Alpinista muore cadendo dalla parete del Cimon della Pala

È una delle più famose cime delle Pale di San Martino che sempre attira rocciatori – Aggiornato

Sulla dinamica dell’incidente, che è stato registrato alle 12.30 di oggi, non sappiamo molto ma ci riserviamo di farlo non appena arriverà in redazione il rapporto del Soccorso alpino.
Un rocciatore è caduto dalla parete del Cimon della Pala, che è la più famosa (ma non la più alta) delle tre Pale di San Martino. 
 
È dall’800 che i turisti, specie inglesi, frequentano la valle del Primiero attirati dalle Dolomiti del comune di Tonadico. Fu conquistata per la prima volta, salendo dal versante nord, dagli alpinisti inglesi Francis Fox Tuckett ed Edward Robson Whitwell, accompagnati dall'austriaco Santo Siorpaes (guida alpina di Cortina d'Ampezzo) e dallo svizzero Christian Lauener (guida alpina di Lauterbrunnen).
La cima è raggiungibile tramite un facile percorso di arrampicata, che richiede comunque una buona esperienza, chiamato «variante per la vetta».
Questo parte dal bivacco Fiamme Gialle (3.005 m s.l.m.), che è raggiungibile tramite la via ferrata Bolver-Lugli, tecnicamente non impegnativa, ma piuttosto faticosa, oppure da un facile sentiero.
Il rocciatore è morto sul colpo e l’intervento dell’elicottero è servito solo per recuperare il corpo senza vita. 
 
Aggiornamento.  
L'alpinista deceduto oggi cadendo dal Coimon della pala si chiamava Christian Manfredi, aveva 42 anni, era di Mori e lavorava alle Funivie della Polsa.
Manfredi stava scendendo dalla parete senza essersi assicurato. Era esperto e riusciva scendere tenendosi ad appigli e chiodi. Niente corda doppia. D'un tratto ha perso l'appiglio ed è precipitato per un centinaio di metri, morendo sul colpo.