Il libro della settimana – Di G. de Mozzi

Titolo: Il simbolo perduto Autore: Brown Dan Editore: Mondadori 2009 (collana Omnibus) Dati: pagine 604, rilegato Prezzo: € 24,00

IL CONTENUTO
Robert Langdon, professore di simbologia ad Harvard, è in viaggio per Washington. È stato convocato d'urgenza dall'amico Peter Solomon, uomo potentissimo affiliato alla massoneria, nonché filantropo, scienziato e storico, per tenere una conferenza al Campidoglio sulle origini esoteriche della capitale americana.
Ad attenderlo c'è però un inquietante fanatico che vuole servirsi di lui per svelare un segreto millenario. Langdon intuisce qual è la posta in gioco quando all'interno della Rotonda del Campidoglio viene ritrovato un agghiacciante messaggio: una mano mozzata col pollice e l'indice rivolti verso l'alto.
L'anello istoriato con emblemi massonici all'anulare non lascia ombra di dubbio: è la mano destra di Solomon.
Langdon scopre di avere solamente poche ore per ritrovare l'amico. Viene così proiettato in un labirinto di tunnel e oscuri templi, dove si perpetuano antichi riti iniziatici. La sua corsa contro il tempo lo costringe a dar fondo a tutta la propria sapienza per decifrare i simboli che i padri fondatori hanno nascosto tra le architetture della città. Fino al sorprendente finale.

IL COMMENTO
Va premesso che i libri di Dan Brown sono sempre da leggere, tutti. Dunque anche questo.
Chi però si aspetta qualcosa di più del «Codice da Vinci» potrebbe prendere un a delusione.
Certamente si tratta di un libro documentato e utile per comprendere un sacco di cose sulla Massoneria, di cui la gente sente solo parlare ma senza mai capire in che cosa consista esattamente. Anche i colpi di scena sono ben collegati e costruiti con la professionalità di Dan Brown. È scritto bene ed è comprensibile da tutti, al punto di diventare utile per conoscere cose che vanno ben oltre alla massoneria.
Insomma, si arriva alla fine facilmente nonostante le oltre 600 pagine, anche se è proprio alla fine che pare non debba concludersi più. Il principio dello sconvolgimento di scena non è più una variabile impazzita, ma una costante.
La vicenda si svolge a Washington. Noi conosciamo la capitale degli Usa e ci è stato facile seguire le vicende di Robert Langdon. Forse chi la conosce poco fa un po' di confusione tra istituzioni e monumenti.
In poche parole, noi (che non diamo mai voti) diciamo che il libro va letto ma con l'avvertenza che in certi tratti sembra non possa mai arrivare alla fine. La quale comunque sarà meno sorprendente di quello che ci si potrebbe aspettare.