I «Tre Bicchieri» del Gambero – Di Giuseppe Casagrande

Dodici le etichette trentine premiate con il riconoscimento più prestigioso: 7 spumanti Trentodoc, 4 vini rossi e un Piwi: il «Vin de la Neu» di Nicola Biasi

Nicola Biasi premiato dal Gambero con i Tre Bicchieri per il «Vin de la Neu».
 
Sette spumanti Trentodoc, quattro vini rossi e un Piwi. Complessivamente l'edizione 2023 della Guida del Gambero Rosso ha premiato con il massimo dei riconoscimenti, i mitici «Tre Bicchieri», ben dodici etichette del Trentino.
Se gli Oscar assegnati alle bollicine non fanno più notizia visti i ripetuti allori conquistati dal Trentino negli ultimi anni nei concorsi enologici internazionali, viceversa costituiscono una bellissima sorpresa i magnifici quattro vini rossi che nobilitano il panorama enoico della nostra provincia: dal Campo Rotaliano alla Vallagarina.
 
Oltre al blasonatissimo e premiatissimo blend bordolese «San Leonardo» 2017 dei marchesi Carlo e Anselmo Guerrieri Gonzaga, vino icona della tenuta di Borghetto d'Avio, nell'Olimpo dei grandi vini il Gambero ha inserito due splendidi Pinot Nero: il Vigna Cantanghel Pinot Nero 2019 Maso Cantanghel di Federico Simoni e il Pinot Nero «Agole» 2020 della Cantina Corvée di Lisignago (Cembra), un omaggio al Piz delle Agole, una vetta con panorama mozzafiato sulle Dolomiti e sui vigneti della tenuta.
Completa il poker dei rossi premiati il Teroldego Rotaliano Vigilius 2019 De Vescovi Ulzbach.
Il patron dell'azienda, il vignaiolo Giulio de Vescovi, vorrebbe fosse chiamato semplicemente con il nome della zona d'origine: il Campo Rotaliano.
 

Carlo e Anselmo Guerrieri Gonzaga premiati per il «San Leonardo» 2017.
 
Meritatissimo, infine, il riconoscimento a un vino bianco, il «Vin de la Neu» 2020 (il vino della neve) che nasce in alta quota, in Val di Non, da un vitigno Piwi resistente alle malattie fungine: lo Johanniter. Un vino di grande fascino prodotto dall'enologo friulano-trentino Nicola Biasi, che guida una pattuglia di giovani vignaioli che credono alle potenzialità dei vitigni resistenti. Una new entry che fa onore al Trentino.
Interessante la nota introduttiva sul Trentino espressa dalla redazione del Gambero con relative valutazioni. Ve la proponiamo.
 

Giulio De Vescovi Ulzbach premiato per il Teroldego Rotaliano Vigilius 2019.
 
 Il Trentino del vino, tra piccole realtà e grandi consorzi  
«I festeggiamenti del mezzo secolo della Denominazione – tra le primissime in Italia – non smettono di ribadire che il Trentino può vantare una qualità vitivinicola generalizzata, grazie a colossi enologici (le cooperative) e una miriade di vignaioli che coltivano vigneti come giardini anche se, troppo spesso, i picchi rimangono solo sulle Dolomiti.
«Tra i vini da uve a bacca bianca troverete spesso interpretazioni iconiche grazie a varietà come nosiola, müller thurgau e qualche buon moscato giallo che guidano una pattuglia di precisi (e talvolta intriganti) interpreti del vino trentino.»
 

Federico Simoni premiato per il Pinot Nero Maso Cantanghel 2019.
 
 Il Trentino, dal lontano 1902 a oggi: 120 anni di grandi bollicine  
«Detto ciò non vi è dubbio che sia ancora una volta lo spumante classico a scandire l'autorevolezza trentina. Iniziata in riva all'Adige già nel lontano 1902 con quel Giulio Ferrari che puntò a differenziare ogni vendemmia, per proporre un vino di fascino, destinati a durare nel tempo.
«In 120 anni tutto è cambiato, sempre in un crescendo qualitativo. Il comparto vive un momento di grande dinamismo e dal continuo incentivo produttivo, con oltre 60 aziende già socie dell'Istituto di Tutela Trentodoc, mentre almeno altre 40 cantine private stanno tirando col metodo classico bollicine che per denominazione hanno (comunque) Trento.
«Realtà che accudiscono vigneti in quota, che elaborano magari poche migliaia di bottiglie, ma sono comunque aziende con grande competenza e una mirata visione, a prescindere dall'ancor esiguo numero di bottiglie: insomma, piccole ma pronte a sfidare ogni confronto.
«Per constatarlo basta scorrere l'elenco dei Tre Bicchieri e il numero delle etichette approdate alle degustazioni finali: elenco con tante conferme e qualche curiosa novità, a partire da Revì che si trova in compagnia con diverse cantine da tempo in gran spolvero, vale a dire Ferrari, Letrari, Maso Martis e ancora Rotari, Moser e Balter.
«Tutti vini non solo buoni, ma con una precisa d'identità che richiamano i luoghi, il paesaggio dolomitico come valore aggiunto.»

Giuseppe Casagrande – [email protected]
 

 
 I «Tre Bicchieri» del Trentino: 12 le etichette premiate  
San Leonardo 2017 della Tenuta San Leonardo
Teroldego Rotaliano Vigilius 2019 De Vescovi Ulzbach
Trentino Pinot Nero Àgole 2020 Corvée (Lisignago, Cembra)
Trentino Pinot Nero V. Cantanghel 2019 Maso Cantanghel
Trento Brut 976 Riserva del Fondatore 2011 Letrari
Trento Brut Rotari Flavio Ris. 2014 Rotari (Mezzocorona)
Trento Extra Brut Blanc de Noir 2015 Moser
Trento Extra Brut Perlé Nero Ris. 2015 Ferrari
Trento Extra Brut Re di Revì Riserva 2012 Revì
Trento Extra Brut Rosé 2018 Maso Martis
Trento Pas Dosé Balter Ris. 2015 Nicola Balter
Vin de la Neu 2020 Resistenti Nicola Biasi
Nicola Biasi premiato dal Gambero con i Tre Bicchieri per il «Vin de la Neu».