XIV Premio Acqui Ambiente, premiazione sabato 2 luglio

Vincitore ex aequo per la sezione opere a stampa «Dolomiti da leggenda» di Beppe Conti della Reverdito editore di Trento

Grande attesa sabato 2 luglio, nella prestigiosa cornice di Villa Ottolenghi per la cerimonia di consegna del Premio Acqui Ambiente, giunto alla XIV edizione, che si terrà alle ore 17.00 nello spazio antistante il celebre Tempio di Herta e sarà condotta dalla nota conduttrice televisiva, blogger e ambientalista italiana, Tessa Gelisio, insignita del premio Testimone dell’Ambiente nell’anno 2021, la cui sensibilità ecologica ha determinato profondamente le sue scelte professionali e il proprio stile di vita.
Vincitori ex aequo della XIV edizione, per la sezione opere a stampa sono risultati Beppe Conti con il volume «Dolomiti da leggenda. Dal 1937 ad oggi» edito da Reverdito e Antonello Provenzale con il volume «Coccodrilli al Polo Nord e ghiacci all’Equatore. Storia del clima della Terra dalle origini ai giorni nostri» edito da Rizzoli.
 
Il libro di Beppe Conti, «Dolomiti da leggenda. Dal 1937 ad oggi», è un vero e proprio inno dedicato all’entusiasmante mezzo di trasporto che è la bicicletta e al suo legame con un ambiente di ineguagliabile bellezza, come le Dolomiti.
Ogni capitolo è la cronaca appassionata e coinvolgente di famose e meno conosciute imprese sportive portate a termine su due ruote da campioni come Coppi e Bartali e da ciclisti meno famosi ma non meno bravi e amanti della natura prima ancora che dello sport.
Il volume «Coccodrilli al Polo Nord e ghiacci all’Equatore. Storia del clima della Terra dalle origini ai giorni nostri» di Antonello Provenzale è un’approfondita e appassionante storia di come si è sviluppato il clima della Terra, dalle più remote origini fino ai nostri giorni, arricchita da facili e sorprendenti consigli e suggerimenti, contenuti nel fondamentale capitolo «Conoscere per prevedere, prevedere per agire». Stimato e apprezzato docente universitario in Italia, Francia, Stati Uniti e Israele, Provenzale collabora con le più note riviste scientifiche internazionali ed è autore di vari libri divulgativi sul clima e sull’ambiente.
 
Questa edizione ha segnato una svolta significativa per il Premio Acqui Ambiente, organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Acqui Terme: in considerazione della crescente importanza attualmente rivestita dalle tematiche ambientalistiche, l’Amministrazione Comunale ha ritenuto opportuno trasformare il concorso letterario biennale in un concorso annuale con lo scopo di valorizzarlo quale strumento di partecipazione attiva nello scenario nazionale e internazionale.
Una cerimonia ricca di novità e di interventi diversificati nel genere e nella forma accoglierà i premiati, con un alternarsi di proposte innovative.
 
La Giuria ha voluto premiare quale «Testimone dell’Ambiente» una personalità di rilievo, che, nella propria carriera, si è dimostrata particolarmente sensibile al tema dell’ambiente: Licia Colò.
Conduttrice di trasmissioni di successo, quali, solo per citarne alcune, Geo & Geo, Alle falde del Kilimangiaro e Eden - Un pianeta da salvare (in onda su La7), autrice televisiva, scrittrice e blogger, nota al grande pubblico come presentatrice di programmi di viaggi e per la sua attività di divulgazione scientifica, è altresì autrice di vari libri che raccontano di animali e delle sue esperienze esplorative accumulate lungo cinque continenti.
Data la grande passione nei confronti dei viaggi e della natura, Licia Colò inizia a condurre trasmissioni in cui viene trattata proprio questa tematica.
 
