La libreria Disertori di Trento chiude il 3 ottobre

Si trasferirà in altra sede meno costosa, ma il centro storico non sarà più lo stesso

Il libro non è in crisi, ma la distribuzione sì. La concorrenza più spietata la fanno gli stessi editori, che vendono direttamente con l’e-commerce. Lo dimostra una legge che ha imposto il divieto agli editori di fare sconti superiori al 15%, proprio per salvaguardare le librerie.
Fatto sta che la storica libreria Disertori sita nella centralissima via Diaz a Trento chiuderà i battenti il 3 ottobre e la motivazione ufficiale è appunto che la redditività ridotta impone la riduzione dei costi, l'affitto in particolare.
Riaprirà da qualche altra parte, sia ben chiaro, però il centro storico di Trento non sarà più lo stesso.
 
La storica libreria era nata nel primo dopoguerra per opera di Marcello Disertori, che diede il nome al negozio.
Nel 1976 Ulisse Marzatico, che aveva abbandonato un’altra attività storica di famiglia, la Zincografia Tridentum, ne era diventato direttore impostando la Disertori secondo i suoi criteri di uomo illuminato amante della cultura e della montagna.
Poi anche Ulisse aveva lasciato e al suo posto erano arrivati i giovani Mirco Bortolon e Francesca Gobbi, che rilevando l’attività avevano dato nuova linfa alla cultura trentina, quasi scegliendo i libri su misura per i propri clienti.

Al momento la libreria ha avviato una svendita con sconti che vanno dal 20 al 70 percento a seconda della tipologia dei volumi. Un’operazione necessaria e utile in questi casi, un po’ perché si fa pulizia di magazzino, un po’ perché nel nuovo negozio non si potrà portare tutto, ma anche perché non è male fare una svendita che faccia concorrenza agli stessi editori che vengono via internet.
Ovviamente, a chi non legge libri potrà interessare poco, ma la possibilità di fare un giro al Sass facendo una capatina alla Disertori per annusare le nuove produzioni letterarie era una delizia che sarà difficile dimenticare.
Restiamo curiosamente in attesa di conoscere la nuova sede, dove potremo ancora andare a fare il giro dei nuovi arrivi di produzione locale e nazionale.

GdM