Allattamento: il Trentino ai vertici nazionali

Dall’1° al 7 ottobre si celebra la settimana mondiale dedicata

Il Trentino si conferma un territorio amico dei bambini. I dati del Sistema di sorveglianza 0-2 anni ci vedono infatti ai vertici nel panorama nazionale: sono allattati in modo esclusivo oltre il 62% dei bambini/e a tre mesi, oltre il 43% a cinque mesi ed è ancora allattato al seno oltre il 44% dei bambini e delle bambine a 12-15 mesi. Dati molto confortanti, che ci spingono a continuare su questa strada, incoraggiando le mamme e le famiglie a scegliere per il proprio bambino e la propria bambina il miglior inizio possibile: l’allattamento, un investimento di salute per il bambino, la mamma e la comunità.
 
Anche il Trentino aderisce quindi alla Settimana per l’allattamento promossa da MAMI (Movimento Allattamento Materno Italiano) dal 1° al 7 ottobre, raggruppando gli sforzi di tutti i promotori dell’allattamento materno, governi ed enti, per sensibilizzare l’opinione pubblica e generare sostegno. Il tema di quest’anno - «Stop alle disuguaglianze-Sostegno a 360°» - è sulle potenzialità dell’allattamento come strumento in grado di bilanciare le disparità sociali. Per questo è importante adoperarsi per garantire a tutti l’accesso al sostegno ed estendere le opportunità per allattare, senza trascurare nessuno, soprattutto le madri in condizioni di vulnerabilità, che hanno bisogno anzi di maggior supporto.
 
Nel mondo il 48% dei neonati e delle neonate beneficia del latte materno, le cui ricadute in termini di salute, sia per mamma sia per bambino/a, sono ampiamente documentati.
Il trend è in continuo miglioramento negli ultimi anni e questo si traduce in migliaia di vite salvate e una riduzione importante della morbilità infantile e materna. Migliorare l’allattamento rappresenta un obiettivo globale e l’atteso è raggiungere il 70% di bambini/e allattati in modo esclusivo entro il 2030. L’Oms e l’Unicef raccomandano che l’allattamento si avvii entro la prima ora dalla nascita, che sia esclusivo per i primi sei mesi di vita e che prosegua, con alimenti complementari sicuri e adeguati, fino a due anni e oltre, secondo desiderio di mamma e bambino/a.
 
I risultati raggiunti a livello locale risentono indubbiamente di una cultura e un’attenzione alla promozione della salute materno-infantile che qui in Trentino ha solide radici (con una delle prime Banche del Latte umano per i prematuri), ma sono soprattutto il riflesso di tutte le buone pratiche attuate attraverso specifici programmi di sostegno all’allattamento e alla genitorialità, garantiti uniformemente in tutti i servizi di Apss, grazie all’iniziativa «Ospedali e Comunità Amici delle bambine e dei bambini».
Secondo gli stessi dati pubblicati dalla Sorveglianza 0-2, si nota infatti che nelle regioni in cui sono attivi progetti legati al programma Oms-Unicef i tassi di allattamento sono superiori.
 
L’ospedale Santa Chiara di Trento ha festeggiato a luglio il decimo anniversario dalla prima certificazione Oms-Unicef come «Ospedale amico delle bambine e dei bambini» ed è stato apripista per l’estensione, a partire dal 2016, del progetto BFI (Baby Friendly Initiative) a tutta l’Azienda. Dal 2022 tutti i servizi territoriali, i consultori e i punti nascita di Apss hanno raggiunto gli standard di eccellenza previsti dalla certificazione Oms-Unicef «Ospedali e Comunità amiche delle bambine e dei bambini». Apss è l’unica azienda sanitaria a livello nazionale ad aver certificato tutti i servizi del percorso materno infantile.
 
Gli standard prevedono una formazione specifica per tutti gli operatori a contatto con bambini e genitori, sostegno competente e informazioni (libere da interessi commerciali) ai genitori sin dalla gravidanza, promozione del parto naturale e della «zero separation», ovvero contatto pelle a pelle immediato e ininterrotto alla nascita e possibilità per madre e bambino/a di stare sempre insieme durante tutta la degenza, sostegno all’allattamento e all’alimentazione sana e naturale e sviluppo di una rete di sostegno nel territorio, tutte azioni costantemente monitorate e basate su prove d’efficacia.
 
Attraverso l’Iniziativa Baby Friendly, l’Oms e l’Unicef da moltissimi anni lavorano a livello internazionale per promuovere e sostenere l’allattamento, ma in primis per proteggerlo dal marketing dell’industria e dalla promozione inappropriata di alimenti per l’infanzia, che fa leva sui genitori e prima ancora sugli operatori. Quando l’allattamento è protetto e sostenuto, le giornata hanno più del doppio delle probabilità di allattare. Si tratta di una responsabilità condivisa.
 
Dall’analisi dei dati della Sorveglianza 0-2 emerge che l’allattamento è significativamente meno frequente tra le mamme primipare, tra le non laureate, quelle con difficoltà economiche e quelle che non hanno partecipato agli IAN (Incontri di accompagnamento alla nascita).
Per assicurare quindi a tutti i bambini e le bambine il miglior inizio di vita possibile, è fondamentale predisporre interventi mirati per i genitori più svantaggiati per caratteristiche socio-economiche e/o culturali, sostenendoli nelle loro scelte, affinchè si possa offrire a tutte le bambine e bambini opportunità di salute e crescita al massimo delle loro potenzialità.