Maso Martis, brindisi mundial! – Di Giuseppe Casagrande
Il Trentodoc Rosé Extra Brut Maso Martis, una delle «perle rosa» del Trentino, premiato come miglior rosato del mondo al concorso «The World's Best Rosés»
Antonio Stelzer patron, con la moglie Roberta, dell'azienda agricola Maso Martis.
Non è una novità. Lo abbiamo scritto più volte e lo confermano i vari concorsi nazionali e internazionali. I vini rosati piacciono sempre più.
Anzi stanno vivendo un vero e proprio momento magico con la produzione in aumento e la crescita vertiginosa dei consumi.
La conferma più eclatante arriva dagli Stati Uniti.
Dopo il boom delle bollicine, che ha portato il Prosecco sulla cresta dell’onda, il mercato americano, sta scoperto un altro amore: quello per i vini rosati, in particolare per i rosati della Provenza, culla mondiale dei rosé.
L'anno scorso i vini rosa della Provenza hanno segnato Oltreoceano una crescita del +23,3%, ma anche l’Italia ha messo a segno un ottimo +17%.
In termini assoluti, però, la distanza dalla Francia è ancora sensibile, e per ridurla c’è bisogno di una - chiamiamola così - «Provenza tricolore», un territorio in grado di rappresentare al meglio la produzione di vini rosati.
Antonio Stelzer brinda con le figlie Alessandra, Maddalena e la moglie Roberta.
I vini rosati piacciono sempre più per la freschezza e la giovialità
I vini - e lo conferma una recente ricerca - piacciono sempre più, in particolare ai giovani, poiché si avvicinano ad un approccio meno impegnativo, vuoi per la freschezza, vuoi per un grado alcolico che ben si adatta a soluzioni più informali, vuoi per la giovialità che scandisce i vari momenti della giornata: dall’aperitivo ai brindisi di fine pasto.
Ormai una bottiglia su dieci che finisce sugli scaffali di tutto il mondo è vino rosato. E se la Francia è leader assoluto in quanto a volumi globali (35%), l’Italia (9%) è in crescita costante e con una qualità che conquista critici ed appassionati. Lo dimostra l'exploit del Trentodoc Rosé Extra Brut Maso Martis, una delle «perle rosa» del Trentino, premiato come miglior rosato del mondo al concorso «The World's Best Rosés», il famoso portale internazionale di monitoraggio e comparazione dei prezzi del pianeta vino.
Roberta, Maddalena e Alessandra, le donne del vino di Maso Martis, con Antonio.
Il Trentodoc Rosé Extra Brut è uno dei gioielli dell'azienda Maso Martis di Martignano
Il Trentodoc Rosé Extra Brut (100% Pinot Nero) di Maso Martis è uno dei gioielli dell’azienda di Martignano guidata dalla famiglia Stelzer (Antonio e Roberta con le figlie Alessandra e Maddalena) che nei 10 ettari di vigneto coltivati a regime biologico (produzione 90.000 bottiglie annue), è riuscita, in pochi anni, a salire suoi gradi più alti del podio dei «top wine» della spumantistica italiana e non solo.
Il Rosé Extra Brut è stato descritto da «Wine-Searcher» come «spumante secco e delizioso» con note floreali di frutti di bosco, brioche lievitata, frutta rossa e spezie da forno insieme a bollicine delicate.
Al primo posto troviamo il Maso Martis Rosé Extra Brut.
Nella «top ten» quattro spagnoli, tre francesi, due italiani e un australiano
Nella «top ten» dei «The World's Best Rosés» figurano quattro vini spagnoli, tre francesi, due italiani e un australiano: al secondo posto, troviamo proprio in Spagna con il Ribera del Duero di Bodegas Antidoto «Le Rose» che precede sul podio il Côtes de Provence di Château d’Esclans «Les Clans» Rosé, una delle cantine simbolo dei vini rosati di proprietà del colosso Lvmh (Louis Vuitton Moët Hennessy) del miliardario Bernard Arnault.
Al quarto e quinto posto troviamo, sempre in Provenza, rispettivamente il Côtes de Provence Rosé Muse de Miraval, la tenuta di uno degli attori più famosi dell’universo, Brad Pitt, e una produzione di Château Roubine, il Côtes de Provence Cru Classé «Lion et Dragon» Rosé.
Al sesto e settimo posto, troviamo in Spagna il rosato della Navarra «Coleccion 125» Rosado prodotto da Chivite e il "Dido, la Solució Rosa" e il Montsant di Venus «La Universal».
Al secondo posto troviamo il Ribera del Duero.
Al nono posto un rosato siciliano (un blend di Nero d'Avola e Frappato)
All'ottavo posto, unico vino non europeo, si è classificato l’australiano «Crudo» di Luke Lambert. Ritroviamo l’Italia in classifica al nono posto con il Rosato Terre Siciliane Igt, prodotto da Lamoresca, azienda agricola biologica di Filippo Rizzo nata nel 2000 e che si estende su una superfice di 25 ettari (oltre alla vite e all’ulivo si coltiva anche il fico d’India) a San Michele di Ganzaria, in provincia di Catania. Il suo rosato è un blend di Nero d’Avola, Frappato e una piccola percentuale di Moscato. Chiude la classifica dei migliori dieci di «Wine-Searcher» lo spagnolo «Suane» della Rioja, un rosato riserva prodotto da Alonso & Pedrajo.
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande - [email protected]