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Consegnato a Riva del Garda il premio Mario Rigoni Stern

Il premio per la letteratura multilingue delle Alpi è stato attribuito ad Antonio Ballerini

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È stato lo sguardo d'artista del fotografo francese Loïc Séron ad aprire la giornata di eventi costruita attorno alla cerimonia di consegna del Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi.
Negli oltre sessanta scatti di «Altipiano» - esposizione inaugurata alle ore 16 di questo 2 aprile 2016 nella sala civica G. Craffonara di Riva del Garda - il pubblico ha potuto avvicinarsi ai paesaggi e ai temi che hanno segnato la vita e l'opera dello scrittore Mario Rigoni Stern.
Lo stesso Séron ha raccontato la permanenza nella comunità alpina che ha definito famiglia in un paesaggio «particolarmente bello e di forti contrasti».
La mostra, resa possibile dalla collaborazione tra il Centro culturale La firma, il MAG Museo Alto Garda e il Premio Mario Rigoni Stern, sarà visitabile fino al 20 giugno nelle sedi che la ospitano (l'altra è al MAG di Riva del Garda).
 
Poi tutto si è svolto al Palazzo dei Congressi di Riva del Garda, dove si sono date appuntamento circa trecento persone per festeggiare il vincitore del premio, i segnalati e omaggiare la figura del grande scrittore di Asiago.
E le parole di Stern sono risuonate nella sala grazie alle letture dell'attore Andrea Castelli che ha proposto l'incipit del romanzo «Storia di Tönle» e un estratto, toccante e umanissimo, da «Il sergente nella neve».
I temi cari a Stern sono però tornati a più riprese sin dai saluti delle autorità presenti, tra cui l'assessore alla Cultura del Comune di Riva del Garda Renza Bollettini, il senatore della Repubblica Italiana Franco Panizza e l'assessore alla cultura del Comune di Asiago Chiara Stefani.
La montagna come futuro per il mondo è stata al centro della Lectio Magistralis del professore di Economia Agraria Geremia Gios che vede nei valori delle comunità alpine e nella tradizione della gestione dei beni collettivi un insegnamento utile anche per i territori non montani.
 
In un'epoca che insegue la crescita e lo sviluppo a tutti i costi con il rischio di omologazione, di cancellazione delle particolarità, la montagna è una scomoda eccezione perché propone il senso del limite e soprattutto, attraverso la secolare forma di gestione dei beni collettivi, insegna alle persone e alle comunità a esercitarsi a pensare insieme e a trovare soluzioni condivise, oltre a porsi come eccellente modo per ottenere la resilienza, ossia ritrovare l'equilibrio quando qualcosa lo travolge.
Guidata da Sergio Frigo, caporedattore de Il gazzettino, la cerimonia è proseguita con la consegna delle menzioni e del premio.
 
Sul palco si sono così alternati - introdotti dalla lettura dei giudizi della giuria ad opera del professore Mario Isnenghi - Renzo Caramaschi premiato per il suo «Di gelo e di sangue» (Mursia), Daniela Brovada (coautrice con Fabio Chiocchetti) per «Guant. L'abbigliamento tradizionale in Val di Fassa» (Istitut Cultural Ladin di Fassa), Pino Loperfido con «La scelta di Cesare» (Curcu & Genovese) e infine Matteo Righetto con «Apri gli occhi» (TEA). (In calce al comunicato le motivazioni della giuria)
Il vincitore dell'edizione 2016 del premio, Antonio Ballerini (foto), è salito sul palco per ultimo per ricevere il riconoscimento direttamente dalle mani di Alberico Rigoni Stern, figlio dello scrittore, e raccontare il suo «Cristalli di memoria», sollecitato dalle domande di Sergio Frigo.
Ne è uscito il racconto di un libro che si posa sulle spalle di altri libri, un omaggio alla letteratura che l'ha preceduto: quella dedicata alla figura del capitano Berni protagonista anche del romanzo di Ballerini così come il sentire dell'opera di Piero Jahier.
 
Tra i rimandi sottolineati da Mario Isnenghi anche una certa affinità ai temi rigoniani e, per parte di Frigo, anche la duplice valenza della montagna come nemico e bellezza ritrovata.
Molti gli applausi durante la serata che è terminata con l'invito dell'assessore di Asiago Chiara Stefani alla prossima edizione che si terrà invece nella cittadina veneta che ha dato i natali a Stern e con la notizia che a breve uscirà, per i tipi di Priuli e Verlucca, una biografia dell'autore.
Il premio Mario Rigoni Stern viene promosso dalla famiglia Rigoni Stern, dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Trento, dal Comune di Asiago e dal Comune di Riva del Garda, oltre a Cassa di Risparmio del Veneto, Banca di Trento e Bolzano, Riva del Garda Fiere e Congressi, il circolo Ars Venandi e la federazione italiana della caccia, il Museo degli usi e Costumi della gente Trentina.
La giornata del 2 aprile vede inoltre la collaborazione del MAG, del Circolo culturale La firma.

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