«Diario familiare», l'utimo libro di Maurizio Panizza
Renzo Francescotti: «Un bel libro, tutto da leggere e da meditare, soprattutto dai giovani (ma dove sono?) che ignorano queste storie, questa nostra Storia»
Dunque, vediamo di fare mente locale. Salvate a oltre un secolo di distanza ci sono annotazioni quasi giornaliere trascritte nell’arco di ben 35 anni (dal 1883 al 1918) da Luigi Sartori in Valsugana (all’epoca Impero Austro-Ungarico).
Assieme ai diari ci sono centinaia di lastre fotografiche su vetro scattate da Otto Kraliczek, un sottufficiale del Genio austro-ungarico amico e ospite del Sartori.
Sarebbe bello che tutto questo materiale venisse fatto conoscere attraverso un libro, ma come fare? A meno di non ricavarne un libro esclusivamente fotografico e trascrivendo solo le minute annotazioni, il testo di questo libro sarebbe troppo modesto dato che le scritte sono estremamente scarne, di poche righe.
Sappiamo che negli anni scorsi Case editrici e autori locali hanno rinunciato all’impresa. Ci vorrebbe un bravo giornalista e, meglio ancora, un giornalista-scrittore che ne possa fare la «cronaca».
Ed eccolo qui il soggetto ideale: Maurizio Panizza, non nuovo a lavori del genere, il quale con un paziente e appassionato lavoro, superando molte difficoltà, ha scritto questo «Diario familiare», un’opera di oltre duecento pagine con centinaia di illustrazioni fotografiche.
Un impegno notevole quello di Panizza che ha spiegato, inquadrato, ambientato le annotazioni di Luigi Sartori scritte nell’«Almanacco Agrario», una pubblicazione di centinaia di pagine che usciva puntualmente ogni anno alla vigilia di Natale (preziosa pubblicazione fondamentale nel far crescere l‘agricoltura del Trentino-Sud Tirolo).
In quest’opera di Panizza ci sono pagine esemplari sull’emigrazione, sull’alluvione del 1882, sulla bachicoltura, sul movimento cooperativo (in cui il suo avo Giovanni Battista è stato un personaggio protagonista quanto ingiustamente dimenticato), sulla pellagra, sul manicomio di Pergine Valsugana, sulla Grande Guerra e su tante altre vicende, non escluse autentiche chicche.
Il tutto, come detto, arricchito da centinaia di foto pazientemente raccolte.
Un bel libro questo «Diario familiare», tutto da leggere e da meditare, soprattutto dai giovani (ma dove sono?) che ignorano queste storie, questa nostra Storia.
Renzo Francescotti