«Terra matta» alla Biblioteca comunale Brentonico
La grande opera di Vincenzo Rabito sabato 12 maggio alle 17
«Terra matta» è la grande opera di Vincenzo Rabito, un bracciante siciliano che pur semi-analfabeta («inafabeto» si autodefinisce) tenta di raccontare la storia della sua vita.
Insieme alla sua storia, però, dalla macchina da scrivere esce anche più di un cinquantennio di storia d’Italia: a partire dalla Grande Guerra («Ragazzo del ‘99»), proseguendo con la guerra in Africa e il mito del colonialismo, il ventennio fascista e infine il boom economico, grazie al quale l’autore-protagonista conquista una qualche stabilità economica.
L’opera è poderosa: si tratta di 1.027 pagine dattiloscritte senza margini, senza interlinea e con il punto e virgola a dividere la maggior parte delle parole.
La caratteristica più spiccata però è la lingua; un impasto di italiano e siciliano, errori ortografici e grammaticali.
Tutto questo con le edizioni al pubblico è scomparso; sono state normalizzate le grafie, introdotti punteggiatura e segni diacritici.
Il testo originale si trova ancora all’Archivio diaristico nazionale di Pieve di Santo Stefano da cui è stato tratto prima per farne un documento da studio linguistico (Amenta e Ricci), poi, dopo anni di analisi, si è giunti all’edizione del 1990 con glossario di G. Folena.
Il libro sarà presentato nella Biblioteca di Brentonico per la programmazione de «Gli Oracoli del sabato» il 12 maggio ad ore 17.
Illustrerà e narrerà l’opera, con letture anche in lingua trinacria, Giuseppe Votisofia, professore nativo siciliano naturalizzato brentegano.
La presentazione sarà anche l’occasione per ricordare i ben quindici comuni siciliani che durante la Grande Guerra ospitarono profughi e internati dell’Altopiano di Brentonico: Alì Terme, Barcellona Pozzo di Gotto, Caltanissetta, Castelvetrano Selinunte, Erice, Fiumedinisi, Lipari, Marsala, Mazara del Vallo, Messina, Patti, Santa Lucia del Mela, Santa Teresa di Riva, Trapani, Villarosa di Sicilia.