Il lupo in Trentino 400 anni fa – Di Maurizio Panizza
Pare che il lupo sia tornato ad essere una presenza costante nella nostra Provincia
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Si sta parlando in questi ultimi mesi di lupi, di branchi di lupi che in Trentino fanno strage di pecore e di asini, ma che via via sembrano avvicinarsi sempre più alle zone abitate viste le segnalazioni provenienti un po’ dovunque, dalla Lessinia, alla Val di Fassa, dalla Val di Non, all’Altopiano di Folgaria.
Pare, dunque, che il lupo sia tornato ad essere una presenza costante nella nostra Provincia.
In questa «gara» all’avvistamento, desidero anch’io segnalarne uno, particolarmente significativo. Non si tratta però di una segnalazione di queste settimane, bensì di una vicenda di qualche secolo fa che comunque, tuttora, può essere interessante sotto vari punti di vista.
La notizia è questa: un grosso lupo si avvicina al paese e attacca un uomo che si trova poco distante dalle case. Il fatto è della seconda metà del Seicento.
È il parroco del tempo a descrivere con minuti particolari la terribile vicenda che oggi si può leggere nel pregevole volume «Volano. Storia di una comunità» (Nicolodi editore, 2005, a cura di Roberto Adami, Marcello Bonazza e Gian Maria Varanini).
Nell’archivio parrocchiale, nel Libro dei morti, si trova infatti scritto:
«Adì 17 genaro 1674. Bartholamio Zambelli di Volano dilacerato da un lupo di straordinaria grandezza, immediate sopra le case di Volano a mezo giorno, quale poi rovinò anco altre persone, non temendo cosa alcuna, anzi s’aventava contro chi lo sciopetava, havendo avuti ricevuti li Santi Sacramenti della Penitenza ed oglio Santo, d’anni 60 in circa, è morto et è stato sepolto nel Cemeterio Parochiale.»
Maurizio Panizza