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Il made in Italy trionfa a tavola – Di Giuseppe Casagrande

Vini, spumanti, grappe, liquori, formaggi, salumi, tartufi e panettoni hanno trionfato sulle tavole di tutto il mondo. Ma resta il problema dei falsi prodotti italiani

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Trionfo di prodotti made in Italy durante le festività natalizie e di fine anno.

Le festività natalizie 2023 saranno ricordate per il trionfo sulle tavole di tutto il mondo dei prodotti agroalimentari made in Italy. La Coldiretti parla addirittura di record storico.
Un record trainato da vini, spumanti, grappe, liquori, ma anche da formaggi, salumi, tortellini, ortaggi, tartufi, caviale e panettoni.
Una cifra che solo per il periodo di Natale 2023 e per il Capodanno 2024 ha superato abbondantemente i 5 miliardi di euro con un aumento del 6% rispetto alle festività dello scorso anno.
 

Il vino è, assieme allo spumante, uno dei prodotti che trainano il made in Italy.
 
  Boom del Prosecco diventato il simbolo del Natale italiano all'estero 
Ad aumentare - sottolinea la Coldiretti - è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici delle feste: dallo spumante (+3%), a partire dal Prosecco (+4%) vero e proprio simbolo del Natale italiano all’estero, ai panettoni (+8%). Ma un vero e proprio boom hanno registrato anche il caviale made in Italy, che fa segnare una crescita sui mercati internazionali del +23%. Gettonatissime anche le paste farcite tradizionali del periodo invernale, come i tortellini, i cappelletti e i ravioli (+6%).
In crescita pure la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 14%, così come quella di prosciutti, cotechini e salumi, anch’essi con un incremento del +14%.
«Un trend che dimostra - sottolinea la Coldiretti - come l’agroalimentare italiano abbia resistito alla crisi generata dalla pandemia tanto da raggiungere a fine anno il record storico nelle esportazioni a quota 64 miliardi di euro nell’intero 2023, il massimo di sempre.»
 

Il Prosecco è uno dei prodotti più imitati all'estero.
 
 Nel mondo stappate quasi un miliardo di bottiglie di spumanti italiani 
All’estero quest'anno è esplosa la voglia di brindare con le bollicine «tricolore» del Belpaese. Nel mondo, nell'intero arco dell'anno 2023, sono state infatti stappate quasi 1 miliardo di bottiglie di spumanti italiani, più del triplo di quelle di Champagne che scendono a 300 milioni, anche se è da dire che uno dei prodotti simbolo della Francia spunta ancora prezzi nettamente superiori. Comunque, secondo le stime, per la prima volta il valore delle esportazioni di spumanti italiani all’estero nel 2023 ha superato i 2,2 miliardi di euro.
 

Una forma di Parmigiano Reggiano, il formaggio più imitato al mondo.
 
 La piaga dei falsi prodotti made in Italy ci costa 120 miliardi di euro 
Queste sono le note positive. Ma il settore agroalimentare, purtroppo, deve fare i conti con un problema di vecchia data: la piaga dei falsi prodotti made in Italy.
Una piaga che ci costa 120 miliardi di euro, il che significa risorse e opportunità di lavoro che se ne vanno in fumo.
Nel mondo ci sono ben due imitazioni per ogni prodotto originale made in Italy. Il cosiddetto «Italian sounding», precisa la Coldiretti, riguarda tutti i Continenti e colpisce in misura diversa i prodotti. In testa alla classifica di quelli più taroccati ci sono i formaggi a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano con la produzione delle copie che ha superato quella degli originali, dal «parmesao» brasiliano al «regianito» argentino fino al «parmesan» diffuso in tuti i continenti.
Ma ci sono anche le imitazioni di Provolone Gorgonzola, Pecorino Romano, Asiago e Fontina. Tra i salumi sono clonati i marchi più prestigiosi: dal Parma al San Daniele, ma anche la mortadella Bologna o il salame cacciatore e gli oli extravergine di oliva o le conserve come il pomodoro San Marzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti.
 

Dal parmesan al parmesao brasiliano, al regianito argentino, quante imitazioni.

  Tra i prodotti più imitati: formaggi, salumi e vini (in primis il Prosecco) 
Tra i prodotti truffaldini, oltre ai formaggi e ai salumi, non mancano i vini: dal Prosecco al Chianti.
«Il Prosecco - continua Coldiretti - è la bevanda più imitata. Ne sono un esempio il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco tedeschi, il Whitesecco austriaco, il Prosecco russo e il Crisecco della Moldova, mentre in Brasile nella zona del Rio Grande diversi produttori rivendicano il diritto di continuare a usare la denominazione Prosecco nell’ambito dell’accordo tra Unione Europea e Paesi del Mercosur. Una situazione destinata peraltro a peggiorare se l’Ue dovesse dare il via libera al riconoscimento del Prosek croato.»
 

Il prosciutto San Daniele Ham prodotto in Canada, a Brampton (Ontario).
 
  Prandini (Coldiretti): «Stop alla contraffazione alimentare internazionale» 
Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, spiega che «il contributo della produzione agroalimentare made in Italy alle esportazioni e alla crescita del Paese potrebbe essere nettamente superiore se dagli accordi venisse un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale. A far esplodere il falso - ha aggiunto - è stata paradossalmente la fame di Italia all’estero con la proliferazione di imitazioni low cost. Ma a preoccupare è anche la nuova stagione degli accordi commerciali dell’Unione Europea a partire dal Mercosur che riguarda Paesi dove particolarmente diffuse sono le imitazioni.»
 
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande - g.casagrande@ladigetto

L'imprenditore Ettore Prandini, bresciano, presidente nazionale della Coldiretti.

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