Il 22 il Centrosinistra sceglie il candidato sindaco di Trento
Si voterà il 3 maggio, ma sarà con le Primarie del 22 febbraio che si farà la scelta più importante
Si voterà per le elezioni comunali
il 3 maggio, ma la vera sfida verrà giocata il 22 febbraio, quando
i cittadini voteranno alle cosiddette «primarie» per scegliere il
candidato unico del Centrosinistra. Con questo non vogliamo dire
che il Centrodestra non abbia chance, ma solo che dopo le primarie
del 22 la lotta sarà solo tra i due schieramenti.
I candidati per il Centrosinistra sono tre. Uno è Aldo Pompermaier,
assessore per i verdi nell'attuale giunta comunale, l'altro è il
sindaco reggente Alessandro Andreatta, il terzo è l'ex dirigente
della Protezione Civile Claudio Bortolotti. I dati, sulla carta,
dicono che la disputa sarà sostanzialmente tra Andreatta e
Bortolotti, tanto vero che Pompermaier ha deciso che candiderà
comunque, anche nel caso di non riuscita alle primarie, mentre
quello degli altri due che non uscirà vincitore si ritirerà. Per
questo la lotta più serrata è di adesso, indipendentemente di
quanto poi accadrà il prossimo 3 maggio.
Comunque vadano le cose, possiamo dire che sia finita un'era,
quella iniziata da Lorenzo Dellai e conclusa con Alberto Pacher,
ora entrambi in Provincia.
Il successore al trono di Via Belenzani infatti non si troverà in
condizioni di poter continuare il lavoro fin qui svolto - peraltro
in maniera egregia - dai suoi predecessori, perché dovrà
reinventare la politica amministrativa di una città che negli anni
ha subito delle mutazioni che non sono state adeguatamente
avvertite, o affrintate, o valutate.
Il nuovo sindaco dovrà risanare la città dalle presenze indebite
che infestano le zone più importanti della città, quali piazza
Dante, via Pozzo, via Alfieri, via Petrarca, via Gazzoletti, via
San Martino. E, cronaca alla mano, pare non bastino le telecamere
annunciate: si dovrà agire concretamente, operativamente e in tempi stretti.
Per ridare alla zona una vita notturna civile, dovrà risanare le
due palazzine storiche dei giardini di piazza Dante (le ex APT ed
ex SIT), che per qualche validissima quanto inaccettabile ragione
sono ancora in stato di totale abbandono. La vitalità che le due
costruzioni potrebbero portare alla piazza è tale da rendere
prioritario il loro restauro. Se si pensa che il Comune ha provato
a indire improbabili concorsi e appalti che non avevano alcuna
possibilità di riuscita, possiamo giudicare severamente questo
ritardo.
Il nuovo sindaco dovrà tornare a rendere vivo il «laghetto dei
cigni» i cui animali, quando non sono riusciti a fuggire, sono
stati arrostiti o avvelenati da materiale (stupefacenti?) gettato
in acqua, chissà perché...
Dovrà far sì che gli stranieri vengano identificati e, qualora
presenti illegalmente nel territorio, vengano fatti
allontanare.
Noi siamo garantisti per natura, ma non è accettabile che il cuore
della nostra città sia pericoloso come il distretto del Bronx a
NYC, con violenze che accadono anche nelle ore più
«tranquille».
Il nuovo sindaco dovrà trovare un modo col quale la città si possa
appropriare del rione della Portela che, pur essendo
popolata da brava gente, non ospita praticamente più aziende
trentine né cittadini trentini.
Già che c'è, il nuovo sindaco potrebbe magari dare un'occhiata allo
stato di via Torre Vanga e via Prepositura, che sono davvero
pericolose per chi va in bicicletta. Riparazioni fatte con l'asfalto sul
porfido sembrano cose d'altri tempi perché dovrebbero durare solo
il periodo necessario alla pavimentazione definitiva.
Noi non siamo assolutamente contrari alla presenza anche intensa di
extracomunitari, sia ben chiaro, anche perché non sapremmo dive
farci fare alcuni lavoro ormai scomparsi tra i nostri artigiani. Ma
ci sarà pure una ragione se una parte del centro storico non è più
popolata da Trentini.
Il nuovo sindaco dovrà trovare un giusto equilibrio nel rapporto
cittadini-automobili.
Da una parte abbiamo posteggi insufficienti negli accessi alla
città, la totale mancanza di posteggi organizzati nella «città
consolidata», l'abbandono di progetti che prevedevano posteggi
sotterranei in piazza Dante e in piazza della Mostra, auto non più
posteggiabili al Giro al Sass dai residenti e a discapito dei non
residenti, la disseminazione di posteggi a pagamento a strisce blu
alternati a zone con disco orario.
Dall'altra assistiamo a divieti demagogici per cui le Euro Zero ed
Euro Uno non possono circolare nelle ore più importanti della
giornata, anche se è dimostrato che non è loro la colpa delle
polveri sottili.
Quanto alla circolazione, si provi a pensare al tragitto che deve
fare un'auto per recarsi da via Torre Verde a via Venezia, ai 12
semafori che deve superare chi da via Grazioli si deve portare in
via Rosmini. Questi giri viziosi, voluti da qualcuno che
probabilmente pensava di disincentivare l'uso dell'automobile come
se fosse uno sfizio, fanno consumare il triplo di carburante e inquinano la città
mille volte di più della manciata di Euro Zero ancora in
circolazione.
Noi non siamo assolutamente contrari alle iniziative volte a
rendere più vivibile la città, ma deve essere vivibile per tutti e
non solo per quelli che non hanno il problema dell'automobile.
Insomma non accettiamo che i problemi vengano risolti con i divieti
e senza gli opportuni investimenti. Sappiamo che un divieto non
costa nulla mentre un'infrastruttura costa un sacco di quattrini,
ma deve finire la logica per cui il comune considera i cittadini
sostanzialmente come una massa di persone da tenere sotto
controllo.
Per il momento fermiamo qui il nostro j'accuse, perché non
vogliamo sparare tutti i colpi in una volta. Però continueremo a
esortare di votare un sindaco che senta davvero di voler
amministrare i cittadini come soggetti attivi e dotati di buonsenso
almeno come gli amministratori.
Nella foto sotto il titolo, da sinistra a destra, i tre candidati
che si stanno contendendo la leadership con la quale rivolgersi ai
trentini inprocinto di votare: Alessandro Andreatta, Alto
Pompermaier, Claudio Bortolotti.
Nelle foto nel testo, dall'alto al basso, la palazzina ex APT, la
palazzina Liberty ex SIT e un tratto suggestivo di via Torre Vanga
con una pozza d'acqua nella quale si rispecchiano i merli della
torre.
GdM