È nata l'associazione Piwi Italia – Di Giuseppe Casagrande

Il battesimo ufficiale a Venezia. Presidente è Marco Stefanini della Fondazione Edmund Mach. Presentato il volume sui vitigni resistenti alle malattie fungine

>
Solaris, Bronner, Johanniter, Aromera, Muscaris, Souvignier Gris, Regent, Sevar sono i nomi (i più gettonati) di una nuova grande famiglia di vitigni internazionali conosciuta con l'acronimo di Piwi, acronimo tedesco del termine «PilzWiderstandsfähige», vale a dire vitigni resistenti alle malattie fungine che affliggono da tempo la viticoltura mondiale.

Un problema quest'ultimo che si è aggravato alla luce dei recenti cambiamenti climatici e che vede numerosi istituti di ricerca (la stazione sperimentale di Friburgo e la Fondazione Mach di San Michele in particolare) impegnati a debellare il flagello della peronospera, dell'oidio e della botrite, le più temute malattie fungine della vite.
 

Marco Stefanini, della Fondazione Edmund Mach, è il nuovo presidente dell'Associazione Piwi Italia.

 
 Marco Stefanini della Fondazione Edmund Mach acclamato presidente  
Nei giorni scorsi all'Hotel Carlton Grand Canal di Venezia è stato firmato lo statuto dell'Associazione Piwi Italia che riunisce i produttori italiani di vini da varietà resistenti.
Al battesimo ufficiale era presene anche l'europarlamentare Raffaella Conte, membro della Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale.
Presidente dell'Associazione Piwi Italia è stato acclamato Marco Stefanini, responsabile dell'Unità di Genetica e Miglioramento Genetico della Vite del Centro di Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.
Sarà affiancato dal vicepresidente Riccardo Velasco, direttore del Centro di Ricerca in Viticoltura ed Enologia di Asti.
 

Luca Gonzato, Marco Stefanini, Raffaella Conte, Riccardo Velasco.
 
 Consiglieri regionali: Antonio Gottardi (Cantina La-Vis) e Thomas Niedermayr  
Eletti anche i consiglieri regionali Piwi. Eccoli: Daniele Piccinin dell’Azienda Agricola Le Carline di Pramaggiore (Venezia) per il Veneto; Thomas Niedermayr della tenuta Hof Gandberg di Appiano sulla Strada del Vino per l’Alto Adige; Antonio Gottardi della Cantina La-Vis per il Trentino; Stefano Gri della Cantina Trezero di Valvasone (Pordenone) per il Friuli Venezia Giulia; Alessandro Sala di Nove Lune di Cenate Sopra (Bergamo) per la Lombardia e PierGuido Ceste dell’omonima azienda di Govone (Cuneo) per il Piemonte.
 

Marco Stefanini, presidente della neonata Associazione Piwi Italia.
 
 Il plauso dell'europarlamentare Raffaella Conte per la tutela ambientale  
Era presente alla firma dello statuto associativo l’europarlamentare Raffaella Conte, membro della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, che ha sostenuto la nascita di Piwi Italia e apprezzato il lavoro editoriale rivolto alla tutela ambientale e al rispetto per la produzione di vini sempre meno impattanti.
La parlamentare europea, mostrando attenzione ed interesse per i vitigni Piwi anche in Italia, ha voluto portare in Commissione a Bruxelles una copia del volume «Piwi: la viticoltura resistente» di Ivano Asperti e Luca Gonzato.
 

Gli autori del volume sui vitigni resistenti Ivano Asperti e Luca Gonzato.
 
 In un bellissimo volume il racconto di 36 varietà di vitigni resistenti  
In questo nuovo ed inedito volume di 340 pagine, privo di pubblicità e sponsorizzazioni, gli autori hanno raccontato e spiegato le 36 varietà ad oggi registrate nel Registro Nazionale in Italia.
Molto interessanti ed apprezzate anche dai vignaioli, i pareri, i racconti e le testimonianze di coloro che hanno avuto modo di conoscere e lavorare con la specificità di questi vitigni.
 Il volume descrive in maniera dettagliata la situazione ad oggi, mostrando la rapida e continua evoluzione che sta vivendo il settore.
Il volume propone un ampio ventaglio di immagini, foto e grafiche originali.
Sono citate 200 aziende e 360 vini. Il livello qualitativo oggi raggiunto con molti vini è stato poi dimostrato dalla degustazione che è seguita alla presentazione del libro, che in vendita in anteprima alla manifestazione, ha suscitato un enorme interesse.
 

Il benaugurante taglio del nastro che a Venezia ha sancito la nascita dell'Associazione Piwi Italia.
 
 Grande afflusso di pubblico con soddisfazione dei produttori  
Tornando alla manifestazione di Venezia, l'evento ha registrato un grande afflusso di pubblico già all’apertura alle ore 11, afflusso che si è incrementato notevolmente fino a sera, con la chiusura alle 19.
Soddisfatti i wine lover accorsi a Venezia che hanno decretato il successo di questa seconda edizione della rassegna «I Vini Piwi a Venezia».
E soddisfatti i produttori. Ora serve continuità e unità di intenti.

Sarà possibile acquistare il volume «Piwi: la viticoltura resistente» di Ivano Asperti e Luca Gonzato all’enoteca «Dipende che Vino» di Luca Gonzato in via Ruggero Bonghi 12, Milano. Oppure on-line: http://dipendechevino.sumupstore.com.

In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande – [email protected]

Il logo della sezione trentina Piwi con alcuni vitigni resistenti.