«Miss Italia non si demonizza, semmai va ripensata: è la storia d’Italia»
Dura presa di posizione del presidente dell’Upa Lorenzo Sassoli De Bianchi contro la demagogia antistorica di chi demonizza Miss Italia
«Miss Italia non si demonizza, ma va ripensata: è la storia d’Italia»
Così Lorenzo Sassoli De Bianchi, Presidente dell’Upa (Utenti Pubblicità Associati) Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’UPA, l’organismo che riunisce le più importanti aziende industriali, commerciali e di servizi che investono in pubblicità (da Fiat a Ferrero, a Barilla a Unilever, a Procter), in un’intervista all’Huffington Post, affronta vari temi della situazione del nostro Paese, comprese la televisione e Miss Italia.
Funziona, non funziona, è una formula vecchia?
«Tutto è opinabile – riflette – ma se una formula è vecchia si prendono nuovi autori e si fa un progetto di programma con l’obiettivo di esportare il format.
«Questo fa una tv a vocazione pubblica ma con una gestione manageriale forte.»
Una mossa o immotivata, demagogica o antistorica?
«Se c’è la qualità – risponde Sassoli De Bianchi – non si demonizza nulla. Non c’è ragione, questo concorso fa parte della storia dell’Italia. Va solo ripensato.»
Il presidente dell’Upa esprime poi preoccupazioni sugli investimenti autunnali.
«Le previsioni già indicate toccano un -12% rispetto al 2012 con una tendenza al peggioramento considerati tre elementi: l’aumento dell’Iva, la durata del governo e i venti di guerra.
«Tre elementi di forte destabilizzazione – conclude – che potrebbero influire sui consumi e avvitare gli investimenti pubblicitari in una spirale ancor più negativa.»