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Antonio De Rossi ha ricevuto il Premio Rigoni Stern

Si è tenuta oggi ad Asiago la cerimonia di premiazione: «La montagna laboratorio privilegiato per ripensare il futuro»

Si è tenuta oggi ad Asiago la cerimonia di consegna del Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi.
L'architetto e professore Antonio De Rossi, autore del saggio «Costruzione delle Alpi. Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914)», Editore Donzelli, ha ricevuto il premio dal presidente del comitato Alberico Rigoni Stern, figlio di Mario.
«Una bellissima e inaspettata notizia - ha commentato dal palco De Rossi -. Per me Mario Rigoni Stern, insieme a Nuto Revelli, è una delle colonne che ci permettono di fare una riflessione sul tema del limite e della responsabilità dell'individuo.»
 
Si è parlato soprattutto di Alpi, nella cerimonia di oggi. Eppure le Alpi, così come oggi le conosciamo e percepiamo, non sono sempre esistite.
Esse sono state «costruite» attraverso un duplice processo: quello della trasformazione del territorio alpino e quello della conoscenza scientifica e artistica e costruzione di un immaginario.
Il libro di Antonio De Rossi La Costruzione delle Alpi. Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914), che nasce da 25 anni di lavoro, approfondisce proprio questo tema.
«Prima le Alpi erano considerate un «ostacolo» della natura. Alla fine del Settecento la società europea cambia parere e le Alpi diventano, improvvisamente, un oggetto di interesse e di percezione estetica. Mentre si conquistano gli oceani e le nuove terre si scopre che al centro del Vecchio Continente c'è uno spazio inesplorato.»
Analizzare le radici del nostro percepire le Alpi non è un'operazione fine a se stessa ma il punto di partenza per guardare al futuro.
«È molto importante capire da dove partono queste immagini che forgiano tuttora il nostro modo di guardare alle Alpi. – dice De Rossi. – La montagna è un laboratorio privilegiato per ripensare il futuro e un modo differente del nostro vivere.»
 
Perché si va in montagna?
«Io credo che si vada in montagna per trovare un'alterità – dice De Rossi. – E quando io invece trovo in montagna una completa somiglianza con gli ambienti cittadini, forse l'edificazione, che ha certamente prodotto benessere, inizia a essere un fardello pesantissimo da gestire.
«Ecco perché opere di riqualificazione di questi luoghi sono sempre più necessarie: penso ad esempio, nelle mie Alpi Occidentali, a Cervinia o Sestriere, che ormai sono più che altro macchine di divertimento.
«Oggi, però, forse la gente inizia a cercare altro. E sempre di più il turismo si rivolge verso luoghi che mantengono un'alterità e un'autenticità.»
Certo, le esperienze di riqualificazione non mancano.
«Spesso, però, queste esperienze riescono a portare avanti politiche di sviluppo coerenti e concentrate sulla montagna solo con poco supporto e molte difficoltà.»
 
La cerimonia di consegna del Premio si è tenuta oggi, 20 giugno 2015, presso il Palazzo del Turismo Millepini di Asiago.
Il programma ha previsto la lectio magistralis di Luca Mercalli (Presidente della Società Meteorologica Italiana) e la lettura di brani di Storia di Tönle da parte dell'attrice Ottavia Piccolo.
Sia Luca Mercalli sia Ottavia Piccolo hanno conosciuto personalmente e saputo apprezzare Mario Rigoni Stern.
«Ciò che a me ha sempre fatto impressione, dei libri di Mario, è il senso della Heimat, e cioè dell'intimità del territorio, – ha detto Mercalli. – Credo che sia stato proprio Mario, con quella intimità, a farmi andare a vivere in montagna.»
Nella sua lectio magistralis, dedicata ai ghiacciai e alla conseguenze del cambiamento climatico su di essi, Mercalli ha ripreso uno dei maggiori insegnamenti di Rigoni Stern, e cioè «il Senso del limite che ci fa prendere contatto con la realtà.
«Oggi – ha continuato Mercalli – siamo invece una società senza limiti.»
 
 Le motivazioni  
La Giuria, costituita da Paola Maria Filippi, Mario Isnenghi, Daniele Jalla, Paolo Rumiz, Ilvo Diamanti, coordinata da Margherita Detomas, nella seduta del 17 giugno 2015 presso la sede del MUSE ( Museo delle Scienze) di Trento ha deciso di assegnare il Premio «Mario Rigoni Stern per la Letteratura Multilingue delle Alpi» a Antonio De Rossi per la sua opera La Costruzione delle Alpi. Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914), (420 pag., Editore Donzelli) con la seguente motivazione:
«La Costruzione delle Alpi è un’opera densa, fascinosa e estremamente documentata che grazie anche a un ricco apparato iconografico dimostra come le Alpi non siano solo una realtà geografica, ma anche un universo mentale.»
 
Antonio De Rossi, architetto, è professore ordinario di Progettazione architettonica e urbana, e direttore del centro di ricerca «Istituto di Architettura Montana» presso il Politecnico di Torino.
Tra le 63 opere pervenute, in lingua italiana, inglese, francese, slovena, ladina e tedesca, sia di saggistica sia di narrativa, la Giuria ha segnalato all’unanimità i seguenti autori, in ordine alfabetico: Enrico Camanni, Davide Longo e Ausilio Priuli.
Enrico Camanni con Il Fuoco e il Gelo (Editore Laterza) ripercorre e riscrive con chiarezza e grande capacità affabulato ria gli anni cruciali della Grande Guerra.
Davide Longo con Il caso Bramard (Editore Feltrinelli) non scrive un tradizionale libro di montagna, ma un giallo nel quale la montagna ha una centralità ideale per il protagonista.
Ausilio Priuli con Segni come Parole (Priuli & Verlucca Editore) offre un prezioso contributo alla ricerca e alla riscoperta di alcuni aspetti dei linguaggi dell’uomo, prima dell’invenzione della scrittura.

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