Il libro della settimana – Di Antonio Furlan

Titolo: Cuba libre. Vivere e scrivere all'Avana Autore: Sánchez Yoani Traduttore: Lupi G. Editore: Rizzoli 2009 (collana 24/7) Dati: Pagine 237, brossura

IL CONTENUTO
Yoani Sánchez è un strana dissidente: non denuncia, non attacca, non contesta.
Semplicemente racconta nel suo blog cosa significa vivere oggi nel regime comunista di Cuba: la difficoltà di fare la spesa e la fame cronica, l'arte di ripararsi gli elettrodomestici guasti, la lotta per leggere le vere notizie tra le righe del giornale di partito, la paura del ricovero in ospedale dove manca anche il necessario per sterilizzare, la convivenza forzata con la propaganda che si insinua nei media, nelle piazze e nelle scuole, il panico quando arrivano le convocazioni della polizia, la preoccupazione per gli amici in carcere, la nostalgia per i tanti che sono fuggiti e la delusione per tutti quelli che hanno smesso di credere al futuro.
Ma soprattutto sfata il falso mito dell'efficienza castrista e descrive, tra tenerezza e rabbia, la frustrazione per le potenzialità inespresse e i sogni perduti di chi, come lei, è nato nella Cuba degli anni Settanta e Ottanta e si ritrova rinchiuso in un'utopia che non gli appartiene. Di questa generazione Yoani è diventata l'inconsapevole portavoce, e il suo blog, che ha fatto il giro del mondo è ora un libro.

IL COMMENTO
Si tratta di un semplice racconto di cosa significa oggi vivere a Cuba, con tutte le difficoltà che esistono nella vita quotidiana, ma dei Cubani e non dei turisti…
A leggerlo sembra di rivedere quanto succedeva in Russia ai tempi del comunismo, comprese le tanto decantate sanità e istruzione, così cadute più in basso.
L'ho trovato intenso, scorrevole e illuminante. Una lettura da consigliare a chi ancora si ostina a voler difendere il regime Castrista.
Ma consiglio a tutti di leggerlo, perché merita.