Home | Rubriche | Gourmet | Quei 200 locali storici d'Italia/ 1 – Di Giuseppe Casagrande

Quei 200 locali storici d'Italia/ 1 – Di Giuseppe Casagrande

Dall'Alto Adige alla Sicilia ecco la guida agli alberghi, ristoranti e caffetterie più famose. Il record di gestione familiare spetta al Cavallino Bianco di San Candido

image

L'hotel Albergo Cavallino Bianco Weisses Rössl di San Candido.

(Prima parte di tre)

Nei nostri servizi giornalistici abbiamo parlato più volte dei riconoscimenti assegnati dalle amministrazioni comunali e dalle istituzioni ai negozi, alle botteghe artigiane e alle aziende che da generazioni operano sul territorio.
Ultimo di tali riconoscimenti (L'Aquila di San Venceslao) è stato conferito dalla Provincia Autonoma di Trento ai marchesi Guerrieri Gonzaga che nei giorni scorsi a Borghetto d'Avio hanno festeggiato i 300 anni della Tenuta vitivinicola San Leonardo.
Una famiglia di imprenditori virtuosi che ha saputo tramandare alle nuove generazioni i saperi, le competenze e le tradizioni di un settore che oggi costituisce uno dei gioielli del made in Italy.
 

La presentazione della Guida Locali Storici d'Italia all'Hotel Principe di Savoia.
 
 Il ruolo fondamentale dell'ospitalità alberghiera nel settore del turismo  
Un altro gioiello del made in Italy è il turismo, in particolare il settore legato all'ospitalità dove le tradizioni familiari rivestono un ruolo fondamentale.
Ospitalità che nel nostro Paese ha radici antiche e che il mondo ci invidia. Un tesoro di inestimabile valore che ogni anno trova il giusto riconoscimento nella bellissima guida dell'Associazione culturale Locali Storici d'Italia edita con il patrocinio del Ministero della Cultura.
 
«Tutti conoscono la storia millenaria dell'Italia e la sua straordinaria ospitalità, – racconta nella prefazione della 46.ma edizione il presidente dell'Associazione Enrico Magenes. – Meno noto è che dietro a questo successo si nascondano le storie di famiglie che hanno saputo tramandare per generazioni e generazioni il genius loci rendendo famosi in tutto il mondo i loro alberghi, i ristoranti, le caffetterie, le pasticcerie.»
 

Renate, Barbara e Hannes Kühbacher proprietari dell'Hotel Cavallino Bianco di San Candido.
 
 Quelle tradizioni familiari tramandate di generazione in generazione  
Le tradizioni familiari nel nostro Paese hanno, da sempre, un ruolo fondamentale per quanto riguarda l’ospitalità. Sono la punta di diamante del made in Italy.
Emblematico l'esempio del «Royal Victoria Hotel» di Pisa, le cui origini si perdono nella storia millenaria della città toscana.
Lo storico albergo, fondato nel 1050 in Lungarno Pacinotti, dal 1837 è gestito dalla famiglia Piegaja.
Sei generazioni, un record peraltro superato, almeno per quanto riguarda la gestione più longeva, dalla famiglia altoatesina Kühbacher che da undici generazioni sono i numi tutelari dell'Hotel Cavallino Bianco Weisses Rössl di San Candido.
 
 Il «Cavallino Bianco» e i pionieri dello sviluppo turistico in Alta Pusteria  
La guida 2024-2025 dei «Locali Storici d'Italia» dedica ampio spazio al «Cavallino Bianco» di San Candido, anno di fondazione il 1759, gestito da undici generazioni dalla famiglia Kühbacher.
Il capostipite Johann Kühbacher lo acquistò per 5.588 fiorini. Poi il figlio sposò la figlia dell'osteria concorrente: l'«Orso Grigio».
Fu il primo passo per la nascita di una dinastia di albergatori pionieri dello sviluppo turistico dell'Alta Pusteria. Sviluppo che nel 1949 fu sancito dall'inaugurazione della prima seggiovia di San Candido.
Ma torniamo al «Cavallino Bianco». Distrutto da una granata della Prima guerra mondiale e poi da due incendi, lo storico palazzo, la stube, le camere sono state ricostruite mantenendo il fascino della tradizione altoatesina.
Tra gli ospiti del «Cavallino Bianco» vanno ricordati Johann Strauss nel 1869 e Vittorio De Sica nel 1969.
 

L'Hotel Adria di Merano costruito nel 1885 in stile liberty da Josef Munsch e Carl Lun.
 
 Il fascino «liberty» della Belle Epoque dell'Hotel Adria di Merano  
La Guida, scegliendo fior da fiore tra i duecento locali recensiti, dedica ampio spazio anche a due storici alberghi di Merano: l'Hotel Adria e il Meranerhof.
L'Hotel Adria, oggi beauty farm con Spa di lusso, progettato e costruito nel 1885 dai maestri del Liberty meranese Josef Munsch & Carl Lun, è un tuffo nel passato ricco di fascino della Belle Epoque. Struttura, facciate, saloni, giardino e persino la cabina-ascensore del 1929 sono splendidamente conservati com'erano.
Nato come «Hotel Austria» per i soggiorni climatici dei facoltosi clienti tedeschi, austriaci e ungheresi, venne rinnovato e impreziosito con decorazioni Jugendstil nel 1914. Cambiò nome dopo la Grande Guerra.
Come tutti i grandi alberghi della città venne adibito ad ospedale militare durante i due conflitti mondiali.
 

L'Hotel Meranerhof in stile liberty conserva il fascino della Belle Epoque.
 
 L'Hotel Meranerhof (1913) ristrutturato nello stile Jugendstil dell'epoca  
Anche il Meranerhof ha fatto la storia dell'ospitalità meranese. Nato come Pensione Wolf, nel 1913 fu trasformato dai maestri del Liberty meranese Munsch & Lun nell'elegante Hotel Continental.
Con l'apertura della coreografica Sala Kursaal del vicino Kurhaus, ospitò personaggi illustri della Mitteleuropa attirati anche dai convegni medico-scientifici che resero famosa la località termale altoatesina.
Seguì la ristrutturazione nello stile originario Jugendstil dell'epoca: archi, colonne, decorazioni con la creazione di nuovi spazi.
Il nuovo nome, Meranerhof, oggi Spa di lusso, vuole ricordare il primo grande hotel di Merano che sorgeva di fronte all'attuale albergo fino al 1959.

In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande – g.casagrande@ladigett.it
 
(La seconda parte viene pubblicata domani, lunedì 22 luglio)


Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande