Animal News from New York /3 – Di Romina Batistelli
American Museum on Natural History, per una merenda con i dinosauri e Indiana Jones
Eccoci giunti al terzo appuntamento Animal News from New York per il mio ultimo reportage made in Usa da inviata speciale dalla Grande Mela.
L'American Museum of Natural History è uno dei principali musei di New York.
Situato nell'Upper West Side di Manhattan, sulla Central Park West, fra la 79a street e il Central Park, forte di un personale impiegato di oltre 1.200 unità, una particolare formula di sostegno articolato su grandi e piccoli sponsor, può sicuramente annoverarsi fra i maggiori musei di storia naturale del mondo.
Fu fondato nel 1869 per essere inizialmente adibito ad arsenale del vicino Central Park. Alcuni anni dopo, nel 1874 ebbe inizio l'edificazione dello stabile che ancor oggi occupa gran parte di Manhattan Square.
Appena entriamo ci troviamo di fronte a qualcosa di veramente straordinario; l’atrio conduce ad una vasta basilica romana dove spicca immediatamente con la sua mole imponente lo scheletro di una madre di Barosaurus in atto di difendere il piccolo da un allosauro.
I bambini si soffermano rapiti davanti ad un simile spettacolo che ci si presenta davanti così all’improvviso.
Ma questo non è che l’inizio e molte sorprese aspettano il visitatore lungo i quattro piani in cui la struttura è suddivisa.
Il museo è famoso per le sue ricostruzioni di habitat di mammiferi africani, asiatici e nordamericani, per il modello in grandezza naturale di una balenottera azzurra che pende dal soffitto della sala degli oceani (riaperta nel 2003), per la canoa da guerra Haida dipinta e intagliata nel legno lunga 62 piedi (18,89 m) proveniente dal Nordovest del Pacifico, e per la Stella dell'India, il più grande zaffiro blu esistente. Il percorso presente al quarto piano è dedicato all'evoluzione dei vertebrati, inclusa quella dei famosissimi dinosauri e dunque è sicuramente il più visitato dai bambini.
Notevoli anche le collezioni museali di antropologia: le sale con collezioni sui popoli asiatici e gli abitanti del Pacifico, sull'uomo dell'Africa, sui nativi americani, le collezioni del Messico e dell'America centrale.
Tra i nomi più famosi associati alla AMNH vi sono quello del paleontologo e geologo Henry Fairfield Osborn, che fu presidente della fondazione per diversi anni; il cacciatore di dinosauri del Deserto del Gobi Roy Chapman Andrews (che ispirò in parte il personaggio di Indiana Jones), George Gaylord Simpson, Ernst Mayr e l'ornitologo Robert Cushman Murphy.
Ci sono poi aree dedicate a progetti speciali di ricerca inerenti le seguenti tematiche:
• Antropologia
• Paleontologia
• Informatica
• Conservazione della biodiversità
• Zoologia dei Vertebrati, che comprende
o Mammalogia
o Ornitologia
o Ittiologia
o Erpetologia
• Zoologia degli invertebrati
• Genomica (Institute for Comparative Genomics)
• Fisica
o Astrofisica (Il Planetario Hayden)
o Scienze della terra e dello spazio
Il Planetario Hayden collegato al museo ora è parte del Rose Center for Earth and Space, ospitato in un cubo di vetro contenente una volta celeste (lo Space Theater), progettato da James Stewart Polshek.
Il centro è stato aperto al pubblico il 9 febbraio 2000 e lo spettacolo che offre ai visitatori incluso nel biglietto d’entrata è assolutamente imperdibile.
Il planetario è infatti il secondo più grande al mondo e una volta preso posto sulle comode poltrone ecco che per il visitatore inizia un vero e proprio viaggio nello spazio.
La volta sopra le nostre teste, grazie a speciali schermi, si trasforma nel cielo stellato e così possiamo vedere come son nate le stelle, le costellazioni ed i pianeti fra cui la nostra Terra.
Assistiamo, come ci spiega in inglese la simpatica voce di Woopi Goldberg, all’origine del nostro mondo vedendo con i nostri occhi l’esplosione del Big Bang.
Da lì ha avuto origine tutta la nostra galassia ed il nostro sistema solare ed il viaggio delle nostre vite è iniziato.
La mia esperienza a New York City si conclude così, anche se molto ancora ci sarebbe da raccontare e scoprire.
Spero che i miei reportage abbiano fatto nascere la voglia di visitare questa splendida metropoli di persona ed è questo l’augurio che faccio a tutti i nostri lettori.
Romina Batistelli
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