L'Istria piange il mitico «Badi» – Di Giuseppe Casagrande
Unanime il cordoglio dei numerosi turisti triestini, friulani, veneti, trentini. Ora sarà il figlio Ivan a continuare la tradizione di famiglia del pescato di giornata
Il mitico Badi (a destra) con il figlio Ivan e la moglie Mileva.
Nei giorni scorsi ci ha lasciato prematuramente il mitico Nado Badurina, ribattezzato Badi, patron dell'omonimo Ristorante di San Lorenzo, minuscolo villaggio di pescatori lungo la costa istriana di Umago.
Imprenditore visionario, pioniere lungimirante, maestro di ospitalità, a lui va il merito di aver lanciato, dopo la disgregazione della Jugoslavia, la cucina istriana nel firmamento della haute cuisine internazionale.
Lo piangono i colleghi ristoratori istriani, gli amanti locali della buona tavola e i numerosi turisti triestini, friulani, veneti e trentini che in ogni stagione dell'anno, in vacanza in Istria o solo di passaggio per una sosta gastronomica, riempivano le sale e la veranda del famoso ristorante per assaggiare i menu del pescato di giornata.
Ora sarà il figlio Ivan a continuare la tradizione di famiglia.
La veranda del Ristorante istriano Badi di San Lorenzo (Umago).
Quanti ricordi personali, quanti incontri, quante scorpacciate di pesce
Amarcord personale. Quanti ricordi, quanti incontri conviviali, quante scorpacciate di pesce sotto la frasca con l'amico scrittore Drago Orlic, con il collega giornalista patavino Renato Malaman (con il quale abbiamo scoperto nel corso degli anni anche i posticini più sconosciuti dell'Istria), con l'editore Maurizio Potocnik, buongustaio gaudente e impenitente come il sottoscritto, con il direttore dell'Ente Turistico Regionale dell'Istria Denis Ivosevic, con il past president della Comunità degli Italiani di Parenzo Graziano Musizza.
E ancora: gli incontri più recenti nelle eleganti sale interne, dal design avveniristico, con Dario Penco (responsabile dell'Ente del Turismo di Umago), con Sergio Pavat (il famoso «chansonnier» di Parenzo), con Aleksandra Mate Vekic (la regina dell'olio istriano).
Senza dimenticare le serate con gli amici vignaioli istriani alla scoperta della miglior Malvasia da accompagnare alla «buzara», agli scampi, alle conchiglie, ai frutti di mare, alle sogliole, al branzino in crosta di sale, tutti piatti cucinati con maestria da un team affiatatissimo.
Una delle suggestive sale del Ristorante Badi di San Lorenzo (Umago).
Imprenditore visionario, pioniere lungimirante, maestro di ospitalità
Unanime - dicevo - il cordoglio da parte dei colleghi ristoratori istriani, dei responsabili degli enti turistici, delle autorità e dei comuni cittadini.
Caro Badi, mancherai a noi tutti, amanti della buona tavola. Mi mancherà, in particolare, la tua amicizia, il tuo sorriso, la tua bontà d'animo.
Al figlio Ivan, affermato sommelier internazionale, prometto che, quando in occasione delle mie scorribande enogastronomiche in Istria, all'incrocio di San Lorenzo troverò la storica imbarcazione che indica la strada che porta da Badi, farò quei pochi metri che mi separano dal ristorante per abbracciare te e la mamma nel ricordo nostalgico del mitico papà.
Imprenditore visionario, pioniere lungimirante della cucina istriana, maestro di ospitalità.
Il mitico Badi con il figlio Ivan, maestro sommelier.
Il tempio dei buongustai non solo triestini e friulani, ma anche veneti e trentini
In chiusura voglio riproporre la recensione dell'amico Renato Malaman pubblicata dalla Guida Venezie a Tavola.
«San Lorenzo sembra un luogo dell’immaginario: un borgo adagiato in riva al mare poco sotto Umago, dove la costa è di pietra e l’Adriatico è color smeraldo. Badi, il nome del ristorante, è il soprannome di Nedo Badurina, il fondatore, originario dell’isola di Pago.
«Dopo alcuni anni di affiancamento, Badi ha ceduto il timone al figlio Ivan che, sullo slancio, ha dato nuovo vigore al progetto. Portando contributi nuovi anche all’associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe. La storia inizia oltre 40 anni fa, quando la ristorazione istriana si stava risvegliando.
«I primi ad apprezzare la cucina di Badi, che affonda le sue radici nella più schietta tradizione regionale, furono i turisti triestini, friulani, veneti e trentini. Tradizione e materia prima senza compromessi e una vena creativa sorretta da buone idee sono gli assi nella manica di questo ristorante, il cui restyling di gusto minimal (ma dai toni caldi) ha un che di civettuola contemporaneità. La cucina è cresciuta molto negli ultimi anni, distinguendosi per apertura d’orizzonte e ricerca.
«Il menu è un bel ventaglio di sapori e di stili. Si va dai crudi, all’immancabile buzara istriana alla Badi, ai fusi con i frutti di mare, alle tagliatelle con scampi e tartufo, al branzino al sale.
«Spicca anche il pecorino dell’isola di Pago, famosa per i suoi agnelli. Con le bollicine di valore la cantina di Badi oltrepassa molti confini, ma valorizza largamente il meglio delle cantine istriane. Imperdibile l’assaggio di oli istriani.»
Giuseppe Casagrande – [email protected]
Ivan Badurina con lo chef Aleksandar Grubic premiati dalla Guida Gault-Millau.