticoltori dal 1607, realtà presente sui mercati nazionali e internazionali con 35 etichette prodotte nei vigneti di proprietà (oltre 400 ettari) distribuiti su tre regioni: Trentino, Veneto e Friuli.
Illustri relatori e aziende del territorio per la prima volta punteranno i riflettori proprio sul versante trentino del Monte Baldo, argomento discusso dentro e fuori la comunità del vino.
Il convegno di Brentonico è promosso da Albino Armani.
Albino Armani e la scoperta di un potenziale viticolo eccezionale
Quella di venerdì sarà una giornata di presentazione e dibattito dedicata alla vocazione viticola, allo sviluppo e alla tutela del massiccio montuoso che da milioni di anni si affaccia sulla Vallagarina. Una terra in cui Albino Armani è cresciuto e ha scoperto il suo approccio enologico, la sua voglia di restituire nel bicchiere l’identità del suo territorio e il desiderio di valorizzarlo e allo stesso tempo proteggerlo. Soprattutto, da grande appassionato di viticoltura alpina, qui – precisamente sull’Altopiano di Brentonico, con i suoi declivi e i suoli ricchi di basalto e calcare – Armani ha scoperto un potenziale viticolo eccezionale, con particolare riferimento alla produzione di uve da base spumante, come Pinot Nero e Chardonnay.
Il prof. Attilio Scienza parlerà di vocazione vitivinicola, un'idea di futuro.
A Palazzo Eccheli Baisi interverrà anche il prof. Attilio Scienza
L’evento, che si svolgerà presso il Palazzo Eccheli Baisi a partire dalle ore 11 e sarà moderato dall’enologa e divulgatrice Sissi Baratella, prevede due sessioni di approfondimento che saranno chiuse da un momento di confronto con i produttori operanti nel territorio, tra cui la stessa azienda Albino Armani al fianco di Endrizzi, Foradori, Ferrari Trento e Sondelaite.
Dopo i saluti delle autorità e di Albino Armani, la prima sessione - affidata a relatori illustri quali il professor Attilio Scienza, Andrea Faustini (enologo di Cavit), Duilio Porro (Fondazione Edmund Mach) - analizzerà i parametri per parlare di vocazione viticola del Baldo trentino, tra terroir e biodiversità, e si arricchirà di un focus sul Trentino ed in particolare sulle caratteristiche dei pedoclimatiche e paesaggistiche dei vini prodotti nelle zone pedemontane dell’Altopiano di Brentonico, della Val di Cembra e dell’Alto Garda.
Palazzo Eccheli Baisi di Brentonico, sede del convegno.
L'esempio virtuoso della regione vitivinicola svizzera del Vallese
La seconda parte sarà invece dedicata alle origini del territorio, con un approfondimento sull’emblematica figura del contadino di montagna esposto da Alessandro De Bertolini della Fondazione Museo Storico del Trentino, fino a temi legati alla tutela del territorio, dello sviluppo e dell’impatto sociale della viticoltura sul Monte Baldo - zona che, tra l’altro, ha avviato il percorso per la candidatura UNESCO - e di un'integrazione equilibrata e sostenibile della viticoltura nel paesaggio montano, esaminando quindi l’esempio virtuoso della regione vitivinicola svizzera del Vallese in un excursus a cura di Gianluca Telloli di «Proposta Vini» e Michael Hock, direttore della Cantina St. Jodern Kellerei.
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Giuseppe Casagrande - [email protected]