Il libro della settimana – Di Guido de Mozzi

Giorgio Faletti Io uccido Baldini Castaldi Dalai 2004

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IL CONTENUTO

Un Disk Jokey di Radio Montecarlo riceve, durante la sua trasmissione notturna, una telefonata delirante. Uno sconosciuto rivela di essere un assassino. Il caso viene archiviato come uno scherzo di pessimo gusto. Il giorno dopo un pilota di Formula Uno e la sua compagna vengono trovati orrendamente mutilati. Da questo momento ha inizio una serie di delitti, preceduti ogni volta da una telefonata con un indizio sulla prossima vittima e sottolineati da una scritta tracciata con il sangue: «Io uccido».
Non c'è mai stato un serial killer nel Principato di Monaco. Adesso c'è. Il romanzo d'esordio nel thriller del comico italiano.


IL PARERE

Ho aspettato più di un anno prima di leggere questo romanzo di Giorgio Faletti, per la sole stupide ragioni (non mi vergogno a confessarlo) che l'autore era un italiano e il cui personaggio televisivo che interpretava non dava l'impressione di saper scrivere qualcosa di interessante.
E invece, a forza di sentire parlare gli amici che lo avevano letto e ne erano rimasti entusiasti, l'ho letto anch'io. E anch'io ne sono rimasto entusiasta.
Si tratta indubbiamente di uno dei romanzi italiani più interessanti degli ultimi anni. Scritto con scorrevolezza e attenzione letteraria, il romanzo non lascia mai annoiare il lettore ed anzi di volta in volta i colpi di scena impediscono di capire come possa andare avanti una vicenda così complicata e terribile.
Perfino il fatto che si svolge in Europa diventa secondario (argomento ahimè base per ogni successo nei libri "gialli"), grazie alla presenza di un investigatore americano.
Anche l'analisi caratteriale dei personaggi viene percorsa con sapiente abilità, ma d'altronde è una caratteristica di tutti gli scritti di Giorgio Faletti.
Ma è proprio la vicenda poliziesca che attizza di più e che non tradisce mai certo le aspettative dei più esigenti, neanche nella finale.
Un capolavoro indubbiamente, e il successo che ha avuto è ampoiamente meritato.
Consiglio di leggerlo a quei pochi che non l'anno ancora fatto.