Verso la nostra missione in Afghanistan/ 5 – Economia
Va sostituita la produzione di oppio, per ora la sola fonte per vivere
L'economia afgana, una tra le più
povere del pianeta, risente del regime talebano, ed è stata
profondamente sconvolta dall'inizio dell'ultima guerra ma anche
dalle guerre che l'hanno preceduta.
La produzione di oppio (illegale in altri paesi ma presente per
necessità qui) fornisce da sola denaro necessario per vivere.
Le strade che transitano a Salang e a Tang-e Gharu hanno avuto un
ruolo strategico nei recenti conflitti, l'uso estensivo da parte di
veicoli militari ha lasciato le strade in cattive condizioni,
diversi ponti bombardati non sono stati ricostruiti, di frequente
le strade vengono chiuse a causa dei conflitti nell'area con grave
danno al transito di beni, attrezzature di emergenza e materiali
per la ricostruzione destinati all'intero paese.
Attività estrattiva
Fin dagli anni 70' sono state fatte ricerche in ambito minerario,
che hanno condotto all'elaborazione di mappe dettagliate sulla
composizione del sottosuolo afgano da parte di geologi
sovietici.
Tuttavia non fu possibile all'epoca avviare attività estrattive a
causa delle enormi problematiche politiche del paese. Sono attive
miniere di modeste dimensioni, a carattere artigianale, con
manodopera familiare.
Nel 2004 tecnici statunitensi hanno approfondito le ricerche
sovietiche, avvalendosi di attrezzature più sofisticate e coprendo
più di 2/3 del territorio afgano. I risultati ottenuti hanno
portato a concludere che il Paese è ricco di ferro e rame, con
riserve di rilevanza assoluta di niobio e litio.
Presenti anche giacimenti auriferi. Il Paese potrebbe quindi
diventare un attore economico molto rilevante a livello
mondiale.
La questione della ferrovia
Posto al crocevia centrale asiatico il paese non ha mai avuto
ferrovie. Il fatto è emblematico, dato che tutti i paesi confinanti
ne hanno; purtroppo tale fatto ha costituito un problema più che un
vantaggio.
Infatti i paesi confinanti si affacciano all'Afghanistan con i loro
sistemi ferroviari, diversi per scartamento e caratteristiche.
Alla frontiera Nord i paesi della Ex Unione Sovietica adottano la
scartamento largo russo di 1520 mm.
Ad Est la Cina adotta lo scartamento standard di 1435 mm.
A Sud il Pachistan adotta lo scartamento largo indiano di 1676 mm;
mentre ad Ovest l'Iran adotta lo scartamento standard di 1435 mm,
come la Cina.
Tutti i paesi confinanti hanno fatto forti pressioni affinché fosse
adottata una estensione del loro scartamento nel paese, costituendo
tale fatto una evidente testa di ponte privilegiata, utilizzabile
per il condizionamento economico del paese, e per favorire i loro
commerci.
Per tale motivo le pressioni furono sempre eluse e respinte.
Attualmente è in completamento un tratto ferroviario di 75
chilometri, sotto assistenza e controllo statunitense che dalla
cittadina afghana di frontiera con L'Uzbekistan, Hairatan penetra
verso Sud fino alla cittadina di Mazar i Sharif, con prevista
estensione fino ad Herat. Il tratto quindi è connesso con la rete
dell'Uzbekistan, ed adotta lo scartamento largo russo di 1520 mm,
in uso in Uzbekistan; il tratto costituirà la prima parte del
possibile asse ferroviario settentrionale dell'Afghanistan, con
connessione frontaliera settentrionale.
5 - Continua