Giovani in azione: Gabriele Menegoni – Di Astrid Panizza
E-commerce e piattaforme digitali. Il domani della rete raccontato da un ragazzo che già lavora nel futuro
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Comunicazione digitale. È questo, in particolare, il campo di lavoro di Gabriele Menegoni ventottenne trentino e, per estensione, di tutto ciò che ci gira attorno.
«Sono partito dal Liceo tecnologico – ci racconta – per passare a Sociologia alla triennale, quindi cambiando completamente strada.
«Volevo poi specializzarmi in qualcosa di pratico, perciò il passo successivo è stato frequentare la magistrale in Comunicazione digitale e Creatività di Impresa a Reggio Emilia.»
Questa è una piccola sintesi del tuo percorso accademico, ma una volta finita l'Università?
«L'agenzia di comunicazione dove lavoravo mentre stavo ancora studiando, una volta laureato mi ha prolungato il contratto. Dopo circa un anno, agli inizi del 2018, mi sono però licenziato perché avevo capito che non avrei potuto crescere granché rimanendo in quell’azienda.
«Ho lasciato Reggio e sono quindi tornato tra i monti del Trentino, dove sono rimasto solo sei mesi, lavorando presso l'Hub Innovazione Trentino, occupandomi sempre di comunicazione digitale.
«Seppur breve, è stata quella un'esperienza molto formativa perché l'azienda trentina è molto innovativa, una tra le migliori in Europa. La verità, però, era che mi stava un po' stretto l'ambiente, cercavo un'esperienza diversa, più dinamica, più vicina alle mie aspettative.»
Quindi come ti sei mosso? Quale è stato il passo successivo?
«Sempre tramite internet. Utilizzando il sito Linkedin, ho mandato qualche candidatura a varie aziende di Milano, tra cui quella dove lavoro attualmente, una grande multinazionale che si occupa di vendite online di abbigliamento di lusso.
«Mi hanno ricontattato loro e a settembre del 2018 ho cominciato il mio nuovo lavoro a Milano come website manager.»
Nome suggestivo, ma in parole povere di che si tratta?
«Nella mia area gestiamo le piattaforme di e-commerce di tanti brand esterni, che sono in partnership con l'azienda, in parole più semplici organizziamo attraverso internet il commercio elettronico di marche con le quali collaboriamo.
«Il mio ruolo è quello di tenere il contatto tra brand esterni e tutti i team interni all'azienda, dal web marketing, allo sviluppatore, a chi si occupa delle newsletter.
«Sono una sorta di collante tra tutti i settori. È un lavoro molto interessante e dinamico, che mi piace.
«L'azienda è molto grande, con più sedi in giro per il mondo. Al momento sento che mi manca un'esperienza all'estero, quindi se ne avessi l'opportunità la coglierei al volo. La sede principale è a Londra, quindi se fosse possibile è lì che vorrei andare.»
Com'è stato passare da una realtà come la nostra, a una città metropolitana come Milano?
«Ovviamente la vita è molto diversa. A Milano vengono a mancare molte cose che per noi trentini sono scontate. Per esempio in Trentino, dopo il lavoro puoi uscire e farti una passeggiata in campagna, in montagna o al lago e in qualche modo riesci a staccare, a svagarti un po'.
«A Milano sei immerso in un mondo estremamente competitivo in cui si deve fatturare e lavorare a più non posso, quindi il tempo vola e spesso si arriva a casa alle otto e mezza di sera. Quindi addio alle passeggiate rigeneranti, a meno che non ci sia qualche parco vicino a casa.
«Devo dire, però, che io cercavo un'esperienza diversa quindi la cosa non mi sta pesando. In questa fase della vita mi stava un po' stretta la realtà di provincia, per cui avere così tanti stimoli qui a Milano, in definitiva mi piace.
«Il Trentino, se devo essere sincero, mi manca soprattutto durante il week-end, quando riuscivo a fare lunghe camminate in montagna. Vivendo in città, questo non è così semplice.»
Sei a Milano ormai da un anno e mezzo. Ti senti cresciuto professionalmente?
«Assolutamente sì. Il lavoro di website manager che svolgo attualmente, in genere ha una maturazione di due-tre anni, nel senso che poi, se tutto va bene, si scatta alla posizione successiva, quella cioè di client manager (gestione dei clienti) e lì ricopri un ruolo diverso di maggiore responsabilità. Uno step che ti porterà poi, in altri cinque anni, a ulteriori scatti di livello.»
Per fare carriera, come si dice, meglio quindi una realtà importante?
«Credimi, è un vantaggio essere in una grande azienda. Tutti i cambiamenti sono molto veloci, anche il ricambio di persone è enorme, il che aiuta a crescere di livello, perché se ne hai le capacità, l’azienda preferibilmente individua professionalità interne da posizionare nei ruoli direttivi.
«Il contro invece è che una volta che sei inserito in un meccanismo di gruppo il lavoro diventa frenetico. Fortunatamente io sono uno tranquillo e riesco a gestire i miei compiti nel modo migliore.»
In questo periodo si parla molto di telelavoro e di piattaforme web. Tu che ci sei dentro da molto tempo come vedi il futuro?
«Il settore della comunicazione digitale cresce e crescerà molto anche nei prossimi anni. Considera che la mia area, che è la più piccola dell'azienda e comunque fattura centinaia di migliaia di euro, cresce del 28-30% all'anno.
«Tantissime aziende, anche di piccola-media grandezza, si stanno avvicinando all'e-commerce perché hanno capito che quello è il domani.
«Chi resta fermo rischia di essere messo all'angolo da un concorrente più preparato e sviluppato.
«La scommessa per il futuro viaggia sulle strade della rete informatica. Quindi, volenti o no, dovremo abituarci e sfruttare al meglio le occasioni che le nuove tecnologie ci offrono sia come clienti che come produttori.»
Astrid Panizza – [email protected]
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