È scomparso lo storico Sergio Benvenuti. Aveva 95 anni
La Fondazione Museo Storico del Trentino ricorda l'autore di tanti libri dedicati alla storia del Trentino
Il direttore generale della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, appresa la notizia della scomparsa del professor Sergio Benvenuti, desidera esprimere il suo sincero cordoglio, al quale si associano il Presidente della Fondazione Giorgio Postal e tutto lo staff della Fondazione.
«La scomparsa del professor Sergio Benvenuti addolora tutto il personale e i collaboratori della Fondazione Museo storico del Trentino. Ognuno di noi ha avuto occasione di dialogare e confrontarsi con lui, così come moltissimi lettori hanno beneficiato dei suoi libri dedicati alla storia del Trentino: lavori d'insieme ricchi di dati, riferimenti, annotazioni precise così come attenti alle biografie principali, ai protagonisti della nostra storia.»
Queste le parole di Giuseppe Ferrandi in ricordo dello storico e intellettuale Sergio Benvenuti recentemente scomparso, figura importante della cultura liberale e laica del nostro territorio.
Benvenuti fu direttore del Museo del Risorgimento e della lotta per la libertà tra il 1971 e il 1985. In seguito ricoprì importanti ruoli nell'Associazione Museo storico in Trento e fu protagonista e convinto sostenitore della nascita dell'attuale Fondazione Museo storico del Trentino.
Oltre ad esprimere la vicinanza alla moglie e ai suoi cari, la Direzione della Fondazione Museo storico del Trentino pensa sia importante dedicargli una borsa di ricerca che permetta ad un/a giovane studioso/a di dedicarsi alla storia dell'istituzione museale che lui ha diretto.
«Nel 2023 ricorreranno infatti i Cento anni dalla fondazione del Museo del Risorgimento - prosegue il direttore Ferrandi - e siamo convinti che questa borsa dedicata a Benvenuti possa essere avere un significato particolare per ricordarlo con affetto e grande stima».
Breve nota biografica
Sergio Benvenuti è nato a Trento il 14 agosto 1925. Ha conseguito il diploma di maturità classica presso il Liceo G. Prati di Trento.
Si è laureato in filosofia nel 1949 presso l'Università di Firenze con una tesi sulla filosofia di Antonio Rosmini.
Nel 1951, presso la stessa Università ha conseguito il diploma di perfezionamento in discipline filosofiche.
Tra il 1951 e il 1956 ha insegnato materie letterarie presso la scuola media di Cavalese; successivamente ha prestato servizio a Trento presso il Liceo G. Prati e l'Istituto A. Rosmini.
Tra il 1965 e il 1984 è stato preside presso la scuola media D. Chiesa di Rovereto, la scuola media di Gardolo e di Villazzano-Povo.
Tra il 1978 e il 1980 ha ottenuto un comando presso l'Istituto storico italo-germanico di Trento.
È stato segretario di direzione della Società di studi trentini di scienze storiche dal 1971 al 1979 e vicepresidente dal 1979 al 1995.
Socio dell'Accademia roveretana degli Agiati dal 1957, è stato consigliere di direzione della stessa dal 1988 al 1993.
Direttore del Museo del Risorgimento e della Lotta per la libertà dal 1971 al 1985, poi vicepresidente fino al 1993. Direttore del Bollettino del Museo dal 1970 al 1989, poi, dal 1990 al 2004 direttore di «Archivio trentino di storia contemporanea»; infine condirettore scientifico di Archivio trentino.
È stato socio onorario del Comitato trentino della Società Dante Alighieri e socio dell'Accademia degli Accesi di Trento.
Ha pubblicato decine e decine di saggi relativi alla storia trentina contemporanea. Tra le sue opere più note si ricordano: Il fascismo nella Venezia Tridentina (1919-1924) (Trento 1976); L’autonomia trentina al Landtag di Innsbruck e al Reichsrat di Vienna (Trento 1978); La Chiesa trentina e la questione nazionale (1848-1918) (Trento 1987); I Principi vescovi di Trento fra Roma e Vienna (1861-1918) (Bologna 1988).
Sua anche una Storia del Trentino in quattro volumi.