Inaugurata la quinta edizione del Festival dell’Economia
Se la cultura non cresce con il PIL, non diventerà mai quel Paese invidiato per la Felicità interna lorda di cui parlerà Jigmi Y. Thinley
Oggi è stata inaugurata al Castello
del Buonconsiglio la quinta edizione del festival dell'Economia,
dove hanno preso la parola tutti coloro che costituiscono il nucleo
fondatore e organizzativo di un festival che è ormai indicato a
modello anche in Europa.
Nell'ordine, sono intervenuti il sindaco di Trento Alessandro
Andreatta, il curatore scientifico Tito Boeri, il presidente
dell'Università di Trento Innocenzo Cipolletta, l'editore Giuseppe
Laterza, il direttore generale di Intesa San Paolo Marco
Morelli, il direttore del quotidiano Il Sole 24 Ore Gianni
Riotta.
Ma ha portato il suo saluto (parlando in inglese) anche Pascal Le
Merrer, direttore generale delle Giornate dell'economia di
Lione.
Per ultimo, ha espresso il suo pensieri il presidente della
Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai. Il quale, come per
tradizione, ha parlato poco, ma ha detto delle parole molto
convincenti (forse perché umane) che meritano essere
citate per prime.
«Quello che desidero esprimere - ha detto Dellai, - è questo clima
che il festival dell'Economia porta con sé rimanga sempre. Questo
reciproco interesse, queste discussioni costruttive, queste
pluralità che hanno la caratteristica di stare spontaneamente
insieme, vorrei che continuassero sempre…»
Sembrava quasi un appello a chi verrà dopo di lui e forse è per
questo che il suo messaggio ha un po' emozionato la platea.
D'altronde, noi abbiamo sempre sostenuto che il festival
dell'Economia ha il pregio di fare cultura in un territorio dove,
per secoli, economia significava risparmiare, soffrire la fame,
pensare al domani. E dove, oggi, sembra invece essere diventato a
torto o a ragione (per chi non è trentino) il luogo
dell'opulenza.
Se la cultura non cresce con il PIL, non diventerà quel Paese della
«Felicità interna lorda» di cui parlerà al festival Buthan Jigmi Y.
Thinley, primo ministro del Bhutan, ospite in visita di Dellai
(vedi
articolo).
Proseguendo in ordine di importanza, vogliamo citare il concetto
portato da Alberto Majocchi, il presidente dell'ISAE.
«Abbiamo una montagna di informazioni - ha detto, contraddicendo un
po' tutto quello che altri titolati oratori avevano dichiarato. -
Ma se queste informazioni non fanno conoscenza, sono gettate al
vento.»
E qui nasce il problema di fondo, anche sollevato da altri, per cui
i tecnici parlano ai tecnici e non alla gente.
E così ci troviamo di fronte ai penosi risultati rilevati nelle
ricerche, per cui sono pochissimi coloro che sanno capire i dati
fondamentali sui quali si basa la solidità economica dei Paesi
occidentali.
Il tema della quinta edizione del festival è «Informazioni, scelte
e sviluppo.»
Parlando di numeri, in quattro giorni ci saranno 78 incontri, 80
relatori, decine di proposte in piazza, migliaia di
spettatori-protagonisti
I giornalisti sono 400, tra i quali anche colleghi della BBC, come
ha ricordato il sindaco Andreatta, fieri della sua città al
centro del mondo.
«Il festival trasforma Trento in una città dove si incrociano tante
persone. - Ha ricordato. - Ne siamo onorati e orgogliosi, è un
appuntamento indispensabile, abbiamo bisogno di un luogo dove fare
il conto e il punto su quanto ci sta accadendo. Qualcuno potrebbe
dire che non occorre venire a Trento per affrontare questi temi, ma
è a Trento che si orchestra un dialogo che coinvolge migliaia di
persone. Ed è un dialogo reale, quanto mai opportuno in un mondo
ricco di informazioni ma povero di rapporti. Il festival è prima di
tutto un bagno di realtà, una occasione di conoscenza. Qui si
diventa più consapevoli e non lo si diventa da soli, ma insieme ad
altri. Un laboratorio permanente.»
Tito Boeri ha riportato le risultanze dell'indagine dell'ISAE, che
dimostra che gli italiani ritengono inadeguato il modo di fare
informazione e il fatto che l'Italia sia al trentesimo posto nella
classifica sulla qualità dell'informazione economica la dice
lunga.
Non avendo precisato gli elementi sui quali la ricerca è stata
articolata, non siamo in grado di esprimerci sul fatto per cui «le
opinioni sarebbero portate in casa dalla televisione».
«Di qui l'importanza del tema scelto quest'anno per il festival -
ha aggiunto, - chiamando proprio i molti protagonisti del mondo
dell'informazione per capire, con loro, come migliorare il modo di
dare informazioni economiche a un pubblico il più vasto
possibile.»
Boeri ha anche citato un esempio, riferendosi alla manovra fiscale
del Governo.
«Sembrava che la manovra si sarebbe limitata a tagli della spesa
pubblica, finché il testo non è arrivato in parlamento e l'abbiamo
potuto leggere: per il 60% si tratta di soldi tolti alle tasche
degli Italiani.»
Eppure ci sembrava fin dall'inizio che il Governo parlasse di
caccia agli evasori.
Il Festival è partito. Già in serata sono stati affrontati i primi
importanti temi, in Biblioteca, nuovamente al Castello del
Buonconsiglio e al Teatro Sociale.
Ne daremo giusto risalto.
GdM
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dell'Economia