«Sopra solo le stelle. Lotte per la libertà nel mondo»
Una rassegna cinematografica dedicata ai difensori dei diritti umani, dal 19 aprile al 17 maggio a Trento
Secondo l'ultimo rapporto dell’organizzazione non governativa irlandese Front Line Defenders, sono stati almeno 312 i difensori e le difensore dei diritti umani, in 27 paesi, uccisi nel 2017.
Questi dati dimostrano che l'attacco ai difensori dei diritti umani - cioè di coloro che si impegnano a promuovere o proteggere in maniera nonviolenta i diritti umani sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’Onu - sia diventata un'emergenza.
L'aumento delle minacce e degli attacchi subiti da questi attivisti ha spinto nel 2016 anche l'Italia a muoversi: è nata la rete «In Difesa di», costituita da 30 organizzazioni e associazioni italiane attive su temi come diritti umani, ambiente, solidarietà internazionale, pace e disarmo, libertà di stampa e stato di diritto; a gennaio 2017 è poi seguita l'approvazione da parte della Commissione Esteri della Camera dei deputati della «Risoluzione sui Difensori dei Diritti umani», grazie alle richieste di diverse organizzazioni della società civile tra le quali la trentina Yaku Onlus.
E' in questo contesto che si inserisce la rassegna cinematografica «Sopra solo le stelle. Lotte per la libertà nel mondo» che dal 19 aprile al 17 maggio verrà ospitata dalla città di Trento.
L’iniziativa gode del patrocinio di Amnesty International e del Trento Film Festival ed è promossa dal Centro per la Cooperazione Internazionale, dal Forum trentino per la Pace e per i diritti umani, dall'Università di Trento, dal Network Scholars at Risk e dall'Associazione Kaleydoskop.
L'evento di apertura si terrà al Cinema Astra il 19 aprile (ore 21.00) con la proiezione del documentario «La forza delle donne» (Italia, 2017) al quale saranno presenti sia il regista, Marco Bova, sia la sceneggiatrice Laura Prati, che tratta la diversità di genere in zone di conflitto e migrazioni forzate attraverso uno sguardo tutto al femminile.
Il documentario si snoda lungo un viaggio in territori assediati dall'Isis - dal Libano al Kurdistan iracheno, fino a Mosul - ed è dedicato a due giornaliste uccise a Mosul nel 2017: Shifa Gardi, di Rudaw Tv e Veronique Robert, di France 2.
La serata è realizzata grazie all’Alleanza Regionale per le Pari Opportunità della Provincia di Trento.
Gli altri tre filmati verranno proiettati, sempre alle ore 21.00, presso la sede del CCI – Centro per la Cooperazione Internazionale.
La serata del 3 maggio, nella Giornata Internazionale per la Libertà di Stampa, sarà dedicata a «Killing Pavel» (Ucraina, 2017), prodotto dall'Organized Crime and Corruption Reporting Project in collaborazione con l'ucraina Slidstvo.Info.
Il documentario ricostruisce le indagini avviate dai colleghi del giornalista Pavel Sheremet, ucciso a Kiev nel 2016 e le cui inchieste disturbavano le autorità bielorusse, russe e ucraine.
La serata sarà introdotta da Valentina Vivona di OBCT /CCI e dal giornalista Rai, esperto di Ucraina, Danilo Elia.
Seguirà, il 10 maggio, il documentario «Science in Exile» di Nicole Leghissa, realizzato in collaborazione con The World Academy of Sciences (2017): racconta la storia di quattro scienziati obbligati a fuggire da Siria, Yemen e Iraq a causa della guerra e vivere in esilio, sognando il momento in cui potranno tornare nei loro paesi.
Oltre alla regista, saranno presenti il produttore, Edward Lempinen e uno dei protagonisti, lo scienziato siriano Ahmad Saddidin.
La serata si aprirà con la proiezione del cortometraggio «La Scelta di Quintino» (Italia, 2017) di Gabriele Carletti che racconta l'«esilio» voluto da Quintino Corradini, 93 anni, in un maso tra i boschi della Val Di Fiemme, per tenere vivo il ricordo dei suoi compagni partigiani impiccati e per non rinunciare ai suoi ideali.
La rassegna si concluderà il 17 maggio con «Turkey on the edge» (Germania, 2017) del regista Imre Azem. Un film che racconta la Turchia dopo il tentato golpe del luglio 2016: un paese dove migliaia di persone - giornalisti, politici, scrittori, attivisti - sono state costrette alle dimissioni, oppure arrestate e processate dopo mesi con l’accusa di affiliazione a organizzazione terroristica, ma con prove scarse o inesistenti.
Introdurrà il documentario la giornalista Fazila Mat di CCI-OBCT e co-fondatrice della rivista Kaleydoskop.it.