Teatro Spazio 14: «Tanto gentile e tanto onesta» (1967), di Gaia Servadio

Il capolavoro invisibile: Il romanzo più divertente del secolo. Mai più ristampato

Gaia Servadio, che vive un po' a Londra e un po' in Italia, ha svolto un'imponente attività giornalistica occupandosi di cucina (per Harpers & Queen), di teatro e critica d'arte (La Stampa, Corriere della Sera) e di politica e attualità italiane (per The Times).

È autrice di una splendida biografia di Gioacchino Rossini.
Il suo romanzo Tanto gentile e tanto onesta fu rifiutato da dodici editori e infine accettato da Feltrinelli nel 1967.
Tradotto in sedici lingue, diventò un bestseller mondiale e fu rapidamente dimenticato in Italia.

Ne è tuttora disponibile presso Penguin l'edizione in inglese, con il titolo Melinda.
Vi si racconta la storia di Melinda Publishing, figlia dell'editore Abramo Publishing, che ebbe sette mariti, ne accoppò un paio, organizzò con la complicità del primo ministro d'Inghilterra la più grande rapina al treno che si fosse mai vista. E per diletto fece la killer per conto di una misteriosa organizzazione di controspionaggio.

Nelle ultime pagine Melinda fonda una banca del seme in Marocco, va in Urss a prelevare il seme dello scienziato sovietico inventore dei voli spaziali, e accetta di essere la prima donna in orbita.
Ma qualcosa si guasta, e non torna più giù.

Tanto gentile e tanto onesta è un irresistibile romanzo comico, nonché il primo esempio italiano di vero e proprio romanzo postmoderno.