Levico incontra gli autori 2018

Sabato 3 alle 18.30 con lo scrittore Carmine Abate e «Le rughe del sorriso»

È grande il popolo degli alberi – ricorda Mario Rigoni Stern ne "L'arboreto salvatico" – sparso dalle paludi alle vette, dai climi torridi a quelli gelidi; innumerevoli alberi sulla terra in migliaia di specie… Se loro non ci fossero non ci sarebbe vita. Nessuna vita.»
Chissà cosa direbbe Rigoni Stern nel vedere il suo altopiano devastato, lui che tra gli alberi e i boschi ha vissuto una vita intera.
Oggi il sergente Mario compirebbe 97 anni e con il suo pensiero ti auguriamo un felice novembre, sicuri che torneranno i boschi e torneranno a svettare nuovi alberi sapienti nel nostro splendido Parco.
 
 SABATO 3 NOVEMBRE alle 18.30 
Salottino del Caffè Nazionale in piazza della Chiesa a Levico
Ti invitiamo all'incontro con l'autore CARMINE ABATE che accompagnato dalla giornalista Fausta Slanzi ci presenterà il suo ultimo romanzo "LE RUGHE DEL SORRISO" (Mondadori, 2018)
Nato a Carfizzi, un paese arbëresh della Calabria ed emigrato da giovane ad Amburgo, Carmine Abate ha raccontato con i suoi libri l’emigrazione italiana in Europa e nel mondo.
Con «Le rughe del sorriso» affronta la drammatica migrazione dall’Africa verso l’Italia e lo fa attraverso la travagliata storia di Sarah, ragazza somala ospite di un centro di accoglienza in Calabria improvvisamente scomparsa. 
Anche in questo romanzo c'è spazio per il Trentino solidale. Lo scrittore Carmine Abate fa partire la giovane Sarah dal villaggio di Ayuub, premio Alexander Langer nel 2008 per il progetto di amministrazione democratica che cercava di superare le divisioni tribali, di casta e di sesso.
Grazie a Elio Sommavilla, sacerdote trentino e fondatore dell'associazione Water for life, sono stati realizzati numerosi gemellaggi fra scuole somale e trentine e adozioni a distanza.
 
Con queste pagine Abate ci ricorda il compito fondamentale della scrittura, quello di raccontare le vite del nostro mondo in relazione alla memoria e alla storia.
Ecco allora l'epigrafe di Canetti che ha scelto di riportare in esergo «Raccontare, raccontare, finché non muore più nessuno. Mille e una notte, milioni e una notte» e il ricordo dell'intellettuale Alessandro Leogrande, con le cui parole Abate conclude il suo libro.
«Bisogna farsi viaggiatori per decifrare i motivi che hanno spinto tanti a partire e tanti altri ad andare incontro alla morte.
«Sedersi per terra intorno a un fuoco e ascoltare le storie di chi ha voglia di raccontarle, come hanno fatto altri viaggiatori fin dalla notte dei tempi.»
(Alessandro Leogrande, La Frontiera).
 
Organizzato in collaborazione con la Biblioteca Comunale e l'Associazione Forte Colle delle Benne