Una folla per i navigli di Segantini: un successone
La nuova mostra «Segantini a Milano: la serie dei Navigli (1880-1881)» aperta fino al 12 maggio alla galleria civica «Giovanni Segantini»
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Grande partecipazione, nella serata di sabato 11 novembre, alla cerimonia di inaugurazione di «Segantini a Milano: la serie dei Navigli (1880-1881)», la nuova mostra allestita fino al 12 maggio alla galleria civica «Giovanni Segantini».
Per l'amministrazione comunale c'erano il sindaco Alessandro Betta con l’assessore alla cultura Guido Trebo e la Giunta al completo, una rappresentanza del Consiglio comunale con il presidente Flavio Tamburini, la responsabile dell’Ufficio cultura Giancarla Tognoni e il direttore della biblioteca civica «Bruno Emmert» Alessandro Demartin.
Presenti anche numerosi ex amministratori di Arco, tra cui ben tre ex assessori alla cultura: Ruggero Morandi, Massimiliano Floriani e Stefano Miori.
La nuova mostra si sofferma su un periodo breve, il biennio del 1880 e del 1881, ma intenso e di grande importanza per quello che diventerà il maestro del Divisionismo.
In quei due anni Segantini abita e lavora a Milano, nel complesso delle case operaie, un fabbricato di moderna edilizia sociale che costeggia il naviglio di San Marco.
Il naviglio, con i suoi colori brillanti e l'atmosfera di festa, diventa quindi per Segantini un'immagine familiare, ma soprattutto gli consente di studiare dal vero gli effetti della luce e del suo riverberarsi sulle acque dei canali, cogliendo sul vero gli effetti atmosferici. Preparando la svolta della sua produzione più nota.
A questo periodo risale il prezioso olio su tela «Nevicata sul naviglio» (60 per 30 centimetri), ultima, recente acquisizione del comune di Arco, al quale la galleria civica ha accostato, per la cura di Niccolò D’Agati e grazie a prestigiosi prestiti internazionali, gli altri dipinti noti della serie dei navigli.
Il «Ritratto della signora Torelli» (1880, 99 per 73 centimetri), che i proprietari tedeschi, ebrei, hanno portato con sé negli Stati Uniti, dove si sono rifugiati all’inizio della seconda guerra mondiale per sfuggire alle persecuzioni naziste.
Gli altri sono «Il naviglio sotto la neve» (46 per 70,5 centimetri, collezione privata, courtesy Bottegantica, Milano), il «Naviglio a ponte San Marco» (76 per 52,5 centimetri, collezione privata) e il «Giovane donna in via San Marco» (52 per 34 centimetri, collezione privata).
«Siamo davvero orgogliosi di inaugurare questa importante mostra, ben 34 opere di Segantini – a detto l’assessore Trebo – che dimostra come siamo riusciti a crescere, facendo a ogni mostra qualcosa in più, e di presentare il nostro ultimo acquisto, lo splendido dipinto “Nevicata sul naviglio”, che ci è servito come gancio per avere in prestito altri dipinti.
«Tra questi, il famoso “Ritratto della signora Torelli”, che il museo di St. Moritz ha appena acquistato e che ci ha prestato. Noi contraccambieremo portando la nostra mostra a St. Moritz, e questo è la seconda volta che accade.
«Una cosa che ci fa davvero onore, e che dimostra come piano piano iniziamo a essere riconosciuti come autorità nel mondo dell’arte moderna.»
«Quando il “Ritratto della signora Torelli” è arrivato a St. Moritz – ha spiegato il dott. D’Agati – la direttrice mi ha chiamato per curarne la presentazione. Io ne ho approfittato per chiederlo in prestito, prestito che ci è stato accordato.
«Un fatto davvero eccezionale perché questo dipinto in Europa è stato visto pochissimo, se n’è andato infatti negli Stati Uniti negli anni Trenta, assieme ai suoi proprietari, ebrei in fuga dalle persecuzioni naziste.
«È rientrato l’anno scorso ed è stato presentato in maggio. Ho chiesto questo dipinto anche perché nel frattempo ad Arco siamo riusciti a concludere l’acquisizione della “Nevicata”, che Segantini ha realizzato in contemporanea alla signora Torelli.
«Da lì l’idea di riunire tutte le opere di quel periodo, quelle sopravvissute, che sono cinque. Opere inusuali per Segantini, sconnesse dal resto della sua produzione.
«La mostra nasce con un portato di ricerca e genesi di queste opere, i cui esiti renderemo noti tra un mesetto, alla conclusione degli esami diagnostici.»
Oltre alla sezione principale, nelle altre sale sono esposte le opere della collezione permanente della galleria civica di Arco e altri prestigiosi prestiti del Segantini Museum di St. Moritz, della Fondazione Otto Fischbacher - Giovanni Segantini Stiftung di St. Moritz, del Mart, il Museo d’arte contemporanea di Trento e Rovereto, e della Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto.
Da segnalare, tra gli altri, il «Ritratto di uomo anziano» (anch’esso del 1880), proveniente da una collezione privata e mai esposto prima.
«Una mostra che inizia con il migliore degli auspici -ha detto Giancarla Tognoni- ovvero il grande successo, non solo di pubblico ma anche della più qualificata critica, della precedente “Orizzonti di luce”, che ha superato per numero di presenze tutte le precedenti.
«Questa nuova mostra sul nostro illustre concittadino Giovanni Segantini rappresenta un ulteriore, prestigioso passo nella direzione che ci siamo dati, entrare di diritto dentro una rete museale internazionale, con particolare riferimento al Segantini Museum di St. Moritz, con il quale sempre più si sta consolidando uno stretto rapporto di collaborazione e di fiducia.»
La mostra è aperta alla visita dal martedì alla domenica (chiuso lunedì) dalle 10 alle 18 fino al 12 maggio 2024. Chiusa dal 24 al 26 dicembre, il 31 dicembre e il 1° gennaio.
Dal 1° febbraio al 22 marzo è aperta solo per le scuole e le visite guidate di gruppo, su prenotazione.