Fums, profums, salums – Di Giuseppe Casagrande

Domenica 3 marzo a Sutrio, nel cuore della Carnia, il festival dei peccati di gola in onore di Sua Maestà il Maiale, re della tavola. La sfida per il miglior salame

Le vie del centro storico di Sutrio, a piedi dello Zoncolan, durante la festa.

È il maiale il re della tavola in Carnia, terra friulana di monti e splendide vallate.
Sua Maestà il «Purcit» aveva un ruolo di assoluto rilievo nell’economia contadina di un tempo (si deve, infatti, alla saggezza popolare il detto che del maiale non si butta via niente).
Ma anche oggi, grazie ai prosciutti e ai prelibati salumi ricavati dalle sue carni, il maiale ha un posto in primo piano nella gastronomia friulana.
L’attività dei norcini (i «purcitars»), arte antica e sapiente, si è tramandata da generazione a generazione e costituisce un vanto di questa terra, dove sono ancora in attività macellerie e piccoli laboratori artigianali che producono salumi di assoluta qualità.
 

La reception dell'Albergo Diffuso Borgo Soandri di Sutrio.
 
 Protagonisti della kermesse il muset, i prosciutti, i salumi, le pancette, lo speck  
La prima domenica di marzo (quest’anno il 3 marzo) il caratteristico borgo di Sutrio, ai piedi del monte Zoncolan, dedica ogni anno un peccaminoso festival del gusto, «Fums, profums, salums».
Il paese si trasforma in un laboratorio di sapori e profumi, dove si scoprono e si confrontano fra loro i genuini salumi tipici di queste montagne - il musét (cotechino), le pancette, il prosciutto crudo, lo speck - e si gustano i piatti tipici della tradizione, i «cjarsons» (ravioli di ricotta, erbe aromatiche e cannella) in primis.
Un goloso percorso tra le vie del paese, accompagnati dai rinomati vini del Friuli Venezia Giulia e dalla musica, porta i visitatori alla scoperta del gusto unico di salumi che si preparano ancor oggi secondo antiche ricette, tramandate da padre in figlio.
Sarà un piacevole viaggio gastronomico in nove tappe di degustazione proposte da vari paesi carnici, ospitate nei caratteristici cortili e sotto gli antichi porticati del paese.
Durante tutta la giornata ci saranno dimostrazioni della lavorazione della carne di maiale nell’Ort di Sior Matie e attività per bambini nel cortile della scuola elementare.
 

 
 La sfida per il miglior salame e lo show-cooking di «Nando» e «Alvise»  
Aziende e macellerie di tutta la regione sono state invitate a partecipare alla sfida per il titolo di Miglior Salame del Friuli Venezia Giulia, individuato da una giuria di esperti.
Nell’Ort di Sior Matie, nel cuore di Sutrio, sarà possibile degustare i loro prodotti e, nel pomeriggio, sarà proclamato il vincitore.
La proclamazione farà seguito ad uno show-cooking durante il quale gli chef Pietro Toffolo de Piante della Trattoria «Da Nando» di Mortegliano e Giacomo della Pietra dell’Osteria «Da Alvise» di Sutrio realizzeranno due piatti della tradizione norcina rivisitati in chiave moderna.
 

 
 I segreti dell'affumicatura con le erbe aromatiche e il ruolo dei «purcitar»  
La varietà dei salumi in Carnia si è creata nel tempo grazie alle sue caratteristiche morfologiche: l’isolamento dovuto alle montagne e alle vie di comunicazione disagevoli ha fatto sì che quasi ogni paese avesse il proprio segreto nel prepararli.
Caratteristica costante di questi salumi è l’affumicatura, nata per favorirne la stagionatura e la conservazione che, a seconda della zona, cambia per tempi, legni utilizzati e luoghi dove viene effettuata: modalità che, come tesori di famiglia, vengono custodite e tramandate, ancora oggi, di generazione in generazione.
Precursori furono i Celti che, non conoscendo il sale, conservavano i prodotti con l’utilizzo di erbe aromatiche e fumo.
Venendo a tempi più vicini, il salame veniva stagionato - come avviene in molti casi ancor oggi - nelle cantine.
I «purcitars» (i norcini) venivano chiamati dalle famiglie per preparare i salumi ed ognuno di loro aveva una ricetta segreta per insaporire le carni.
Perciò i salami hanno un sapore simile, ma mai uguale.
Non solo gli ingredienti, ma anche il luogo di conservazione, incide sul sapore del prodotto finito, dato che ha un importante ruolo nel processo di maturazione.
 

 
 L'Albergo Diffuso «Borgo Soandri» di Sutrio, modello vincente di turismo  
Sutrio è una località famosa anche per quel modello di turismo che va sotto il nome di «Albergo Diffuso».
Una formula vincente di paese-albergo dove il turista viene accolto come amico da una comunità, quella carnica in questo caso, ospitale.
L'ho sperimentato personalmente qualche anno fa questo nuovo modello di turismo proprio a Sutrio, a Borgo Soandri.
Il giudizio? Estremamente positivo. Chapeau!


 
Nato nel 2000 dall’idea di recuperare e mettere in rete il patrimonio edilizio di Sutrio, rendendolo una componente essenziale e caratterizzante della sua offerta turistica, l’Albergo Diffuso negli anni ha dato vita a una forma di turismo sostenibile e responsabile, un turismo che ha favorito la conservazione del patrimonio architettonico e culturale, ha stimolato l’economia locale e ha ridotto l’impatto ambientale legato alla costruzione di nuove strutture alberghiere.
Oggi ha oltre 150 posti letto, suddivisi in 35 appartamenti di varia capienza ricavati dall’attenta ristrutturazione di antiche case ed edifici rurali, che insieme costituiscono un vero e proprio albergo organizzato come un’unica struttura ricettiva, con reception e servizi comuni.  

In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande – [email protected]

I cjarsons (ravioli o agnolotti) tipici di Sutrio e della cucina carnica.