Ubaldo Cordellini è in volo, sta tornando a casa dall’Afghanistan
Partito il 30 marzo, ha visitato le basi italiane nella Provincia di Herat
Adesso che si è imbarcato sul volo
che dalla base di Al Bateen (Abu Dhabi) lo riporta in Italia,
possiamo dirlo. Per ragioni di sicurezza non abbiamo potuto
pubblicarlo prima, così come non avevamo potuto dare la notizie che
nel volo di ieri, diretto da Herat a Roma, si erano imbarcati il
generale Bellacicco e il colonnello Scaratti, i cui comandi sono
stati rilevati dai rispettivi colleghi della Folgore.
Con loro, anche il Trentino ha dunque concluso la sua parte nella
missione dell'Afghanistan.
Scaratti, ultimo a partire del 2° Reggimento del Genio Guastatori
di stanza a Trento, ha riportato a casa tutti i suoi uomini. Lo
possiamo dire con comprensibile soddisfazione perché quando partì,
alla domanda di quale fosse la sua missione, ci rispose: «fare il
nostro dovere, riportando a casa tutti sani e salvi». Ha mantenuto
la parola.
Nei prossimi giorni, compatibilmente con i suoi impegni, lo
intervisteremo. Ma anche la Provincia autonoma di Trento lo
incontrerà per fare il punto sui lavori effettuati a favore della
popolazione civile Afghana grazie ai suoi uomini.
Ubaldo Cordellini, inviato speciale del quotidiano
Trentino, era partito lo scorso 30 marzo per Herat come
corrispondente di guerra per il suo giornale.
I «nostri» gli hanno fatto visitare le basi di Shindand, del
Gulistan, di Bala Murghab e lungo il confine con il
Turkmenistan.
Si è spostato sui blindati Lince, in elicottero, con i C 130, senza
un solo giorno di riposo, dormendo a volte nelle brandine delle
basi, a volte negli avamposti con un solo sacco a pelo.
La foto sotto il titolo l'ha scattata lui, ed è un mitragliere
della Folgore seduto sul portellone aperto di un elicottero
Chinhook.
Il collega pubblicherà le sue corrispondenze su Il
Trentino nei prossimi giorni.