Arco, al via la riqualificazione dell’arredo urbano a Bolognano

Il progetto propone una pavimentazione capace di costruire una base adeguata per le facciate degli edifici che insistono lungo le vie

Al via lunedì 19 febbraio i lavori di riqualificazione e recupero della qualità urbana del centro storico di Bolognano, intervento finanziato con fondi nell'ambito del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Per limitare al massimo le ripercussioni sulla viabilità i lavori saranno eseguiti per fasi circoscritte e successive.
L’intervento inizierà in via Piazza Fontana Vecchia, con la soppressione di pochi posti auto e lasciando agibile il parcheggio che si trova poco a nord.
Per le fasi successive, con adeguato anticipo seguiranno informazioni puntuali.

Salvo imprevisti o prolungato maltempo i lavori saranno conclusi entro Natale.
 

 
 Il progetto  
Il progetto per la riqualificazione e il recupero della qualità urbana del centro storico di Bolognano costituisce un tassello nel quadro generale di riqualificazione dei centri storici di tutto il Comune di Arco, con particolare riferimento al rifacimento e all’efficientamento di alcuni sottoservizi e al rifacimento delle pavimentazioni.
In particolare, i lavori riguardano le vie della parte di abitato tra la chiesa dell'Addolorata e quella di San Floriano.
L'intervento di rifacimento delle attuali pavimentazioni in asfalto si rende necessario per valorizzare adeguatamente il contesto storico dell'abitato.
In linea generale il progetto propone una pavimentazione capace di costruire una base adeguata per le facciate degli edifici che insistono lungo le vie, proponendo materiali e forme semplici in sintonia con il carattere dell'abitato.
 
Il carattere fortemente direzionato della viabilità ha suggerito l'introduzione di alcuni dispositivi che da un lato hanno lo scopo di attenuare l'accentuata prospettiva in senso longitudinale, dall'altro quello di conferire chiarezza spaziale agli ambiti delle piazze.
La pavimentazione viene realizzata in cubetti di porfido posati a coda di pavone o a fasce parallele.
A cadenza regolare di circa 7,5 metri vengono poi inserite delle fasce della larghezza di 25-30 centimetri al fine di ritmare lo spazio in maniera regolare. In questo modo la percezione dello spazio sarà modificata e riproporzionata, sia per le auto sia per i pedoni, e la ripetizione degli elementi trasversali contribuirà a far rallentare la velocità del traffico.
 
Nei punti di intersezione di tre vie, al fine di raccordare le tessiture sarà realizzata una «rimarcatura» della parte centrale per mezzo di una linea di binderi.
Per quanto riguarda le piazze il progetto propone il disegno, per mezzo di una fascia in porfido o in trachite della larghezza di circa 30 centimetri, di figure quadrate contraddistinte da una specifica trama.
Lo scopo di questa differenziazione è quello chiarire il rapporto gerarchico tra piazza e vie nelle perimetrazioni e di favorire la fruizione pedonale degli spazi aperti.
In queste piazze le automobili saranno solo ospitate e costrette a muoversi con estrema cautela. Vicino ai lavatoi saranno posizionati inoltre degli elementi di seduta allungati in modo da ripristinare il carattere aggregativo di questi spazi pubblici valorizzando al contempo la presenza dei lavatoi e della fontana in pietra. In piazza Morandi sarà inserito un elemento arboreo (una magnolia o un olivo) in analogia con piazza Fontana Vecchia.
 
Saranno inoltre razionalizzati gli stalli a parcheggio: il progetto prevede di incrementarli in viale della Repubblica e in via Gambor, confermando quelli già presenti lungo le vie principali.
Allo stesso tempo sarà limitata la presenza di auto sia in piazza Fontana Vecchia sia in piazza Morandi, in modo da affermare nuovamente il carattere aggregativo di questi due spazi.
Per quanto riguarda la segnaletica stradale, il progetto prevede l’eliminazione della segnaletica a terra, demandando alla nuova segnaletica verticale la gestione delle precedenze nei pochi punti in cui il tema è rilevante.

Il progetto porta con sé l’implementazione della rete dell'acquedotto e di quella della fibra ottica. Per le altre reti si valuteranno eventuali interventi puntuali, durante la fase di cantiere, se si rivelassero necessari.
Per quanto riguarda i materiali, la scelta è di coordinare un numero limitato di materiali e di tecniche di realizzazione.
Tutte le superfici saranno realizzate in cubetti di porfido posati a file parallele o a coda di pavone. Unica eccezione, le fasce trasversali, che saranno in binderi o in fasce di porfido, e nelle figure quadrate che individuano le piazze, che saranno realizzate in masselli di porfido grigio o in trachite.
 
 Alcuni dati  
importo del progetto: 1.915.000 euro
importo dei lavori a base d’asta: 1.408.420,05 euro
oneri per la sicurezza: 23.981,21 euro
importo del contratto: 1.235.552,15 euro
finanziamento: 1.360.548,33 euro
stazione appaltante/committente: Comune di Arco
dirigente dell’Area tecnica comunale: dott. arch. Carmelo Capizzi
responsabile unico del procedimento: dott. arch. Carmelo Capizzi
responsabile del Servizio opere pubbliche: dott. ing. Barbara Contessi
progettista dell’opera: studio associato Dossi Trentini Architetti, Rovereto, arch. Gianluca Dossi
direzione dei lavori: opere architettoniche, Studio associato Dossi Trentini Architetti, Rovereto, arch. Gianluca Dossi
direzione operativa: opere acquedottistiche ATC Arco, per. ind. Valerio Linardi
coordinatore della sicurezza in fase di progettazione: ATC Arco, geom. Paolo Pedrotti
coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione: ATC Arco, geom. Paolo Pedrotti
impresa affidataria: Fratelli Petri snc di Petri Sergio e C. con sede a Terre d'Adige
impresa esecutrice: Fratelli Petri snc di Petri Sergio e C. con sede a Terre d'Adige
direttore di cantiere: Sergio Petri