I nostri amici a quattro zampe/ 16 – Di Fabrizio Tucciarone

Gatto Ragdoll, detto «bambola di pezza», è il gatto più mansueto e dolce del mondo

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Il gatto ragdoll, definito come «bambola di pezza» perché, seppur grande e grosso, è il gatto più mansueto e dolce del mondo.
Selezionato in nordamerica, con invidiabili occhi azzurri e pelo «macchiato» particolare, il gatto ragdoll è tra i gatti giganti quello di indole dolce e… angelica.
In patria, guardandolo negli occhi, lo chiamano spesso anche «Cherubino», ma ufficialmente è il gatto ragdoll.
 
Le origini di questa razza sono da cercare oltreoceano, a casa dell’allevatrice californiana Anne Baker.
E va ringraziata lei della paziente selezione fatta per ottenere l’ottimo carattere che fa la differenza tra il gatto ragdoll e gli altri gattoni.
Tutto iniziò facendo accoppiare una gatta bianca, Josephine, di razza Angora e un micio Birmano.
Dopo varie cucciolate, sempre con carattere docile e affettuoso, ha continuato a scegliere in modo da eliminare ogni ombra aggressiva in questo animale ottenendo il gatto ragdoll.
 
La razza è nata attorno agli anni ’60 ma il riconoscimento ufficiale è arrivato a capodanno 1992.
Il Gatto ragdoll ha un carattere calmo e, proprio per questo, ha la fama di ottimo compagno di appartamento, prima negli USA dove è da anni molto diffuso, e ora anche in Italia, dove è sempre più popolare
Dimensioni «XXL» per questo gatto ragdoll che è noto per essere particolarmente «gigante».
Imponente e massiccio soprattutto l’esponente maschio di questa razza che fa a gara con il Maine Coon per il titolo gigante tra i giganti.
Ufficialmente è segnalata come razza di taglia medio-grande, in numeri il maschio pesa dai 5 agli 8 kg, la femmina arriva fino ai 5 kg.
 


Il pelo morbido e setoso, gli occhi blu intenso: sono questi i segni di riconoscimento del gatto ragdoll.
Gli occhi in particolare calamitano l’attenzione dei fan e dei non fan di questa razza, donano un aspetto dolce e misterioso al felino, si presentano ovali, grandi e un po’ obliqui, incastonati su un viso dalla forma allungata, con un mento pronunciato.
La testa è larga e tonda, ben si assembla al fisico possente, con orecchi che partono larghe e finiscono arrotondate.
Le zampe del gatto ragdoll sono piuttosto larghe e muscolose, atletiche, anche se lui, il gatto, molto atletico non è. Il mantello del gatto ragdoll è peculiare: attira carezze qualsiasi sia la sua tinta.
Il pelo può essere lungo o semilungo ma è più corto sulle zampe mentre sul collare diventa particolarmente voluminoso. La coda è moderatamente pelosa ma i piedi hanno ciuffetti fra un dito e l’altro e sul muso compare una «V» bianca, rovesciata e simmetrica fra gli occhi.
 
Un’altra particolarità del gatto ragdoll è la «gorgiera»: un collare di pelo fitto che cinge il collo fino a formare un «giubbetto» che spesso resta folto e vaporoso anche nel periodo estivo.
Fin da cucciolo si può capire quando un gatto ragdoll rientra negli standard: basta controllare il disegno del mantello che deve essere il più possibile uniforme, sia sui guanti sia sulla maschera della testa.
I colori ammessi e registrati sono: seal point, blue point, chocolate point, liliac point. Poi, ci sono anche esemplari guantati, vale a dire esemplari di gatto ragdoll con la punta delle zampe bianca o pezzati di bianco.
 

 
Ha la voce delicata e melodiosa, ma è solo uno dei tanti modi con cui il gatto ragdoll mostra al mondo la sua natura di animale domestico affettuoso.
Un altro modo, evidente, è la propensione al contatto fisico sempre desiderato e «goduto appieno».
Il gatto ragdoll non può assolutamente rimanere solo: morirebbe di tristezza. Detto così sembra una esagerazione ma è proprio vero che questa razza è molto legata alla presenza umana.
Il gatto ragdoll non ama il rumore e la confusione, è molto casalingo quindi non è consigliato a chi passa tanto tempo fuori casa.
Un gatto ragdoll è un tipico gatto d’appartamento, che è disposto a dividere con altri gatti o cani a patto che siano poco vivaci.
C’è poi chi confonde la sua indole pacifica, la sua pigrizia e la sua scarsa reattività con il fatto di essere stupido: è in verità semplicemente un gatto tranquillo e non belligerante, selezionato apposta per essere estremamente mite, una creatura dolcissima ed amabile.
Se ben curato il gatto ragdoll vive in media 15-18 anni. Questo intende frequenti spazzolate, controlli gastroenterici per la frequenza di formazione di boli di pelo, occhi e orecchie sempre da pulire con prodotti specifici, e «il signorino gatto ragdoll» non tollera che le lettiere siano sporche e maleodoranti.
 
A quali patologie è predisposta questa razza? Ecco alcune:
- IBD: sindrome dell’intestino irritabile, causa di vomito e diarrea di probabile base alimentare (allergia/intolleranza);
- Displasia renale: ad origine genetica familiare con predisposizione ad insufficienza renale precoce;
- HCM: cardiomiopatia ipertrofica.
Consiglio di rivolgersi solo ad allevatori professionisti, con regolare pedigree e suggerisco controlli annuali con metodiche diagnostiche periodiche (es. rx, ecografia addominale e cardiaca).
 
Dott. Fabrizio Tucciarone
(Veterinario alla TrentoVet)