Fenalt: «L’Assessorato alla salute deve spiegare le differenze»

Bilanci in attivo di un milione di euro e bilanci in disavanzo di quasi un milione di euro

«I dati sulla situazione finanziaria delle Apsp trentine, pubblicati in questi giorni, ci lasciano sempre più stupiti. Vorremmo chiedere all’Assessorato alla salute come si spiegano le abissali differenze fra una struttura e l'altra, sia in positivo che in negativo. Come fa una struttura ad avere un utile di quasi 1 milione di euro e un'altra un disavanzo superiore al milione di euro?» Commenta così Roberto Moser, vice segretario generale Fenalt e responsabile area Case di riposo, le notizie sui bilanci delle strutture assistenziali trentine apparse in questi giorni sui quotidiani.
 
Da anni il Sindacato non perde occasione per stigmatizzare alcune gestioni meno efficienti di altre sul piano organizzativo proponendo anche economie di scala attraverso la condivisione di determinati servizi fra più strutture.
«Visto che si parla di denaro pubblico, oltre a quello delle rette che gli utenti pagano, vorremmo una risposta e vorremmo anche capire cosa ha intenzione di fare l'Assessore al riguardo».
 
Moser si interroga soprattutto sul divario significativo che separa la situazione finanziaria della Apsp Vannetti di Rovereto (con un deficit di 1 milione e 315.628 euro) dall’Apsp Opera Romani di Nomi (con un avanzo di 856.838 euro), e si chiede: «Sappiamo che la Vannetti ha carenza di operatori, malgrado la Direzione non sia di questa idea, al punto che in questi giorni anche nella semplice compilazione delle turnistiche sono emerse grosse difficoltà e possiamo prevedere che ce ne saranno di maggiori questa estate in occasione delle ferie. Pertanto ci vien da pensare che i buchi di bilancio non derivino dal fatto che la Vannetti sta investendo in operatori o in OSS o in infermieri. E allora? Al tavolo che l’Assessore Tonina ha promesso di convocare già a giugno, chiederemo di spiegare queste situazioni. In un settore così delicato della spesa pubblica non possiamo per il futuro permetterci di perdere risorse».