Il libro della settimana – Di Guido de Mozzi
Giorgio Faletti Niente di vero tranne gli occhi Baldini Castaldi Dalai 2004 Prezzo: € 18,60
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IL CONTENUTO
Dopo lo strepitoso successo di Io uccido, Giorgio Faletti prosegue
la sua avventura di scrittore con un nuovo thriller ambientato a
New York, una storia costellata di delitti, brividi e misteri che
non lascia ai lettori un attimo di respiro.
Tutto ha inizio con il macabro e teatrale assassinio di Jerry Kho,
un pittore d'avanguardia che trae ispirazione dalle sue perversioni
e dagli effetti della droga, ucciso nel suo atelier subito dopo la
creazione dell'ultima opera, realizzata con la personale tecnica
che sfrutta il movimento sulla tela dei corpi (il suo e quello di
una modella) cosparsi di vernice fresca. Dopo averlo colpito,
l'assassino ricompone il cadavere della vittima come quello di
Linus, il celebre personaggio dei Peanuts, con tanto di dito in
bocca e l'immancabile coperta premuta sull'orecchio, e lascia un
messaggio cifrato che indica in Lucy il suo prossimo bersaglio.
Scattano subito le indagini: Jerry Kho è infatti lo pseudonimo di
Gerald Marsalis, figlio del potente sindaco di New York,
Christopher Marsalis, che chiama in aiuto il fratello Jordan, ex
tenente del NY Police Department. Ma il serial killer non si ferma
e poco dopo colpisce Chandelle Stuart una giovane ereditiera senza
scrupoli e ormai anche senza un soldo; la ragazza viene ritrovata
addossata a un pianoforte come Lucy quando ascolta Schroeder
suonare. Chi sarà la prossima vittima? Tutto fa pensare al tenero
Snoopy... A questo punto, però, entra in scena Maureen Martini, un
personaggio che sembra in grado di dare una svolta all'intricata
vicenda. Maureen è una poliziotta italoamericana, divenuta cieca a
causa della violenza di un boss della malavita albanese, che in
tormentate visioni rivive le scene dei delitti con gli occhi delle
vittime. Jordan, che nel frattempo ha stretto un ambiguo rapporto
con l'indecifrabile e bellissima Lysa, non può che affidarsi a
Maureen per cercare di scardinare la logica perversa del serial
killer e spezzare la catena di delitti che insanguinano la
città.
Ancora una volta Giorgio Faletti regala agli amanti del giallo una
lettura che appassiona e sorprende. Grande tensione, personaggi
fortemente caratterizzati, perversioni e debolezze umane sono gli
ingredienti di una trama ben congeniata che si sviluppa con ritmo
serrato sullo sfondo di una città simbolo del tempo presente, ma
anche delle drammatiche ferite del terrorismo.
IL PARERE
Dopo aver presentato con dovizia di particolari l'ultimo romanzo di
Faletti, «Fuori da un evidente destino», abbiamo dediso si dare
spazio agli altri due thriller che ha scritto (e ha scritto almeno
un quarto intitolato "Porco il mondo e ciò che mi sta sotto i
piedi"). Andando a ritroso ci troviamo dunque a parlare di questo
che è il suo secondo "giallo".
La lettura è veloce e scorrevole, ma il contenuto ha generato
pareri anche molto contrastanti tra loro. Il contenuto è
intrigante, anche se lascia portare il lettore a conclusioni
scontate. A differenza del primo thriller «Io uccido», che è
costruito attentamente riga per riga, senza lasciare nulla
all'immaginazione, stavolta non si è mai realmente sconvolti da
colpi di scena. Quindi, al di là della grande fantasia mossa con
coerente creatività, si è troppo spesso coinvolti in situazioni
irreali che avrebbero potuto trovare logiche narrative anche nella
più assoluta realtà quotidiana.
Questo aspetto, unito ad alcune pagine che annoiano un po', fa
perdere colpi allo smalto dell'autore. Chi pensava che Faletti non
sarebbe riuscito a scrivere un secondo romanzo bello e avvincente
come il primo, ha trovato conferma. D'altronde, chi parte con il
massimo, non può superarsi. Può solo scendere, o al massimo
pareggiare.