Meglio l’uovo oggi o la gallina domani? – Di Sergio Costa
Il dottor Sergio Costa è presidente della Pro Loco Monte Bondone
La domanda del titolo non è retorica, capita spesso nella vita di dover scegliere, ma per fare una buona scelta è importante avere le informazioni giuste in tempo utile e corrette.
Veniamo ai fatti.
Da pochi giorni sono iniziati i lavori per estendere la rete del gas metano da località Camponzìn per alimentare le frazioni di Candriai e Prà della Fava.
La condotta inserita nel progetto è dimensionata per garantire, un domani, anche lo sviluppo della rete del metano nelle frazioni di Vanéze, Norge e Vason, che però attualmente non è pianificato o programmato, essendo però le suddette frazioni sempre più stabilmente abitate.
Una vera iattura per le tre località, tanto più che le ultime case di Prà della Fava lambiscono le prime di Vanéze.
Nell’ottica di poter estendere il metano a tutta la montagna di Trento (non solo ai più fortunati), la Pro Loco Monte Bondone di concerto con l’Associazione Operatori del Monte Bondone, ritiene urgente conoscere quanti proprietari di case, appartamenti, hotel, condomini e quant’altri siano interessati all’allacciamento con il prezioso gas.
Quindi abbiamo lanciato una petizione tra gli iscritti (e non solo) per capire se il gioco vale la candela.
Sottolineiamo che l’utilizzo di questa importante fonte energetica consentirebbe un beneficio sia di carattere ambientale, che economico.
Da un punto di vista ambientale:
- si stima che, solo per le tre citate frazioni, si eliminerebbe il trasporto 950 mila litri di gasolio su ruota pari alla circolazione di circa 190 camion all'anno;
- l'eliminazione di emissioni nocive derivanti dalla combustione del gasolio e dal trasporto su gomma del gasolio/GPL;
- la salvaguardia del territorio, perché nel caso di sversamento nel terreno di gasolio (causato da perdite e/o incidenti dei mezzi di trasporto) i danni sarebbero molto elevati vista la presenza di sorgenti di acqua potabile.
Da un punto di vista economico:
- il gas metano, a parità di potere calorifico, ha un costo decisamente inferiore sia al gasolio che al GPL.
Per far conoscere il proprio orientamento, chiunque sia interessato delle tre fazioni citate, può scrivere alla Pro Loco ([email protected]) aderendo al progetto metano, lasciando le proprie generalità e l’indirizzo esatto dell’immobile interessato.
La Pro Loco MB è a conoscenza che a Marsiglia il prossimo 3 novembre (avrebbe dovuto essere lo scorso 23 giugno) si terrà un importante incontro: la 4ª Eusalp Mobility Conference che tratterà la riduzione dei combustibili fossili sulle Alpi non solo per il trasporto, ma anche per il riscaldamento.
E siamo ben disponibili ad una riflessione più strutturata e approfondita, come suggerito da Michele Lanzingher, per una ipotesi di Monte Bondone Fossil Free, proprio a partire da un progetto strategico e coerente con la dimensione Green Recovery che potrebbe orientare la percezione stessa del Monte Bondone come luogo ad alta sensibilità per uno sviluppo sostenibile.
E per primi - come Pro Loco - candideremmo il Monte Bondone come progetto pilota. Ma tornando all’uovo e alla gallina… quale sarebbe l’orizzonte temporale del sogno europeo?
Di promesse ne abbiamo avute tante, qui si tratta di cogliere l’opportunità al volo, con orizzonte temporale di due o tre anni al massimo.
Ricordo che da bambino le cucine economiche erano alimentate a corrente elettrica perché gli abitanti della Provincia Autonoma di Trento, produttrice di «oro bianco» con fonti rinnovabili - le centrali idroelettriche -, avevano tariffe vantaggiose in seguito dismesse.
Ricordo anche che nell’inverno del 1979 andando a Livigno per partecipare ad uno Skimeeting, passando da passo Tubre, fui bloccato a Zernez per tre giorni da valange cadute su ogni strada e solo caricando l’auto sul treno potei lasciare la Svizzera alla volta di Innsbruck, per rientrare a Trento dal Brennero.
Ricordo che nell’hotel dove alloggiai il riscaldamento era solo elettrico e la stanza si riscaldava in un attimo.
Mi domando, non si potrebbe ritornare ai vecchi tempi? Come è la situazione in Alto Adige che in merito alle centrali idroelettriche a suo tempo fece scelte diverse da quelle del Trentino?
Non sarebbe opportuno, a ridosso della conferenza di Marsiglia, organizzare a Trento un focus su queste tematiche? Oppure affrontarle nel prossimo Festival dell’economia?
Sergio Costa