Verso la nostra missione in Afghanistan/ 6 – Missione ISAF
In cosa consiste la missione ISAF votata dall'ONU il 20 dicembre 2001
La International Security Assistance
Force (ISAF) è una missione di supporto al governo dell'Afghanistan
che opera sulla base di una risoluzione dell'ONU, voluta in seguito
all'attentato delle Torri Gemelle dell'1 settembre 2001.
L'ISAF è composta da una forza internazionale che impiega circa
58.300 militari provenienti da una quarantina di nazioni
diverse.
È stata costituita su mandato del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite il 20 dicembre 2001 con il compito di sorvegliare la
capitale Kabul e la vicina base aerea di Bagram da Talebani,
elementi di al Qaeda ed eserciti mercenari, e in particolar modo
proteggere il governo transitorio guidato da Hamid Karzai.
Durante i primi due anni l'ISAF non ha operato oltre i confini
della città di Kabul. L'incarico della sicurezza nel resto del
territorio nazionale fu affidato al neocostituito Esercito
Nazionale Afghano.
In ogni caso, il 13 ottobre 2003, il Consiglio di Sicurezza votò
per estendere il mandato dell'ISAF anche al resto
dell'Afghanistan.
Scheda - La missione italiana
In accordo a quanto previsto dall'OPLAN 10302 REVISE 1 del 4 maggio
2006 che ha sostituito l'OPLAN 10302 del 2 apr. 2004, la missione
di ISAF è quella di «condurre operazioni militari in Afghanistan
secondo il mandato ricevuto, in cooperazione e coordinazione con le
Forze di Sicurezza afgane ed in coordinazione con le Forze della
Coalizione, al fine di assistere il Governo afgano nel mantenimento
della sicurezza, favorire lo sviluppo delle strutture di governo,
estendere il controllo del governo su tutto il Paese e assistere
gli sforzi umanitari e di ricostruzione dello stesso nell'ambito
dell'implementazione degli accordi di Bonn e di altri rilevanti
accordi internazionali».
In particolare, i principali compiti sono:
- sostenere le campagne d'informazione e dei media;
- supportare i progetti di ricostruzione, comprese le
infrastrutture sanitarie;
- sostenere le operazioni di assistenza umanitaria;
- fornire assistenza ed aiuto alla riorganizzazione delle strutture
di sicurezza della Interim Administration (IA);
- formare ed addestrare l'Esercito e le forze di polizia
locali.
Le forze italiane in ISAF possono operare all'interno delle aree
ovest e di Kabul o anche nord. Per richieste di impiego al di fuori
di esse, l'Italia si è impegnata a decidere entro un tempo di 6
ore.
Contributo nazionale
Per l'Afghanistan è autorizzata la partecipazione di 3.451 militari
italiani.
Attualmente, i militari delle quattro Forze Armate sono distribuiti
nelle aree di Kabul e di Herat.
Il Senior National Representative (IT-SNR) è il Generale di
Divisione dell'Esercito Riccardo Marchio', che ricopre l'incarico
di Deputy Commander di IJC (Isaf Joint Command). Il Comandante del
Contingente (National Contingent Commander - NCC) di Herat è il
Comandante del Regional Command West.
Il personale militare italiano è presente nell'area di Kabul
prevalentemente con incarichi di staff presso il quartier generale
di Isaf.
Il Contingente nazionale di stanza a Herat è dal 18 ottobre 2010 al
comando del Generale di Brigata Marcello Bellacicco, comandante in
Patria della brigata alpina Julia.
6 - Fine