I segni del tempo sul volto di Marte – Di Ilaria Marciano
La sonda Nasa ha immortalato zone sedimentarie che hanno subito un processo di erosione in un’area denominata Shabaltana Valles
Il volto del Pianeta Rosso di nuovo sotto la lente di Mars Reconnaissance Orbiter (Mro). La sonda della Nasa ha immortalato alcune zone sedimentarie che hanno subito un processo di erosione nell’emisfero meridionale di Marte, in un’area denominata Shabaltana Valles.
È stato lo strumento HiRise di Mro a ritrarre queste erosioni che hanno prodotto piccole formazioni rocciose dette mesas e materiale luminoso che potrebbe differire nella composizione rispetto al materiale circostante.
Il nuovo «ritratto d'autore» ha una risoluzione di 25 centimetri per pixel (nell'immagine originale la risoluzione è di 27,5 centimetri per pixel).
Progettata per studiare la storia dell’acqua sul Pianeta Rosso e caratterizzarne il clima, Mro ha festeggiato il 10 marzo 2016 dieci anni di attività, compiuta orbitando intorno a Marte per 45mila volte.
Lanciata da Cape Canaveral il 12 agosto 2005 a bordo di un vettore Atlas V, la sonda ha raggiunto il suo target dopo poco meno di sette mesi di viaggio.
Grazie ai suoi sei strumenti, ancora pienamente attivi, Mro è stata sinora in grado di delineare, con un dettaglio senza precedenti, il ritratto di un pianeta che miliardi di anni fa presentava svariati ambienti umidi e che tuttora mostra una situazione di notevole dinamismo.
Le informazioni di Mro, sono state prese in considerazione anche nella prospettiva di missioni umane sul pianeta; uno dei principali strumenti a bordo della sonda, Sharad (SHAllow RADar), è stato sviluppato in Italia e fornito alla Nasa dall'Agenzia Spaziale Italiana come Facility Instrument.
ASI – Agenzia Spaziale Italiana