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Cartoline di bollicine francesi e italiane – Di Bruno Lucchi

Lo Champagne incontra galantemente lo spumante Trentodoc a Levico Terme

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Giorgio e Andrea, fondatori della «Cantina Romanese».
 Sintesi 
(Per chi ha poco tempo)
La cartolina di oggi racconta di vino, di incontri, di passione, di coraggio, di pazienza, di gesti, di cantine, di attenzione, di ricerca, di relazioni, di responsabilità, di coraggio, di territorio, di coincidenze, di creatività, di confronto, di famiglia, di tempo d'attesa. Di generazioni, quattro.
Di bollicine, che evocano la festa.
Non in questo ordine. 

 
Autoritratto di Marco Romanese, nonno di Andrea e Giorgio 1975.
 
È una storia frizzante, quella che voglio raccontarvi.
Nei primi anni Settanta, giovanissimo, in una delle mie prime mostre, con artisti Levicensi al «Salus» nella città di Levico Terme, ho conosciuto Marco Romanese.
Raffinato pittore. Alto, portamento signorile. Forte personalità.
I suoi quadri spiccavano su tutti. La sua era pittura sicura, esperta.
 
Poi, nel tempo, ho conosciuto suo figlio Alessandro, papà di Giorgio e Andrea, fondatori della «Cantina Romanese».
Con loro, è nato un ottimo rapporto di amicizia; fra poco conoscerò i figli gemelli di Andrea, in arrivo fra qualche mese.
Quattro generazioni: lo scorrere degli anni, oltre a qualche acciacco, porta il piacere di vivere incontri che danno senso al fluire del tempo.
 
I due giovani vignaioli di Levico Terme hanno portato avanti il loro progetto con passione, coraggio, dedizione e competenza.
Hanno prodotto un vino, ormai da diverse vendemmie, di grande carattere. In breve tempo sono entrati di diritto nella importante famiglia del Trentodoc.
Lo spumante trentino, in questi ultimi anni, è diventato una delle eccellenze italiane nel mondo, non per i numeri delle bottiglie ma per l'altissima qualità.
Per ottenere questo risultato - mi dico - serve: passione; conoscenze di antiche lavorazioni e nuove tecnologie; gesti carichi di attenzione, meticolosità; essere innovativi rimanendo fedeli alla tradizione.
Oggi - c'è da aggiungere - responsabilità etica ed ecologica.
 

 
Lo spumante «Lagorai» - metodo classico - è il vino di punta dei Romanese.
Qualche anno fa, per rendere omaggio ai loro eccellenti risultati, ho realizzato un disegno per l'etichetta da apporre sulle bottiglie.
Giorgio ed Andrea, aiutati dai sorrisi, dalla simpatia e dalla cortesia di Lisa e Chiara, - nei pomeriggi estivi, - offrono ai visitatori e agli appassionati, la possibilità di scoprire la cantina attraverso visite e degustazioni.
 
La cantina è un luogo dove raffinare l'arte dell'attesa. Le pareti parlano di un'idea di tempo particolare, diversa: un tempo lento.
Dentro, la temperatura costante conserva la capacità di dare al nettare dell'uva un gusto speciale. Unico, a volte.
A volte, Graziella ed io, li raggiungiamo per bere un calice fresco di buon vino.
In una di queste occasioni, i «padroni di casa» mi hanno presentato Alban Corbeaux, giovane produttore di Champagne francese, e la sua famiglia.
Ospiti a Levico Terme per ricambiare la visita fatta da Giorgio e Andrea nella loro cantina a Verzy, nella regione dello Champagne.
Occasione ghiotta per rispolverare il mio francese scolastico.
 
Conversando con Alban scopro, - a parte la stessa passione di produrre e trasformare uve in ottimo vino, - un'altra curiosa coincidenza con i fratelli Romanese.
Suo nonno, Guy Copin, come il nonno Marco Romanese, era un valido pittore.
Destini paralleli. Intrecci di vite lontane. Storie che sembrano uscire da un libro di fantasia per bambini.
Al termine della lunga e simpatica chiacchierata, siamo stati calorosamente invitati, per il giorno dopo, ad una degustazione dello Champagne, portato per l'occasione dalla Francia.
 

 
All'appuntamento ci presentiamo, - io e Graziella, - con la mia Nikon per fissare i momenti della serata. Ci ritroviamo a parlare con i nostri nuovi amici d'oltralpe, di arte, di vino.
Ci scambiamo opinioni sul Lagorai Trentodoc e lo Champagne.
Vini che parlano lingue differenti.
Il metodo è lo stesso, le differenze sono date dal terreno e dalle escursioni termiche che conferiscono all'uva i sentori e profumi differenti, ma anche dall'affinamento che per il Lagorai avviene nei fondali del nostro splendido lago, per oltre 500 giorni.
 
Mentre ci salutiamo riceviamo un «dono» gradito:
«Un invito a Verzy». Nella regione dello Champagne in Francia.
«Sarà un futuro più che prossimo» dico ad Alban sorridente.
Parleremo di arte e amicizia.
Parleremo di «fragrante giovinezza» e di «lento invecchiamento».
Di bollicine che evocano festa; ma questo l'ho già detto all'inizio.
 

Alban Corbeaux, produttore dello Champagne Pierre Deville.

 

 

 

 

 

 

 

 

Bruno Lucchi
Via Marconi,87 - 38056 Levico Terme – Trento
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