«Vive la différence!» – Votare donna alle elezioni comunali/ 4
Quarta presentazione: Claudia Povoli (PDL). La più determinata.
Quando lo abbiamo chiesto a Claudia
Povoli, si è messa ridere. E ce n'è voluta, prima per convincerla
che non scherzavamo, poi che volevamo proprio lei.
«Ci sono molte ragazze più giovani di me. - Ci ha risposto. -
Chiedete a loro. Anzi glielo chiedo io.»
«Non ci pensiamo neanche. Vogliamo il top.»
Ci guarda lusingata, ma disarmata.
«Ditemi che state scherzando…»
Beh, finché non l'abbiamo vista arrivare all'atelier di Anna Gaddo,
non eravamo sicuri che sarebbe venuta. E invece, eccola lì, a fare
il suo dovere davanti alle nostre fotocamere.
«Sono molte le cose che vanno cambiate a Trento. - Ci dice mentre
Anna e sua figlia trovano la roba giusta per lei. - Condividiamo in
pieno il programma presentato dalla coalizione che sostiene Pino
Morandini. A partire dall'Ospedale, che secondo noi deve restare
dov'è. Certamente va raddoppiato, bisogna fare un posteggio che
possa essere chiamato posteggio, una stazione aerea della
metropolitana. Questo non solo perché non possiamo buttare via gli
ultimi 200 milioni spesi per adeguarlo alle necessità e
renderlo razionale, ma soprattutto perché non possiamo aspettare
quasi 10 anni per avere un struttura ospedaliera dignitosa.»
Anche voi siete per in trasferimento della piscina in zona
Ghiaie?
«Beh, certamente ha la sua logica costruirla ex novo vicino le
altre strutture sportive...»
Sbaglio o lei ha le idee chiare anche sull'inceneritore? Va fatto o
no?
«Certo che va fatto. Quello che non troviamo giusto è che venga
costruito sulla falda freatica alimentata dai laghi di Lamar e in
una zona dove l'Ora del Garda fa mulinello, spargendo l'aria in
tutta la valle dell'Adige.»
E dove vorrebbe costruirlo? Non è che ci siano molte
alternative…
«Se lei fa i conti, si accorgerà che basta un solo inceneritore per
tutta la Regione. Allora, perché non farlo in un posto
raggiungibile facilmente sia da Trento che da Bolzano?»
Per esempio, dove?
«A Salorno. Guardi che al progetto Salorno non ci abbiamo pensato
solo adesso e anzi è stato valutato positivamente da uno stuolo di
tecnici che ne hanno rilevato la piena convenienza.»
La sicurezza cittadina?
«In questo mi piace citare la battuta di Morandini: "Meno
multe, più controllo del territorio".»
Che ne pensa delle 12 telecamere installate per monitorare Piazza
Dante?
«Che senza di noi non le avrebbero messe. Che vanno installate in
tutti i punti sensibili, altrimenti abbiamo fatto solo un trasloco
e soprattutto… Che vengano messe a disposizione dei Carabinieri e
della Questura.»
Cosa intende dire, che sono collegate solo con la sala operativa
dei Vigili Urbani?
«Sì. Sono costate qualche decina di migliaia di euro, mentre
collegarle con Carabinieri e Questura (lo dicono in Comune)
costerebbe qualche centinaio di migliaia di euro.»
Sta scherzando?
«Lo chieda ai Vigili Urbani o alla Polizia, Lei è un giornalista,
no?»
Lo abbiamo domandato al comandante
della sala operativa della Questura e dei Vigili Urbani. Entrambi
ci hanno confermato che le telecamere sono collegate - per ora -
solo ai vigili urbani… |
Per il traffico, ha idee particolari?
«Beh, abbiamo scoperto che improvvisamente tutti sono orientati alle metropolitane leggere che colleghino Trento nord a Trento sud, Trento ovest ella collina. Di sicuro per noi non è una trovata elettorale. L'unico modo per alleggerire il traffico è dare un'alternativa funzionale e funzionante. Il binario è più semplice da capire e offre una maggiore sicurezza nella puntualità.»
Per il sociale?
«Giovani e anziani, quelli venuti prima e dopo di noi. Direi che vanno protetti. Ai giovani vanno garantite aree di aggregazione per socializzazione in maniera sana, solidale e costruttiva. Gli anziani devono anzitutto essere considerati creditori nei confronti della società che "loro" hanno costruito e ci hanno consegnato. La vecchiaia non deve assolutamente essere considerata una malattia, a meno che in questo non si voglia riconoscere uno status di diritto all'assistenza gratuita sia nel caso dell'assistenza in casa che l'accoglienza presso una RSA.»
Un pensiero finale?
«Beh, vorrei che si sapesse che - comunque vadano le cose - mi batterò affinché il nostro programma venga realizzato. Io ci credo e sono convinta che questo sia il bene per la nostra città.»
Gli abiti che indossa Claudia
Povoli sono fatti a mano dalla stilista trentina Anna
Gaddo, che da un anno ormai ci mette a cortese
disposizione i suoi capi unici e la passerella del suo atelier. |
Elegante vestito da sera lungo in lamè colore blu notte,
ammorbidito da una trasparente veletta coprispalle e arricchito da
una lunga collana in perle e pietre.
Vestito in chiffon rosso, con un disegno a rombi
concentrici che danno leggerezza alla figura.
La nostra Claudia Povoli è vestita di un solo tessuto
avvolto attorno alla figura com maestria. Si tratta di una seta
finjissima con disegni che riproducono animali della foresta
africana.