Da sempre impegnata nella difesa dei diritti degli animali e nella salvaguardia dell'ambiente quando ancora la serietà di queste problematiche non era ancora particolarmente percepita, ambientalista convinta e amante di ogni specie animale, Licia si è sempre battuta per la difesa di questi principi, scegliendo la strada della comunicazione in tutte le sue forme, al fine di convogliare l’attenzione del pubblico verso un tema che sarebbe diventato in un prossimo futuro il punto cruciale della convivenza tra uomo e natura.
Licia Colò ha inoltre fondato un’associazione Onlus chiamata «Animali e animali», volta a salvaguardare gli animali e coordinare i movimenti ambientalisti.
Ha scelto di dedicare tutta la sua carriera a questa missione, affrontando sempre nuove tematiche con lo scopo di risvegliare le coscienze e creare consapevolezza.
 
Due personalità d’eccezione si apprestano a ricevere l’altro massimo riconoscimento del Premio, intitolato a Ken Saro Wiwa: l’Arch. Gianfranco Paghera, fondatore del Gruppo Paghera, e il Professor Marco Simonetti insieme al post-doc Vincenzo Gentile del Dipartimento di Energia del Politecnico di Torino.
L’Arch. Gianfranco Paghera, fondatore del Gruppo Paghera, ha intrapreso, ancora giovanissimo, il percorso formativo che dalla scuola di Agraria di Minoprio lo ha portato in California, dove ha frequentato i master della Los Angeles University, ottenendo il Bachelor of Arts in Landscape Architecture e il Master of Science General Engineering.
Si è trasferito quindi in Brasile, per specializzarsi al fianco del grande paesaggista e architetto brasiliano Burle Marx.
Infine a Losanna dove ha conseguito la laurea in architettura.
 
L’Azienda Paghera è composta da paesaggisti, architetti, protagonisti di complessi interventi di recupero e trasformazione territoriale, una storia che si sviluppa sempre a stretto contatto con la natura.
Come Gruppo, da sempre, ha guardato al futuro con la consapevolezza che la specializzazione professionale rivesta un ruolo decisivo per lo sviluppo di progetti che mirino alla qualità della vita, alla sostenibilità ambientale e alla
salvaguardia del pianeta.
Il Prof. Marco Simonetti e il post-doc Vincenzo Gentile fanno capo al gruppo di ricerca del Politecnico di Torino dal quale nasce il progetto Aquaseek che si inquadra nella tematica del recupero dell’umidità presente nell’atmosfera al fine di un suo utilizzo come acqua potabile anche in zone difficili come quelle aride, lontane da reti di distribuzione idrica, o caratterizzate da falde inquinate. Il progetto si è in seguito sviluppato anche in collaborazione con Princeton University.
 
L’idea di estrarre acqua dall’aria non è nuova, ma questo progetto grazie a due brevetti esclusivi (uno detenuto al 100% dal Politecnico di Torino, l’altro al 50% con la Princeton University) consente di farlo con un consumo energetico nettamente inferiore rispetto alle tecnologie attualmente in uso grazie a un processo termodinamico che può essere attivato anche quando l’umidità relativa nell’aria è molto bassa, come nel deserto.
L’acqua dovunque e comunque: è questo l’obiettivo di Aquaseek, proprio mentre le risorse idriche diventano un bene sempre più raro e conteso; secondo i dati di OMS e ONU, 785 milioni di persone non hanno accesso a servizi di base per l’acqua potabile, e in 4 miliardi vivono in zone caratterizzate da grave carenza idrica per almeno un mese all'anno (un numero destinato a salire fino a 5,7 miliardi nel 2050, anno in cui si stima che anche paesi “insospettabili” come Italia, Spagna o Stati Uniti soffriranno di elevato stress idrico).
 
È un problema, questo, che tocca infatti ormai tutto il mondo. Non a caso la disponibilità di acqua è uno dei Sustainable Development Goals (il numero 6) presenti nell’Agenda dell’ONU 2030.
La desertificazione, l’inquinamento delle falde acquifere, l’utilizzo massivo nei processi industriali e l’inaridimento delle terre coltivabili a fronte di un continuo aumento della popolazione rendono questo tema di drammatica attualità.
La tecnologia di Aquaseek permette così di affrontare una delle più grandi sfide che l’essere umano sarà chiamato ad affrontare nei prossimi anni.
Diversi i campi di applicazione: l’obiettivo è rendere Aquaseek un sistema diffuso per ogni tipo di utilizzo, dal domestico all’industriale, fino a diventare una fonte di acqua alternativa disponibile per tutti i 7 miliardi di persone al mondo.