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Decarli e Torchio vincono il premio Leggimontagna

Importante riconoscimento letterario per i due scrittori trentini

Riccardo Decarli e Fabrizio Torchio hanno vinto il primo premio nella sezione saggistica della 12ª edizione del Premio internazionale Leggimontagna per l’opera «Ad est del Romanticismo; 1786-1901, alpinisti vittoriani sulle Dolomiti», promossa dalla Fondazione Accademia della Montagna del Trentino e pubblicata da New Book edizioni di Rovereto.
L’autorevole giuria, composta da cinque docenti universitari, nelle motivazioni, ha riconosciuto la buona efficacia divulgativa dell'opera e l'ottimo apporto di novità.
La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso 20 settembre a Tolmezzo, presso la sede della Comunità montana della Carnia.
L’importante e prestigioso riconoscimento è stato ritirato dai due scrittori trentini, che da anni si dedicano alla ricerca e alla scrittura sul tema della montagna. Riccardo Decarli, bibliotecario presso la Biblioteca della Montagna-SAT dal 1991, ha all’attivo vari libri sulla storia dell’alpinismo dolomitico, un paio di documentari e numerosi articoli pubblicati sulla stampa locale e nazionale e Fabrizio Torchio, giornalista de l’Adige e collaboratore di periodici specializzati, ha scritto numerose guide escursionistiche.
 
Questa la motivazione con cui la giuria ha assegnato il premio.
«Al di là di un titolo un po’ criptico, i tre volumi dell’opera indagano, con buona efficacia divulgativa e con scrittura piacevole, il contributo di viaggiatori, scienziati, alpinisti britannici – uomini e donne, fra tardo Settecento e Ottocento – alla scoperta, descrizione e valorizzazione delle vallate e delle montagne dolomitiche ricostruendo un tassello importante della storia non solo alpinistica dell’area utilizzando la letteratura esistente, fondi bibliotecari e nuove fonti d’archivio in Italia e Gran Bretagna.
«Ottimo l’apporto di novità presente nell’antologia del secondo volume che presenta 34 scritti, di cui solo 5 erano già stati tradotti.
«Molto utili gli apparati a corredo. Il lavoro desta interesse anche perché nasce all’interno dell’associazionismo alpino come ottimo esempio di ricerca storico-culturale auto-riflessiva. Anche l'iconografia è scelta con grande attenzione.»

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