Orizzonti d’Oriente, Martini racconta la Cina del 600

Ne parla Michele Castelnovi, autore del volume «Il Primo Atlante dell’Impero di Mezzo», che presenta gli studi più recenti sullo scienziato trentino

Con la visita di Xi Jinping in Italia la Cina è più che mai al centro dell'attenzione del pubblico e dei media. Non mancano talvolta generalizzazioni e stereotipi che tendono a proporre l’immagine di un Paese monolitico che invece è depositario di un’incomparabile ricchezza e varietà di culture.
In Cina esistono 56 gruppi ufficialmente riconosciuti su base etnica, linguistica o culturale, che a loro volta comprendono decine di sottogruppi le cui culture fanno oggi parte del patrimonio intangibile dell’umanità (Unesco).
Il primo viaggiatore che ne ha dato notizia dettagliata in occidente è il trentino Martino Martini, grazie alla stampa di un vero e proprio best seller dei suoi tempi, il Novus Atlas Sinensis: - all’epoca stampato in sette lingue e per quasi 200 anni dotazione di navi e viaggiatori che si dirigevano in estremo oriente - oggetto di analisi storico-geografica nel volume di Michele Castelnovi.
 
 Sintesi 
Nel 2012, la prima edizione del libro Il Primo Atlante dell’Impero di Mezzo era nata in coincidenza con l’anniversario della morte di Martino Martini, deceduto ad Hangzhou il 6 giugno del 1661.
Da allora sono fioriti tanti studi in direzioni diverse, rendendo finalmente giustizia a uno studioso incredibilmente poliedrico, rimasto a lungo sotto al «cono d’ombra» del più famoso Matteo Ricci.
Due importanti Convegni organizzati dal Centro Martini nel 2014 hanno attirato l'attenzione di un gran numero di studiosi provenienti da ambiti diversi: geografi, storici, sinologi, sociologi, linguisti, missionaristi etc, e tra il 2012 ed il 2019 la bibliografia è aumentata notevolmente.
 
Il Novus Atlas Sinensis di Martino Martini ha offerto agli osservatori occidentali una grande quantità d’informazioni sulla Cina, e sulla presenza di importanti minoranze etniche, insieme a dettagliate descrizioni geografiche e precise indicazioni sulle sue carte geografiche, le prime dotate di coordinate, poi stampate dall'editore olandese Blaeu.
Altre opere del Martini come la cronaca dell'invasione mancese, o la storia antica della Cina, offrono ulteriori elementi sulla presenza di etnie differenti e sulle fasi storiche della formazione dell'Impero, che permettevano già allora di comprendere quante fossero le sfaccettature di questo immenso impero. Solo alcuni spunti per scoprire – anche tramite la mostra fotografica Gocce Di Cina - quanto sia articolato il panorama etnico e culturale della Cina.