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Casa editrice Il Margine, progetto «Utopia500»

Duemilasedici: comincia l’anno di «Utopia500/Cercando una società più giusta»

In un'Europa assediata dalle diseguaglianze, dalla disoccupazione e dal terrorismo, che torna a usare la parola «guerra» come una via «normale» di risoluzione dei conflitti, la casa editrice Il Margine - presieduta da Andrea Schir, diretta da Paolo Ghezzi - da un’idea del fondatore Vincenzo Passserini rilancia l'utopia (non fantastica, ma realizzabile) di una società più giusta e pacifica, ripartendo proprio da un capolavoro filosofico e letterario dello spirito europeo: Utopia di Thomas More, Tommaso Moro, pubblicata nel dicembre 1516 a Londra. Stamattina, a Radio3, l’ha citata Paolo Prodi come una delle opere fondamentali per comprendere l’Homo Europaeus, oggi in crisi.
 
500 anni dopo, Il Margine ha affrontato l'impresa di una nuova edizione dell'opera, con nuova traduzione del latino in un italiano vivo e contemporaneo, della professoressa Maria Lia Guardini e un'introduzione di Francesco Ghia, professore di filosofia dell'Università di Trento.
Intorno a questa iniziativa editoriale, il progetto culturale elaborato dal comitato editoriale del Margine con l'ausilio di un gruppo di qualificati consulenti prevede un percorso lungo l'intero 2016, che comprende lezioni, conferenze, convegni e dialoghi, ma anche proposte teatrali e musicali, laboratori scolastici, mostre e iniziative di coinvolgimento della cittadinanza come le letture collettive dell’Utopia, per far sì che il tema dell'Utopia diventi un modo per ripensare il presente e progettare un futuro migliore. In parallelo con un’analoga iniziativa del Centro per la pace del Comune di Bolzano, «La promessa dell’Utopia».
 
Nell'isola di Utopia immaginata da Thomas More - intellettuale e uomo di governo, martire della libertà di coscienza e patrono dei politici - non c'è lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, non c'è la guerra, non c'è ingiustizia, non c'è denaro e non c'è corruzione, ma si lavora per vivere bene, in armonia, e non si vive per lavorare. Gli anziani dialogano con i giovani, le città sono ordinate e a misura d'uomo, il fine della comunità è la felicità di tutti. Valori ancora oggi attualissimi, che vanno ripensati e tradotti per questo nostro terzo millennio.
 
 I primi due appuntamenti 
I primi due appuntamenti con il calendario Utopia500, non un festival ma un viaggio, un programma di dodici mesi (e forse oltre) che sarà sostenuto dal servizio attività culturali della Provincia autonoma di Trento (a settembre compie 70 anni l’autonomia), sono:
- domenica 17 gennaio 2016, ore 11, al Muse: incontro con Miguel Benasayag, psicanalista e filosofo argentino, autore del celeberrimo «Epoca delle passioni tristi», che dialogherà con Riccardo Mazzeo sul suo ultimo libro «Il cervello aumentato, l’uomo diminuito», cioè una delle anti-utopie del nostro tempo.
Tema: «L’utopia di una vita umana».
- domenica 31 gennaio 2016, ore 11: incontro con Zygmunt Bauman. Il grande sociologo anglo-polacco, teorico della modernità liquida ha scelto un titolo suggestivo: «L’utopia del futuro dell’utopia».
In altre parole, perché possiamo e dobbiamo pensare la possibilità di un mondo diverso, alla faccia del pessimismo dilagante.
 
 Altri momenti forti dell’anno di Utopia500 
- il 22 febbraio 2016, in collaborazione con il Forum della pace, nel 70° anniversario della nascita di Alexander Langer, convegno sull’utopia di un’Europa senza confini;
- marzo 2016: l’utopia della convivenza religiosa, con monsignor Louis Sako, patriarca latino di Baghdad e L’utopia di un mondo giusto, con l’economista Riccardo Petrella, autore di In nome dell’umanità;
- aprile 2016: la promessa dell’utopia, con la filosofa ungherese Agnes Heller, autrice con Riccardo Mazzeo del Il vento e il vortice – Utopie e distopie e i limiti dell’immaginazione;
- tra il 25 aprile e il 1° maggio 2016: l’utopia della resistenza, l’utopia del lavoro, con gli spettacoli di Renzo Fracalossi (Fra poco, tutto è finito) e di Laura Curino (sulla più grande utopia italiana del 900, quella di Adriano Olivetti) promossi dalla presidenza del consiglio provinciale;
- maggio 2016: l’antiutopia della terra che si autodistrugge. Spettacolo teatrale Pale Blue Dot di Andrea Brunello, vincitore del premio nuova scena del Centro S.Chiara dedicato all’Utopia
- giugno 2016: la cecità metafora dell’antiutopia, con Il Paese dei Ciechi di AriaTeatro;
- luglio 2016: nel centenario di Cesare Battisti, l’utopia dei pacifisti della grande guerra, con la storica Bruna Bianchi;
- agosto 2016: una giornata utopica ad alta quota, 6 personaggi per 24 ore vivono la giornata-tipo degli utopiani descritta da Thomas More, in collaborazione con il Mistero dei Monti e la Casa degli artisti di Tenno;
- settembre 2016: l’utopia dell’autonomia, il modello Trentino Alto Adige nei confronti internazionali, convegno con l’Osservatorio dei Balcani; il Concilio dell’Ambiente, una grande iniziativa del Muse con i maggiori esperti internazionali del futuro della terra.
- ottobre-novembre 2016: 9 lezioni sull’utopia, di filosofici storici psicologi e scienziati, matinées alle 11 fra Teatro Sociale e Teatro Zandonai; concerto utopico dell’Orchestra Haydn con musiche di Ibert e Ravel dedicate al cavaliere utopico Don Chisciotte;
- dicembre 2016: l’Utopia di T. More 500 anni dopo - convegno universitario nel 500° anniversario della pubblicazione di Utopia di Thomas More, con i maggiori esperti internazionali.
 
In date ancora da definire: l’utopico Cirano di Bergerac di Corrado d’Elia; gli incontri con la premio Nobel Rigoberta Menchù, con Gino Strada sull’utopia di un mondo senza guerra. Con Massimo Recalcati sull’utopia della rinascita; con Tariq Ramadan sull’utopia di un islam dialogico. Una mostra sulla cattedrale dell’utopia di Adriano Olivetti. L’avvio di un laboratorio permanente dell’utopia e dell’autonomia per coinvolgere tutti i cittadini nel percorso verso un Trentino più giusto, più vivo, inclusivo, propulsivo.
Il programma completo, in corso di definizione, sarà annunciato dalla Provincia di Trento e dal Margine a fine gennaio 2016, in concomitanza con la lezione di Zygmunt Bauman.

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