Cosa mettere nello zaino per le Vacanze/ 3 – Di Luciana Grillo

Terza puntata, altri 5 libri: «The Rebel Toolkit», «Il Viaggio Mitico», «Non ho parole», «Vita dorata da Re», «Aiutiamoli a fare da soli»

L’estate è spesso tempo di viaggi, si va al mare oppure si raggiungono i nonni in campagna, oppure…perché non parlare ai bimbi di personaggi mitologici, magari collegandoli in qualche modo ai giorni nostri?
È ciò che, nel bel libro «Il viaggio mitico», fa la mamma di Pablo, un bambino down che i compagni di scuola deridono: la storia del «Minotauro», un diverso, può essere utile.
Pablo infatti vuole costruire il labirinto, con l’aiuto del fratello Vince che tra sogno e realtà incontra Teseo, Arianna che gli regala un gomitolo di lana, Dedalo e Icaro… In verità Vince si sente solo, senza amici, ha il piccolo Pablo vicino, un bimbo speciale, dotato di grande saggezza: non si offende se lo chiamano mongolo, «io sono mongolo davvero», dice che è divertente giocare con tutti, maschi e femmine, e poi «lui non s’arrabbia mai. È come se vedesse la sostanza sotto l’apparenza, e forse dovrei imparare da lui, che è così bravo a trovare il lato buono delle cose».
L’avventura a Creta continua, Vince entra in un finto minotauro, cede alla violenza di Teseo spargendo finto sangue («ecco a che cosa mi servivano tutti quei pomodori!»), ma i cattivi compagni gli strappano il filo di Arianna… e «Il viaggio mitico» continua!
P.S. Il libro è ricco di illustrazioni in bianco e nero: perché non colorarle?

Dal mito alla storia il passo è breve: ai giovani lettori (e lettrici) piacciono le storie vere, dunque potrebbero leggere volentieri «Aiutiamoli a fare da soli – Maria Montessori si racconta», una sorta di autobiografia in cui una bambina si presenta, contesta certe decisioni, cresce, frequenta scuole «per maschi», diventa famosa per le sue teorie pedagogiche: «Avevo la certezza che grazie a una valida rieducazione sensoriale è possibile favorire nei bambini, anche in quelli problematici, la creazione di una corretta idea di sé e del mondo… i bambini vanno guardati, ascoltati, assecondati, uno per uno perché sono loro i nostri veri maestri».
Una lettura come questa non è soltanto piacevole, è estremamente utile, insegna a comprendere i rapporti tra uomini e donne e tra adulti e bambini; insegna anche a lottare per realizzarsi pienamente e ad abbattere i pregiudizi che (ancora oggi) tormentano il mondo delle donne.

Antonio, un bambino di nove anni, è il protagonista originale e divertente di «Non ho parole!»: «Ho deciso che voglio fare lo speaker radiofonico perché mi piace parlare, ma da un po’ di mesi non mi riesce molto bene con le persone davanti».
Dunque, ama parlare ma si blocca, forse perché a metà anno scolastico ha dovuto cambiare città e scuola per trasferirsi in paese, perché può vedere il padre solo una volta alla settimana, di sera, in videochiamata e perché non ha potuto far partire insieme a lui l’amico Angelo, pur avendo pensato che suo fratello Nanni poteva andare a vivere con i genitori di Angelo, e Angelo trasferirsi in paese con lui e la mamma.
Insomma, era un’idea un po’ bislacca! Emma, la psicologa a cui lo ha affidato la mamma, parla di «mutismo selettivo».
Antonio comunica scrivendo su lavagnette… mentre si guarda intorno in un appartamento che sembra «un mercatino degli oggetti vecchi… insomma io dormo e faccio i compiti in mezzo a due biciclette da corsa, una poltrona color vomito…».
E così via, insomma questo è un piccolo libro che fa sorridere e riflettere (anche gli adulti!).

Sigge è il protagonista di «La mia vita dorata», un romanzo vivace di Jenny Jagerfeld: ha dodici anni e vuole approfittare delle lunghe vacanze estive per… diventare come gli altri, lui che si sente diverso perché «mio padre è al corrente della mia esistenza, ma non gli è mai interessato conoscermi».
I giorni trascorsi «nella grande casa di legno giallo» dove abita nonna Charlotte sono scoppiettanti e imprevedibili come lei, che si copre di paillettes, compra per i nipoti caramelle in grande quantità.
Sigge consulta Google, riepiloga i consigli da seguire per diventare popolare, ma si rende conto che non potrà avere vestiti di marca: «Come si comprano dei vestiti di marca con una mamma che fa l’infermiera e ha tre figli? Risposta: non si comprano».
Di grande conforto per Sigge è la compagnia di Einstein, che «non aveva il permesso di salire sul letto, con tutto il pelo che perdeva, ma io glielo facevo fare. Era così bello averlo vicino. Con lui non mi sentivo mai solo».
Poi… nuova scuola, nuovi occhiali… «la nonna sbirciò verso di me. I capelli grigi svolazzavano scatenati al vento… sorrise e disse che con quegli occhiali nuovi stavo da dio. Peccato che io mi sentissi un verme». E poi, anche un film, Elvis e gli animali impagliati.
Da leggere senza fermarsi!

Una bella cassetta degli attrezzi è sulla copertina della «Guida alla tua Rivoluzione», una specie di manuale che a ogni capitolo prevede alcune pagine su un attrezzo.
Il ribelle «è chi non si conforma, chi non agisce cioè come tutti gli altri solo perché deve, perché vuole sentirsi accettato».
E quindi, con una grafica allegra e colorata, l’autrice parla dell’attrezzo-passione («è come una spada senza impugnatura che rischia di fare molto male, ma fa più male se non viene afferrata»), dell’attrezzo-empatia («l’abbiamo tutti e ci aiuta a metterci nei panni degli altri, a sentirci dentro di loro») e così via, passando per l’attrezzo-indignazione, l’attrezzo-cura, l’attrezzo-paura («se la usiamo come un orologio che ci aiuta a rimanere legati al presente, possiamo farci qualcosa di buono») e tanti altri.
Anche questo è un libro da mettere nello zaino: la conclusione è invitante, spinge ad essere ribelli/liberi e ad unirci agli altri, «cerchiamo i nostri fratelli e le nostre sorelle in ogni persona che conosciamo».
Libri per informare, per educare, per divertire, per aiutare a diventare adulti responsabili. E non è mai troppo presto per cominciare il cammino!