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Cartoline di Bruno Lucchi: Castel Valer, la storia, l'eleganza

Il Trentino Alto Adige è la regione italiana con la più alta densità di Castelli. Alcuni li ho visitati, me ne mancano molti

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C'è sempre da imparare.
Ancora una volta uso queste parole ma non a caso. Potrebbero essere scambiata come parole di retorica e qualunquiste. Spesso invece devono essere usate perché vere e fine a sé stesse.
«Imparare; acquisire cognizioni.»
Ecco cosa ho imparato io ultimamente della nostra magnifica regione. Il Trentino-Alto Adige è la regione italiana con la più alta densità di Castelli.
Solamente in Trentino assieme alle Rocche fortificate sono più di trecento e di questi cinquantacinque sono visitabili.
Alcuni li ho visitati. Me ne mancano molti.
 
Di recente il presidente UCID di Trento Sandro Zeni (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti), ha organizzato per i soci una visita a Castel Valer poco distante dal paese Tassullo.
Immersa tra i meleti della Val di Non, la Rocca è riconoscibile per la sua torre ottagonale, la più alta del Trentino.
Senza dubbio uno dei più eleganti Castelli della valle.
 
Un video introduttivo precede la visita al maniero dove il conte Ulrico Spaur lo ha abitato fino alla sua morte avvenuta nel 2021.
Successivamente viene preso in carico dalla provincia autonoma di Trento.
Racconta la storia della sua famiglia con alcuni aneddoti che l’hanno coinvolta nelle varie epoche.
Appassionata la guida che ci ha accompagnato-narrato la vicenda storica e privata della nobile famiglia Spaur durata più di mille anni.
 
L’interno della dimora, ancora abitata dai conti, è visitabile solo in parte e purtroppo non è ancora possibile fare fotografie.
Si possono ammirare i cortili interni, i giardini, alcune sale affrescate dal Fogolino. Logge con vista spettacolari sulla valle. Affascinante la cappella di San Valerio con gli stupendi affreschi dipinti da Giovanni e Battista Baschenis.
Storia intensa questa degli Spaur, proprietari del castello dalla seconda metà del XIV secolo detto anche Duecento o '200, è il secolo che inizia nell'anno 1201 e termina nell'anno 1300 include con ospiti illustri come il principe vescovo Carlo Emanuele Madruzzo che veniva ospitato durante l’estate.
 
Nella cappella del maniero, dedicata a San Valerio (da cui forse il nome), si trova un ciclo di affreschi di grande impatto cromatico realizzato dai pittori bergamaschi Giovanni e Battista Baschenis, del XV secolo.
Gli arredi, assieme una collezione di stufe in maioliche storiche, sono originali del castello.
È un vero e proprio viaggio nel tempo e nella bellezza.
Più di cento stanze saranno prossimamente aperte al pubblico sarà sicuramente una delle tante preziose perle del Trentino.
 
Camminando per le sale mi viene in mente Ofelia la tragedia scritta da Amleto. Siamo nel 1600. Storie di cavalieri e di fanciulle.
Storie di pozioni magiche. D'amore e di passione. Finiscono sempre tragicamente ma ti coinvolgono improvvisamente visitando questi luoghi.
Sembra quasi di percepire la presenza delle genti che hanno calpestato lo stesso pavimento che stai calpestando tu.
Passioni e un susseguirsi di vicende che hanno fortunatamente portato fino a noi questo magnifico Castello.
 
Bruno Lucchi



























 Bruno Lucchi 
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